Varicocele (laparoscopia) dolore post operatorio

Gentili Dottori.

Sono un ragazzo di 21 anni.
Il giorno 3/03/15 sono stato operato chirurgicamente tramite legatura della vena spermatica per varicocele di II grado SX attraverso video-laparoscopia.
Mi rendo conto del poco tempo passato dall'operazione, ma mi occorrerebbero alcune delucidazioni/rassicurazioni, anche per il fatto che il chirurgo non mi ha praticamente fornito spiegazioni a riguardo.

Partendo dal principio:
Mi sono accorto di avere un problema relativo al testicolo nel mese di agosto 2014, quando avevo iniziato a riscontrare una sensazione di calore e pesantezza alla parte superiore del testicolo SX, dopo aver effettuato un eco-doppler mi è stato diagnosticato un varicocele di II grado, da operare. Essendo stato rassicurato, nonostante provassi a volte dolore al testicolo, che l'intervento non era assolutamente urgente, e dati i tempi della sanità pubblica, l'attesa si è protratta fino a pochi giorni fa.

Nel frattempo il dolore si era leggermente spostato. Spesso avvertivo una sorta di sensazione di peso nell'inguine, fino ad arrivare ad un intenso dolore al fianco sinistro, da sopra l'inguine a sotto le costole. Premetto che tali dolori erano passeggeri: comparivano e restavano per circa una settimana, dopodiché sparivano anche per più di un mese (di fatto nel periodo Novembre 2014-Febbraio 2015 non ho avuto dolori di alcun tipo). Nei giorni precedenti all'intervento i dolori si sono nuovamente manifestati, accentuandosi però sul fianco, mentre il testicolo risultava dolorante solo se toccato nel punto dove la vena era appunto varicosa. Si tratta di un dolore particolare, se dovessi descriverlo direi che è come avere mal di pancia ma sul fianco, e inoltre a volte sento come gorgogliare e a volte pulsare. Non ho mai avuto dolori in seguito a masturbazione/rapporto sessuale, se non a causa di un diretto contatto della zona interessata.

Passo ora ad illustrare il problema:

Il giorno seguente all'operazione non ho avvertito più alcun dolore né al fianco né al testicolo. Dal giorno dopo, però è tornato il dolore al fianco, esattamente nella stessa zona, nelle stesse modalità e della stessa intensità di prima dell'intervento: una noia continua che si sposta tra la parte alta e la parte bassa del fianco a seconda dei miei movimenti o della mia posizione (da sdraiato si concentra nel mezzo del fianco), e passa solo con antidolorifici. Inoltre ho notato che il "groviglio venoso" sopra il testicolo sembra addirittura più grosso che prima dell'operazione, e se toccato, sento dolore.

Vi scrivo per sapere se tutto ciò è normale, poiché a quanto ho capito la legatura della vena spermatica si effettua senza operare direttamente sul testicolo, nella zona addominale, e se così fosse in quanto tempo più o meno il dolore al fianco(che è molto fastidioso, quasi più di prima) potrebbe risolversi, o se invece, altra mia preoccupazione, non sia causato da altro.

Ringrazio in anticipo per le risposte e mi scuso per la lunghezza

Distinti saluti
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Gentile utente il decorso postoperatorio può essere regolare, ma una visita di controllo è indispensabile, il dolore che lei riferisce al fianco non necessariamente è correlato al varicocele in se stesso, ma dovrà meglio analizzarlo a distanza almeno di 15-20 giorni dall'intervento, se dovesse ancora essere presente.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, la ringrazio per il consulto e scrivo nuovamente poiché a distanza di 3 settimane mi trovo ancora in una situazione di fastidio.

