Gravi problemi dopo tiroidectomia!
Salve.
Mi chiamo Roberta ho 41 anni e vorrei far presente la mia situazione medica degenerata dopo un intervento di tiroidectomia eseguito da un docente in medicina endocrina molto noto, del quale, solo per ora, non farò il nome.
Prima dell’intervento sono stati eseguiti due citologici, una scintigrafia tiroidea e tutto escludeva un nodulo sospetto. La diagnosi era la seguente: nodulo cistico colloide dimensioni 2 cm.; tiroide in sede perfettamente funzionante ed omogenea (TSH 1,68 PTH 45). Consultai il suddetto chirurgo a causa della pressione minima, in quanto altalenante e non ascoltando il mio endocrinologo, che mi ribadì che non vi era necessità di una scissione chirurgica ma solo un intervento a livello della cisti, riposi , disgraziatamente, la mia fiducia sul chirurgo che mi operò nel marzo 2005 e, ad un anno di distanza la mia salute è seriamente compromessa.
Dall’intervento ad oggi i sintomi sono : balbuzie, calcemia e paratormone bassi, estrema spossatezza, problemi ossei soprattutto alle anche, dolori ai dischi vertebrali e alla schiena, dolori e indebolimento muscolari con crampi e il calcio è sceso fino a 5
Il chirurgo mi ha somministrato alte dosi di ROCALTROL e SANDOZ senza però risultati…il calcio continua ad essere sotto il livello normale.
Ormai non esco più di casa in quanto le ossa non mi sorreggono più e ho dolori dappertutto.
Una tragedia: non posso quasi più muovermi.
Non posso permettere che un intervento che veniva giudicato semplicissimo mi abbia rovinato la vita.
Il chirurgo afferma sulla cartella che le paratiroidi sono presenti, mentre il radiologo non ne ha evidenziata nemmeno una.
Ora spero di mettermi in contatto con un serio professionista (soprattutto chirurgo o endocrinochirurgo) che mi aiuti a capire cosa sia successo e se si potrà intervenire affinchè io stia meglio e riprendere una vita normale.
Grazie
Roberta
Mi chiamo Roberta ho 41 anni e vorrei far presente la mia situazione medica degenerata dopo un intervento di tiroidectomia eseguito da un docente in medicina endocrina molto noto, del quale, solo per ora, non farò il nome.
Prima dell’intervento sono stati eseguiti due citologici, una scintigrafia tiroidea e tutto escludeva un nodulo sospetto. La diagnosi era la seguente: nodulo cistico colloide dimensioni 2 cm.; tiroide in sede perfettamente funzionante ed omogenea (TSH 1,68 PTH 45). Consultai il suddetto chirurgo a causa della pressione minima, in quanto altalenante e non ascoltando il mio endocrinologo, che mi ribadì che non vi era necessità di una scissione chirurgica ma solo un intervento a livello della cisti, riposi , disgraziatamente, la mia fiducia sul chirurgo che mi operò nel marzo 2005 e, ad un anno di distanza la mia salute è seriamente compromessa.
Dall’intervento ad oggi i sintomi sono : balbuzie, calcemia e paratormone bassi, estrema spossatezza, problemi ossei soprattutto alle anche, dolori ai dischi vertebrali e alla schiena, dolori e indebolimento muscolari con crampi e il calcio è sceso fino a 5
Il chirurgo mi ha somministrato alte dosi di ROCALTROL e SANDOZ senza però risultati…il calcio continua ad essere sotto il livello normale.
Ormai non esco più di casa in quanto le ossa non mi sorreggono più e ho dolori dappertutto.
Una tragedia: non posso quasi più muovermi.
Non posso permettere che un intervento che veniva giudicato semplicissimo mi abbia rovinato la vita.
Il chirurgo afferma sulla cartella che le paratiroidi sono presenti, mentre il radiologo non ne ha evidenziata nemmeno una.
Ora spero di mettermi in contatto con un serio professionista (soprattutto chirurgo o endocrinochirurgo) che mi aiuti a capire cosa sia successo e se si potrà intervenire affinchè io stia meglio e riprendere una vita normale.
Grazie
Roberta
[#1]
Gentile utente,
è estremamente difficile esprimere opinioni su un caso come il Suo "a distanza": questo del resto è il limite del consulto via Web. Si possono solo fare supposizioni.
Riguardo alla qualità della vita attesa dopo tiroidectomia totale ,occorre dire , che ci sono migliaia di persone che vivono una vita pressochè normale assumendo ogni giorno una "pillola" sostitutiva.
