Piccola ernia inguinale causa dolore cronico invalidante: possibile?

Buonasera, vi scrivo a seguito di dolori pelvici cronici atroci e totalmente invalidanti di cui soffro da 2 mesi.
Inizialmente ecografista e urologi del PS hanno diagnosticato una fantomatica, prostatite ed epididimite e ho assunto antibiotici senza alcun effetto risolutivo.
Dopo rm colonna lombare e visita da neurochirurgo che mi diagnostica una dismetria del bacino e mi consiglia di fare un plantare.
Ho eseguito successiva visita da fisiatra e fisioterapista che negano tutto ciò che ha diagnosticato il neurochirurgo e visitandomi riscontra un ernia inguinale di piccole dimensioni.


A seguito di referto emerge ernia a contenuto omentale riponibile in clinostasi che in Valsava presenta dimensioni di 3, 5 cm (porta erniaria pari a 8 mm).
Tale reperto sembra presentare stretti rapporti con il fascio vascolonervoso limitrofo.


Una consulenza con il neurologo conferma che: stante la presenza di fatti dolorosi locali da verosimile compressione di tronchi nervosi.

Il mio dolore inizia dalla zona di presenza dell'ernia e si irradia a testicolo dx, a volte anche dietro la schiena e a volte sull'inguine, aumenta gia dalla mattina e durante il giorno e in particolare da seduto e dimuisce lentamente la notte consentendomi di dormire.


Quello che vorrei chiedervi, carissimi chirurghi, è possibile che una ernia di così piccola dimensione possa causare fenomeni dolorosi tali da lasciare a letto una persona per 2 mesi?


Premetto che ho una soglia del dolore abbastanza alta.
Nel frattempo con le precedenti cure mi hanno fatto assumere Tachidol, brufen, nimesulide, Palexia, senza alcuna riduzione del dolore, nemmeno momentanea.
Adesso ho iniziato pregabalin (si spera faccia effetto)

Procedendo all'intervento, visto che sono afflitto da una sintomatologia così dolorosa, la probabile vicinanza dell'ernia ai tronchi nervosi che si innescano lungo l'area pubica e il testicolo dx aumenta la possibiltà di sviluppare dolore cronico post operatorio?


Grazie
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
La risposta breve è sì, un'ernia di piccole dimensioni può causare dolore cronico e invalidante, e la sua vicinanza a strutture nervose aumenta il rischio di dolore post-operatorio.
Ecco una spiegazione più dettagliata:
- Dolore da ernia piccola: Le dimensioni di un'ernia non sempre correlano direttamente con l'intensità del dolore. L'ernia inguinale può causare dolore a causa della compressione di strutture adiacenti, dell'infiammazione o della tensione dei tessuti. Il contenuto erniario (in questo caso omentale) può infiammarsi o irritare i nervi circostanti.
- Irritazione nervosa: La vicinanza dell'ernia al fascio vascolonervoso, come indicato nel referto, suggerisce che i nervi potrebbero essere compressi o irritati. Questo può portare a dolore irradiato (come quello che descrive a testicolo, schiena, inguine) e contribuire all'intensità del dolore.
- Dolore cronico post-operatorio: La riparazione chirurgica di un'ernia, specialmente quando si trovano nervi vicini, comporta un rischio di dolore cronico post-operatorio (dolore neuropatico). L'irritazione o il danno ai nervi durante l'intervento possono portare a una sensibilizzazione nervosa e dolore persistente. La preesistenza di dolore neuropatico legato all'ernia potrebbe aumentare questo rischio.
In sintesi, la sua sintomatologia è plausibile data la localizzazione, l'irritazione nervosa suggerita e il contenuto erniario. La possibilità di dolore post-operatorio cronico è una considerazione importante, e andrebbe discussa approfonditamente con il chirurgo prima di procedere all'intervento. Il chirurgo dovrebbe valutare le tecniche chirurgiche meno invasive e le strategie per minimizzare il rischio di danno nervoso.
Tutto ciò alla luce che sono state escluse problematiche alla schiena come ha scritto.
Cordiali saluti

Dr. Sergio Sforza
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Grazie della risposta. Al primo accesso al PS rilevarono la presenza dell’ernia ma il medico ecografista, disse un ernia così piccola non può causare tutto questo dolore e sicuramente non è da operare e mi mandò dall’urologo.

Che il dolore fosse di natura neuropatica ci siamo arrivati io e la mia famiglia per esclusione avendo consultato 4 urologi 1 neurochirugo 1 fisiatra e 1 neurologo e facendo una miriade di accertamenti. Oltre alle spese economiche esagerate ho dovuto affrettare terapie inutili a seguito di diagnosi errate.

Io adesso non so quando guarirò e se guarirò ma sto pagando caramente la sufficienza, l’impreparazione e soprattutto l’incapacità di comprendere le problematiche al di fuori del propria specializzazione. 3 mesi di dolore cronico e 2 di dolore cronico atroce. Un approccio meno superficiale avrebbe potuto evitarmi tutto questo.
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A questo punto le chiedo, quali sono per lei le tecniche chirurgiche meno invasive e le strategie per minimizzare il rischio di danno nervoso?
Vorrei arrivare alla visita preparato in modo da sensibilizzare il chirurgo. Grazie
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
Solitamente su un’ernia primitiva la tecnica classica inguinotomica, anche in anestesia locale è fattibile, diversamente la tecnica laparoscopica, è quella miniinvasiva a cui fa riferimento, si può espletare ma in anestesia generale.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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