Il dolore al testicolo si sta pian piano attenuando (anche se è ancora molto fastidioso, e a volte lo sento come strano, anche senza toccarlo), il fastidio al fianco, invece, va e viene. Volevo sapere se tutto ciò è normale, e soprattutto, a distanza di così tanto tempo, avvertire questa sensazione di pesantezza al fianco, come se all'interno fosse irritato, e sentire qualcosa che si muove all'interno, come fosse aria nell'intestino, ma nella del fianco, all'altezza all'incirca dell'ombelico. Ormai le ferite di entrata si sono chiuse, e non avverto più fitte alla pancia dovute all'intervento, per questo sto iniziando a temere che l'operazione non abbia risolto il problema, soprattutto perchè il fastidio e la sensazione che avverto sono fin troppo simili (anche se più attenuati) a ciò che sentivo prima dell'operazione, anche se mi avevano assicurato che la laparoscopia permetteva di chiudere definitivamente tutte le varie diramazioni venose ed impediva di fatto una possibile recidività, altrimenti mi sarei sottoposto a qualcosa di meno invasivo.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Gentile utente, il successo dell'intervento lo potrà verificare con un ecodoppler a distanza e non con una sintomatologia dolorosa sfumata che con il tempo si è comunque parzialmente ridotta.
Saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per la risposta. Basandosi sui sintomi che ho descritto (anche se mi rendo conto che senza la possibilità di essere visitato è difficile fare una diagnosi) lei a cosa pensa che potrebbe essere legato questo fastidio? Può dire in merito qualcosa per tranquillizzarmi?

Ho prenotato in ogni caso una visita lunedì pomeriggio dal chirurgo che mi ha operato.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Non mi sembra nulla di grave, ma la visita è indispensabile.
Saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, le riscrivo a distanza di giorni per aggiornarla sulla mia situazione e chiederle un parere.

Il dolore al fianco che sentivo si è rivelato alla fine essere sindrome del colon irritabile, peggiorata probabilmente dal fatto che, in seguito alla laparoscopia, il mio intestino ha avuto un bel da fare anche per riassorbire l'aria rimasta nella pancia dall'intervento.
Ho assunto duspatan per 10 giorni ed esso sembra essersi alleviato di molto, fino quasi a sparire.


Ora le pongo una domanda: sono un ragazzo molto sportivo. Pratico piscina e palestra.

I pareri a riguardo, dei medici che ho sentito, sono molto discordanti: il chirurgo che mi ha fatto il primo controllo a 10 giorni dall'intervento (che era presente anche in sala operatoria) mi ha detto che sarei dovuto restare fermo fino al 13 aprile, con qualsiasi tipo di sport.
Il mio medico di famiglia non è stato invece affatto chiaro a riguardo.
Il chirurgo (primario) che mi ha operato, mi ha invece detto che potevo ricominciare fin da subito a fare qualsiasi cosa (era la fine di Marzo, ed io sono stato operato al 3).

Fidandomi del primario, ma agento in modo molto cauto, ho ricominciato pian piano a fare giusto qualche piccolo esercizio fisico (piegamento, flessioni, e qualche addominale a corpo libero, che soprendentemente non mi causa alcun tipo di dolore), e dopo qualche giorno una camminata sostenuta sul tapis roulant. Dalla scorsa settimana ho ripreso con la piscina.

Il problema è che, anche se durante l'allenamento sto essenzialmente bene (anche se quando nuoto ho a volte l'impressione di sentire pungere al'inguine), da quando ho ripreso a fare sport ho avvertito, fin dalla sera stessa, o dal giorno dopo l'allenamento, una sorta di fastidio (se dovessi definirlo direi un peso, come se ci fosse qualcosa che stringe: in ogni caso molto diverso da qualsiasi tipo di dolore muscolare) tra l'inguine e l'attaccatura della gamba sx, che si irradia un pò in tutta la zona. Stando a riposo, dopo un pò il dolore tende a passare, ma a volte si ripresenta senza un apparente motivo, soprattutto quando sono sdraiato su un fianco. E' molto simile alla sensazione che avvertivo nella zona del testicolo e del fianco nei giorni seguenti l'operazione, anche se ovviamente più lieve e passeggero. Toccando non avverto alcun tipo di dolore, solo a volte, confrontandolo con la parte destra, avverto una sensazione strana.