Intendo dire che quando il chirurgo Le ha proposto una tiroidectomia intendeva delineare una procedura che, solo col senno del poi, è risultata molto più aggressiva
di quanto non fosse stato prospettato.
Suppongo comunque che Lei abbia firmato un consenso informato sul quale erano specificate le complicanze eventuali dell'intervento proposto.
Infatti putroppo , in pochissimi casi (< 4-5% secondo alcune stime), nonostante l'abilità del chirurgo, può essere danneggiato il nervo "ricorrente" (e non sembra il caso Suo) e/o le ghiandole paratiroidi che regolano il ricambio del calcio nell'organismo (e il chirurgo nel Suo caso ha scritto nella descrizione dell'intervento di averle conservate).
Ci tenga informati sulla evoluzione della Sua storia.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
è estremamente difficile esprimere opinioni su un caso come il Suo "a distanza": questo del resto è il limite del consulto via Web. Si possono solo fare supposizioni.
Riguardo alla qualità della vita attesa dopo tiroidectomia totale ,occorre dire , che ci sono migliaia di persone che vivono una vita pressochè normale assumendo ogni giorno una "pillola" sostitutiva.
Intendo dire che quando il chirurgo Le ha proposto una tiroidectomia intendeva delineare una procedura che, solo col senno del poi, è risultata molto più aggressiva
di quanto non fosse stato prospettato.
Suppongo comunque che Lei abbia firmato un consenso informato sul quale erano specificate le complicanze eventuali dell'intervento proposto.
Infatti putroppo , in pochissimi casi (< 4-5% secondo alcune stime), nonostante l'abilità del chirurgo, può essere danneggiato il nervo "ricorrente" (e non sembra il caso Suo) e/o le ghiandole paratiroidi che regolano il ricambio del calcio nell'organismo (e il chirurgo nel Suo caso ha scritto nella descrizione dell'intervento di averle conservate).
Ci tenga informati sulla evoluzione della Sua storia.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Gentile Signora
per conoscere a fondo il problema sarebbe interessante conoscere l'esito dell'esame istologico sul pezzo asportato. Tra l'altro se in esso sono contenute anche le ghiandole paratiroidi, dovrebbero essere segnalate.
Io consulterei un endocrinologo che possa seguirla adeguatamente, soprattutto per i dosaggi della calcemia che va corretta modificando la terapia che lei sta assumendo. Un ulteriore approfondimento andrebbe fatto anche sullo stato della mineralizzazione delle sue ossa con esami specifici es la densitomentria ossea, per poter stabilire se i problemi da lei accusati siano da attribuire alla ipocalcemia o ad altri fattori.
Se il collega ha ritenuto di eseguire una tiroidectomia totale probabilmente all'atto operatorio la ghiandola versava in non buone condizioni.
per conoscere a fondo il problema sarebbe interessante conoscere l'esito dell'esame istologico sul pezzo asportato. Tra l'altro se in esso sono contenute anche le ghiandole paratiroidi, dovrebbero essere segnalate.
Io consulterei un endocrinologo che possa seguirla adeguatamente, soprattutto per i dosaggi della calcemia che va corretta modificando la terapia che lei sta assumendo. Un ulteriore approfondimento andrebbe fatto anche sullo stato della mineralizzazione delle sue ossa con esami specifici es la densitomentria ossea, per poter stabilire se i problemi da lei accusati siano da attribuire alla ipocalcemia o ad altri fattori.
Se il collega ha ritenuto di eseguire una tiroidectomia totale probabilmente all'atto operatorio la ghiandola versava in non buone condizioni.
Boris Franzato
Chirurgia generale e Videochirurgia
Castelfranco Veneto -Treviso-
[#3]
Gent.ma Signora,
faccio seguito ai consigli dei colleghi. Consideri di rivolgersi ad un endocrinologo che valuterà l'eventuale terapia sostitutiva per l'avvenuta tiroidectomia e non solo per il dedficit ormonale dovuto alla ridotta concentrazione di paratormone in circolo.
Cordialmente
Bruno Pasquotti
faccio seguito ai consigli dei colleghi. Consideri di rivolgersi ad un endocrinologo che valuterà l'eventuale terapia sostitutiva per l'avvenuta tiroidectomia e non solo per il dedficit ormonale dovuto alla ridotta concentrazione di paratormone in circolo.
