Intervento Cisti pilonidale
Salve
Ieri 26/11 mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico per la rimozione della cisti pilonidale con fistola.
Al termine dell'operazione,il medico mi ha detto di aver messo 3 punti e un tubo di drenaggio per lo spurgo dei liquidi (viene sempre messo questo tubicino per drenare? se no,in quali casi? )
Praticamente una parte della ferita e chiusa con i punti ed un'altra è rimasta aperta
In casi di questo tipo,i tempi di guarigione saranno lunghi come un normale intervento a ferita aperta?
Vengo però al problema per cui vi ho scritto.
Il medico mi ha detto di andare di corpo regolarmente.Nonostante ciò,stamattina,dopo essermi posizionato sul water facendo diversi salti mortali,mi sono bloccato perchè avevo una paura matta di fare un casino con la ferita.Anche se si trova nella parte alta del sedere,non vorrei che concentrando tutto lo sforzo in quella zona del corpo,mi si apre ancora di più la ferita o magari cedono i punti con conseguente dolore.
Oggi tenterò ancora di andare di corpo.Se nel caso non dovessi riuscirci(ripeto,ciò che mi blocca è la paura di fare danni alla ferita),cosa mi consigliate di fare?
Ieri 26/11 mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico per la rimozione della cisti pilonidale con fistola.
Al termine dell'operazione,il medico mi ha detto di aver messo 3 punti e un tubo di drenaggio per lo spurgo dei liquidi (viene sempre messo questo tubicino per drenare? se no,in quali casi? )
Praticamente una parte della ferita e chiusa con i punti ed un'altra è rimasta aperta
In casi di questo tipo,i tempi di guarigione saranno lunghi come un normale intervento a ferita aperta?
Vengo però al problema per cui vi ho scritto.
Il medico mi ha detto di andare di corpo regolarmente.Nonostante ciò,stamattina,dopo essermi posizionato sul water facendo diversi salti mortali,mi sono bloccato perchè avevo una paura matta di fare un casino con la ferita.Anche se si trova nella parte alta del sedere,non vorrei che concentrando tutto lo sforzo in quella zona del corpo,mi si apre ancora di più la ferita o magari cedono i punti con conseguente dolore.
Oggi tenterò ancora di andare di corpo.Se nel caso non dovessi riuscirci(ripeto,ciò che mi blocca è la paura di fare danni alla ferita),cosa mi consigliate di fare?
[#1]
Per migliorare l'evacuazione è importante aumentare l'idratazione ed il consumo di fibra. Non succede nulla alla ferita. Il drenaggio viene messo a giudizio del chirurgo ma talvolta è corretto inserirlo in modo che il siero o il sangue possa uscire dalla ferita e non mettere i tessuti sotto pressione. La scelta poi della tecnica è in relazione all'esperiienza soggettiva dello specialista.
Dr. Roberto Rossi
[#2]
Gentile Signore,
La tecnica che si usa di volta in volta nella escissione del sinus pilonidalis dipende da vari fattori. Tra questi, le dimensioni, la presenza di fistole, la contaminazione dei tessuti, ed anche la Scuola, ovvero la maniera in cui al Chirurgo è stato insegnato l'intervento, all'inizio della sua carriera.
Oggi la tendenza, in presenza di cisti non grandi e di tessuti non contaminati, è quella di adottare una tecnica chiusa, ovvero di chiudere la ferita alla fine dell'intervento. In presenza di cisti più grandi, e quindi davanti alla necessità di eseguire ampie escissioni di tessuto, i Chirurghi hanno due alternative: quella di lasciare aperta la ferita, oppure di chiuderla con lembi cutanei. Se la sua fistola aveva ampie diramazioni, quindi con un elevato rischio di contaminazione dei tessuti, direi che la condotta del Collega che l'ha operata - lasciare la ferita parzialmente aperta e con un drenaggio - è assolutamente prudente e condivisibile. I tempi di guarigione variano molto da paziente a paziente, ma lasciando la ferita anche solo parzialmente aperta sono un po' più lunghi.
Riguardo alle defecazioni, assolutamente lei deve fare quel che le ha detto il Suo Chirurgo. Eventualmente, per facilitare le evacuazioni, potrebbe provare a prendere della fibra (ne esistono tante preparazioni in Farmacia, quelle più usate sono a base di Psyllium) e/o dell'olio di vaselina, il che renderebbe le feci soffici, ben lubrificate e facilmente eliminabili. In genere si assume una bustina di fibra, sciolta in un abbondante bicchiere d'acqua, e un cucchiaio da minestra di olio di vaselina prima di colazione, assumendo poi abbondanti liquidi (1,5 - 2 l) nel corso della giornata. Tenga conto che l'olio di vaselina non può essere assunto per periodi troppo lunghi. Nel caso la ferita si contamini con le feci, è sufficiente lavarla bene (acqua tiepida e sapone neutro quando fa la doccia vanno benissimo) asciugarla accuratamente (meglio usando un phon) e disinfettarla con le classiche soluzioni a base di iodopovidone o clorexidina. Per il resto, cerchi per quanto può di non mettere in tensione i punti di sutura della ferita. in bocca al lupo.
La tecnica che si usa di volta in volta nella escissione del sinus pilonidalis dipende da vari fattori. Tra questi, le dimensioni, la presenza di fistole, la contaminazione dei tessuti, ed anche la Scuola, ovvero la maniera in cui al Chirurgo è stato insegnato l'intervento, all'inizio della sua carriera.
Oggi la tendenza, in presenza di cisti non grandi e di tessuti non contaminati, è quella di adottare una tecnica chiusa, ovvero di chiudere la ferita alla fine dell'intervento. In presenza di cisti più grandi, e quindi davanti alla necessità di eseguire ampie escissioni di tessuto, i Chirurghi hanno due alternative: quella di lasciare aperta la ferita, oppure di chiuderla con lembi cutanei. Se la sua fistola aveva ampie diramazioni, quindi con un elevato rischio di contaminazione dei tessuti, direi che la condotta del Collega che l'ha operata - lasciare la ferita parzialmente aperta e con un drenaggio - è assolutamente prudente e condivisibile. I tempi di guarigione variano molto da paziente a paziente, ma lasciando la ferita anche solo parzialmente aperta sono un po' più lunghi.
Riguardo alle defecazioni, assolutamente lei deve fare quel che le ha detto il Suo Chirurgo. Eventualmente, per facilitare le evacuazioni, potrebbe provare a prendere della fibra (ne esistono tante preparazioni in Farmacia, quelle più usate sono a base di Psyllium) e/o dell'olio di vaselina, il che renderebbe le feci soffici, ben lubrificate e facilmente eliminabili. In genere si assume una bustina di fibra, sciolta in un abbondante bicchiere d'acqua, e un cucchiaio da minestra di olio di vaselina prima di colazione, assumendo poi abbondanti liquidi (1,5 - 2 l) nel corso della giornata. Tenga conto che l'olio di vaselina non può essere assunto per periodi troppo lunghi. Nel caso la ferita si contamini con le feci, è sufficiente lavarla bene (acqua tiepida e sapone neutro quando fa la doccia vanno benissimo) asciugarla accuratamente (meglio usando un phon) e disinfettarla con le classiche soluzioni a base di iodopovidone o clorexidina. Per il resto, cerchi per quanto può di non mettere in tensione i punti di sutura della ferita. in bocca al lupo.
Dr. Salvatore Cuccomarino - Coloproctologo - Chirurgia laparoscopica - Chirurgia bariatrica
https://cuccomarinomd.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 19.9k visite dal 27/11/2012.
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