Volevo chiederle se secondo lei sarebbe il caso di continuare l'attività sportiva aerobica (nuoto, camminata sostenuta in salita) e quando potrò effettivamente riprendere con la palestra (premettendo che sollevo molto peso, ma che probabilmente tralascerei per qualche tempo le gambe e gli addominali).

Grazie mille in anticipo
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
A 40 giorni dall'intervento può riprendere gradualmente l'attività sportiva.
Cordiali saluti
[#8]
dopo
Utente
Utente
Slave dottore, purtroppo, a distanza di quasi 3 mesi dall'intervento, mi trovo costretto a doverle riscrivere.

Non so più che fare. Presento dolore al testicolo sinistro al tatto (anche quando sfrego le gambe con i jeans), localizzato nella parte sinistra del testicolo (è una sorta di struttura venosa dietro al testicolo, mi scuso ma non riesco a definirla in altro modo), il dolore in pratica lo sento partire da dietro al testicolo, nell'inguine, ed è molto fastidioso.

In più avverto forti dolori all'inguine ed al fianco ad intermittenza, a volte anche al tatto, che mi impediscono persino di indossare dei pantaloni che non siano tute (poiché appena qualcosa mi stringe in vita sento molto dolore).

Qualche settimana fa ho avvertito un gonfiore duro e molto doloroso nella parte bassa del testicolo, recatomi al prontosoccorso mi hanno diagnosticato un epididimite e mi hanno dato degli antibiotici: l'ecografia ecodoppler ha evidenziato una leggera tumefazione all'epididimo, che si è però risolta dopo l'assunzione di antibiotici.

Con mio grande dispiacere l'ecografia ha anche evidenziato la presenza di varicocele, nonostante l'intervento subito.

Poiché il dolore non sembra passare, mi sono recato nel frattempo da un urologo (anch'esso primario), che mi ha detto che si poteva trattare di un infiammazione del nervo (in effetti, toccandomi sull'nguine in un punto preciso, ho sentito davvero male) che causerebbe di riflesso dolore al testicolo, e mi ha prescritto della vitamina b12 (che sto ancora assumendo, senza peraltro avere alcun beneficio) ed una risonanza magnetica per escludere la presenza di ernie lombari (a cui sarebbero dovute seguire, se l'esame fosse stato positivo, delle manipolazioni).

Ricevo oggi l'esito della risonanza magnetica rachide lombosacrale:
"E' stato esaminato il tratto di rachide compreso tra D11 e S2 con studio mirato degli spazi intersomatici da L3 a S1. Regolare allineamento dei metameri vertebrali. Non si rilevano immagini riferibili a ernie o protrusioni discali negli ambiti esaminati.
Regolare ampiezza del canale vertebrale e dei forami di coniugazione. Non alterazioni di segnale a carico del compartimento midollare spongioso. Non tumefazione dei tessuti molli paravertebrali. Non si rilevano alterazioni a carico del cono midollare e della cauda equina."

Nonostante di fatto sia tutto regolare, io continuo ad avere questa sensazione pungente sull'inguine, all'altezza dell'attaccatura dell'anca: dolore che si estende fino all'ombelico e al fianco sinistro, e che si presenta a volte al tatto, a volte a seguito di certi movimenti, a volte senza un motivo, e mi impedisce di fatto di avere una vita normale.

Potrebbe essere colpa delle clip applicate durante l'intervento? Potrebbero in qualche modo causare dolore? Se sì, c'è modo di accertarsene? Se dovesse essere così, come si dovrebbe procedere?


Mi scuso per il post kilometrico, ma sono davvero disperato

SOno disperato, non so più a chi rivolgermi, ed oggi mi è stato detto dal mio medico curante che non sa più che fare e da chi mandarmi.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Gentile utente il suo specialista di riferimento deve essere l'urologo, ma se non nota benefici si rivolga ad uno specialista nella terapia del dolore.
Saluti