Cordialmente
Bruno Pasquotti
Dr. Bruno Pasquotti
[#4]
Gentile Signora,
Non ripeterò quello che già i miei colleghi le hanno consigliato, aggiungo solo che i sintomi da lei lamentati: "balbuzie, estrema spossatezza, problemi ossei soprattutto alle anche, dolori ai dischi vertebrali e alla schiena" sinceramente a 41 anni sono di difficile relazione con l'intervento chirurgico. La somministrazione di calcio e vitamina D suppliscono perfettamente alla carenza di calcio dovuta probabilmente all'intervento chirurgico (eventualità estremamente rara ma statisticamente presente) E' sicuramente opportuno che Lei sia seguita da un bravo specialista, perchè, mi creda, i suoi problemi sono facilmente risolvibili.
Cordialità.
Non ripeterò quello che già i miei colleghi le hanno consigliato, aggiungo solo che i sintomi da lei lamentati: "balbuzie, estrema spossatezza, problemi ossei soprattutto alle anche, dolori ai dischi vertebrali e alla schiena" sinceramente a 41 anni sono di difficile relazione con l'intervento chirurgico. La somministrazione di calcio e vitamina D suppliscono perfettamente alla carenza di calcio dovuta probabilmente all'intervento chirurgico (eventualità estremamente rara ma statisticamente presente) E' sicuramente opportuno che Lei sia seguita da un bravo specialista, perchè, mi creda, i suoi problemi sono facilmente risolvibili.
Cordialità.
Prof. Stefano ARCIERI
Università di Roma "Sapienza"
Policlinico Umberto I
[#5]
Gentile utente,
sì, effettivamente, nonostante la coincidenza, anche secondo me è difficile leggere una relazione tra entità e caratteristiche della sintomatologia e atto chirurgico, come opportunamente ha fatto osservare il prof. Arcieri.
In altre parole, solo PARTE della sintomatologia può riconoscere una probabile relazione con l'atto
invasivo.
Ci faccia comunque sapere qualcosa sull'esito del colloquio che avrà con l'endocrinologo di Sua fiducia, ma intanto può inviarci, come ha fatto osservare il dr.
Franzato, l'esame istologico che potrebbe darci NON CERTEZZE ma alcuni indizi sui due aspetti principali del problema :
1)C'è stato (come Lei fa intuire) o no un SOVRATRATTAMENTO della lesione tiroidea ?
2)Assenza o presenza (+ numero) delle paratiroidi nel pezzo chirurgico.
Si tratta ribadisco di avere ulteriori INDIZI, MENTRE IL QUADRO E LA RISPOSTA COMPLETA, potrà delinearlo solo lo specialista che consulterà.
Cordiali saluti
Salvo Catania
sì, effettivamente, nonostante la coincidenza, anche secondo me è difficile leggere una relazione tra entità e caratteristiche della sintomatologia e atto chirurgico, come opportunamente ha fatto osservare il prof. Arcieri.
In altre parole, solo PARTE della sintomatologia può riconoscere una probabile relazione con l'atto
invasivo.
Ci faccia comunque sapere qualcosa sull'esito del colloquio che avrà con l'endocrinologo di Sua fiducia, ma intanto può inviarci, come ha fatto osservare il dr.
Franzato, l'esame istologico che potrebbe darci NON CERTEZZE ma alcuni indizi sui due aspetti principali del problema :
1)C'è stato (come Lei fa intuire) o no un SOVRATRATTAMENTO della lesione tiroidea ?
2)Assenza o presenza (+ numero) delle paratiroidi nel pezzo chirurgico.
Si tratta ribadisco di avere ulteriori INDIZI, MENTRE IL QUADRO E LA RISPOSTA COMPLETA, potrà delinearlo solo lo specialista che consulterà.
Cordiali saluti
Salvo Catania
[#6]
ASSOLUTAMENTE NULLA DA AGGIUNGERE A CIO' CHE LE E' STATO COSI' CHIARAMENTE ED ESAURIENTEMENTE ESPOSTO DAI COLLEGHI.
SI RIVOLGA CON FIDUCIA A UN ENDOCRINOLOGO CHE POSSA RICERCARE ALTRE CAUSE DEL SUO PROBLEMA.
AUGURI
SI RIVOLGA CON FIDUCIA A UN ENDOCRINOLOGO CHE POSSA RICERCARE ALTRE CAUSE DEL SUO PROBLEMA.
AUGURI
Maurizio Di Giacomo
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 107.6k visite dal 25/02/2006.
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Approfondimento su Ipertensione
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