Distacco di un frammento osseo del quinto dito mano destra, terza falange
Salve dottore
la ringrazio intanto se vorrà rispondermi, sono una ragazza di 28 anni, purtroppo un mese fa ho avuto un brutto incidente, nel quale ho riportato il distaccamento di un frammento osseo nella terza falange del quinto dito della mano destra.
L'ortopedico solo dopo 15 giorni dall'incidente mi ha steccato il dito, inizialmente tenedolo per una settimana in ipertensione in quanto ha avuto paura che mi fossi rotta o lesionata il tendine, poichè la falangetta stava piegata verso il basso, dopo una settimana, con la rimozione della stecca, il dito era tornato dritto, cosicchè me lo ha steccato nuovamente per un'altra settimana in posizione orizzontale. Così trascorsi i 15 giorni, ha rimosso definitivamente la stecca, senza fare neanche una lastra, ma il dito nella parte superiore della falangetta, laddove il frammento si era distaccato appare gonfio e livido oltre che dolorante.
La mia paura è che dal momento che risulta più gonfio proprio nel punto in cui l'osso si era staccato in quello stesso punto o altrove il dito possa in qualche modo rimanere storto e risultare gonfio, è possibile? se si esiste un rimedio nell'immediato? oppure un qualunque rimedio anche nel caso in cui si tratti di intervenire chirurgicamente?
Grazie mille
la ringrazio intanto se vorrà rispondermi, sono una ragazza di 28 anni, purtroppo un mese fa ho avuto un brutto incidente, nel quale ho riportato il distaccamento di un frammento osseo nella terza falange del quinto dito della mano destra.
L'ortopedico solo dopo 15 giorni dall'incidente mi ha steccato il dito, inizialmente tenedolo per una settimana in ipertensione in quanto ha avuto paura che mi fossi rotta o lesionata il tendine, poichè la falangetta stava piegata verso il basso, dopo una settimana, con la rimozione della stecca, il dito era tornato dritto, cosicchè me lo ha steccato nuovamente per un'altra settimana in posizione orizzontale. Così trascorsi i 15 giorni, ha rimosso definitivamente la stecca, senza fare neanche una lastra, ma il dito nella parte superiore della falangetta, laddove il frammento si era distaccato appare gonfio e livido oltre che dolorante.
La mia paura è che dal momento che risulta più gonfio proprio nel punto in cui l'osso si era staccato in quello stesso punto o altrove il dito possa in qualche modo rimanere storto e risultare gonfio, è possibile? se si esiste un rimedio nell'immediato? oppure un qualunque rimedio anche nel caso in cui si tratti di intervenire chirurgicamente?
Grazie mille
[#1]
Gentile Signora,
per il momento le consiglio di aspettare: probabilmente con il passare del tempo (almeno 2 o 3 mesi) quel gonfiore e quel rossore sul dorso dell'articolazione interfalangea distale (IFD) tenderà a diminuire.
Sarebbe opportuna una nuova lastra di controllo in proiezione laterale, per verificare la posizione del frammentino osseo (microdistacco) dal resto della 3a falange (F3) e per valutare se esiste un accenno di callo osseo.
La lesione del tendine estensore non è un sospetto ma una certezza: infatti, questo tipo di lesioni sono una delle forme con cui si presenta la lesione distale dell'estensore.
In totale, per quanto tempo ha tenuto continuativamente immobilizzata in estensione l'articolazione ?
Cordiali saluti.
per il momento le consiglio di aspettare: probabilmente con il passare del tempo (almeno 2 o 3 mesi) quel gonfiore e quel rossore sul dorso dell'articolazione interfalangea distale (IFD) tenderà a diminuire.
Sarebbe opportuna una nuova lastra di controllo in proiezione laterale, per verificare la posizione del frammentino osseo (microdistacco) dal resto della 3a falange (F3) e per valutare se esiste un accenno di callo osseo.
La lesione del tendine estensore non è un sospetto ma una certezza: infatti, questo tipo di lesioni sono una delle forme con cui si presenta la lesione distale dell'estensore.
In totale, per quanto tempo ha tenuto continuativamente immobilizzata in estensione l'articolazione ?
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Gentile Dottore
La ringrazio infinitamente per la tempestiva risposta, provvederò senz'altro a fare una lastra di controllo.
Il dito è rimasto immobilizzato per 15 giorni, ma dopo che il medico ha tolto la stecca dicendomi di muovere il dito, tenendo ferma la falangetta, ho provveduto io stessa a mettere una fasciatura, in quanto il dito mi faceva male. Ho per caso sbagliato?
Quindi presumo che il gonfiore presente sul dito sia del tutto normale e che devo solo avere un pò di pazienza, non è il caso di allarmarsi?
Ancora grazie
Cordiali Saluti
La ringrazio infinitamente per la tempestiva risposta, provvederò senz'altro a fare una lastra di controllo.
Il dito è rimasto immobilizzato per 15 giorni, ma dopo che il medico ha tolto la stecca dicendomi di muovere il dito, tenendo ferma la falangetta, ho provveduto io stessa a mettere una fasciatura, in quanto il dito mi faceva male. Ho per caso sbagliato?
Quindi presumo che il gonfiore presente sul dito sia del tutto normale e che devo solo avere un pò di pazienza, non è il caso di allarmarsi?
Ancora grazie
Cordiali Saluti
[#4]
15 giorni di immobilizzazione sono assolutamente insufficienti; sono necessari almeno 30 giorni (45 sarebbe meglio), ma in ogni caso solo con un controllo radiografico si può capire se è passato un tempo sufficiente per rimuovere la stecca e iniziare la mobilizzazione.
[#5]
Il fatto che la F3 sia semiflessa non è certo normale: il risultato ottimale vorrebbe che la F3 sia perfettamente allineata con la F2, ma una lieve flessione della F3 può essere considerata un risultato accettabile.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#7]
L'intervento può essere sempre effettuato, ma più tempo passa, minori sono le prospettive di successo (va fatto possibilmente entro un paio di mesi).
In ogni caso, lei è ancora in tempo per un miglioramento, usando una stecchina che metta in estensione l'ultima articolazione (meglio sarebbe una lieve iperestensione, con 10-15 gradi di estensione).
La stecchina è sufficiente che blocchi solo la interfalangea distale, non anche la prossimale o ancora meno la metacarpo-falangea (in sostanza deve essere lunga solo come 2a e 3a falange, lasciando libera la prima falange).
Infine, nell'ipotesi di un eventuale intervento, va considerata bene (insieme al chirurgo della mano), la reale necessità-opportunità: infatti, se i disturbi funzionali sono lievi o assenti e se la flessione residua è minima, certamente le sconsigio di sottoporsi ad un intervento chirurgico, soprattutto differito.
Cordiali saluti.
In ogni caso, lei è ancora in tempo per un miglioramento, usando una stecchina che metta in estensione l'ultima articolazione (meglio sarebbe una lieve iperestensione, con 10-15 gradi di estensione).
La stecchina è sufficiente che blocchi solo la interfalangea distale, non anche la prossimale o ancora meno la metacarpo-falangea (in sostanza deve essere lunga solo come 2a e 3a falange, lasciando libera la prima falange).
Infine, nell'ipotesi di un eventuale intervento, va considerata bene (insieme al chirurgo della mano), la reale necessità-opportunità: infatti, se i disturbi funzionali sono lievi o assenti e se la flessione residua è minima, certamente le sconsigio di sottoporsi ad un intervento chirurgico, soprattutto differito.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 21.9k visite dal 13/09/2010.
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