Sinus pilonidalis
Buongiorno. Sono a chiedere delucidazioni per un piccolo dubbio che ho visto che il medico che mi ha curato è stato molto evasivo nonché veloce viste le attese in sala d'aspetto. Ho subito venerdi 11 un drenaggio di sinus pilonidalis in ambulatorio di chirurgia con (inutile visto il dolore) anestesia locale. Da prime informazioni ricevute mi è stato dato per scontato un intervento chirurgico per una completa rimozione. Successivamente ho cambiato lo zaffo domenica mattina e mi sono presentato come da accordi mercoledi per il nuovo cambio. il medico che mi ha visto (colonproctologo) non ha messo uno zaffo nuovo e mi ha detto che era a posto così, di lavare tre volte al giorno con acqua corrente e che si sarebbe dovuto intervenire chirurgicamente solo se si fosse ripresentato l'ascesso. Ora sono a chiederVi cortesemente un'opinione su chi secondo voi ha ragione. Il primo con la certezza dell'intervento o il secondo con l'attesa e il se si riforma (spero di no visto il dolore). Nell'attesa di una Vostra come sempre Cordiale risposta sono a porgerVi i miei più distinti saluti.
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Gentile Utente,
è conveniente ricorrere alla rimozione di un sinus pilonidale in fase di completa remissione dei fenomeni di acuzie. E' in tale momento che si ottiene la massima probabilità di guarigione "per prima intenzione" (chiusura della ferita).
E' evidente che il ripresentarsi di una ascessualizzazione richiederebbe un ulteriore intervento limitato al solo drenaggio o tuttalpiù, qualora le condizioni locali lo consentissero, alla rimozione del sinus, ma prevedendo un'inevitabile lenta chiusura per "seconda intenzione" (zaffo), rinunciando intenzionalmente al tentativo di sutura.
è conveniente ricorrere alla rimozione di un sinus pilonidale in fase di completa remissione dei fenomeni di acuzie. E' in tale momento che si ottiene la massima probabilità di guarigione "per prima intenzione" (chiusura della ferita).
E' evidente che il ripresentarsi di una ascessualizzazione richiederebbe un ulteriore intervento limitato al solo drenaggio o tuttalpiù, qualora le condizioni locali lo consentissero, alla rimozione del sinus, ma prevedendo un'inevitabile lenta chiusura per "seconda intenzione" (zaffo), rinunciando intenzionalmente al tentativo di sutura.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Ex utente
veloci chiari e precisi come sempre... ora vorrei chiedrLe cortesemente se posso presentarmi e chiedere io (contrariamente all'ultima visita di cui sopra) la rimozione del problema senza aspettare una recidiva. Nell'eventualità di un intervento quali sono i tempi di recupero completo per l'attività lavorativa (svolgo un lavoro in piedi e sempre camminando) sia nel caso di una chiusura per prima intenzione o di una seconda intenzione. Vorrei poi se possibile sapere quanto può passare, o almeno che dice lo storico generale, per un'eventuale riformazione di infezione. Cordiali Saluti
[#3]
Gentile Utente,
in relazione al tipo di organizzazione esistente ogni Regione potrebbe avere procedure differenti. In linea di massima può chiedere con impegnativa del suo Curante una visita presso l'ambulatorio chirurgico della struttura da Lei prescelta (privata, convenzionata o pubblica), in base al cui esito sarà verosimilmente inserito in una lista d'attesa.
Per quanto attiene gli altri quesiti, sono purtroppo costretto a non poter essere preciso dal momento che in Chirurgia credo non esista nulla di più imprevedibile del decorso post-operatorio di una fistulectomia sacrococcigea.
Nella migliore delle ipotesi, e in relazione all'attività da Lei svolta, ritengo che sia da mettere in programma una convalescenza di circa venti giorni. Per una chiusura "per seconda" i tempi medi sono di circa due mesi.
Il ripresentarsi di una suppurazione o di una recidiva è del tutto imprevedibile e può sopravvenire anche a guarigione apparentemente stabilizzata.
in relazione al tipo di organizzazione esistente ogni Regione potrebbe avere procedure differenti. In linea di massima può chiedere con impegnativa del suo Curante una visita presso l'ambulatorio chirurgico della struttura da Lei prescelta (privata, convenzionata o pubblica), in base al cui esito sarà verosimilmente inserito in una lista d'attesa.
Per quanto attiene gli altri quesiti, sono purtroppo costretto a non poter essere preciso dal momento che in Chirurgia credo non esista nulla di più imprevedibile del decorso post-operatorio di una fistulectomia sacrococcigea.
Nella migliore delle ipotesi, e in relazione all'attività da Lei svolta, ritengo che sia da mettere in programma una convalescenza di circa venti giorni. Per una chiusura "per seconda" i tempi medi sono di circa due mesi.
Il ripresentarsi di una suppurazione o di una recidiva è del tutto imprevedibile e può sopravvenire anche a guarigione apparentemente stabilizzata.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 17/06/2010.
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