Cheloidi

Buongiorno dottori,
scrivo per conto della mia compagna, che ha un problema di cheloidi. Ho preso l'iniziativa di scrivere qui dato che nessun medico ha saputo minimamente aiutarla nel suo problema.
Dunque: ha due cheloidi abbastanza grandi (uno sulla pancia e uno sulla schiena) dovuti alla rimozione di due nei, e inoltre ne ha 3 sulla spalla e due in mezzo al petto formati spontaneamente non si sa per quale motivo, dato che li non ha subito tagli di alcun genere. Questi ultimi, quelli spontanei, somigliano a delle cisti, soprattutto quelli in mezzo al petto, ma già due dermatologi hanno assicurato che si tratta di cheloidi (che forse prima erano cisti). Ha provato diverse creme senza risultati. Un dottore ha dato una cura omeopatica per ammorbidire la pelle e poi tentare un'operazione chirurgica su uno piccolo, ma siamo indecisi se effettuare questa operazione anche se la pelle sembra davero essersi ammorbidita (a quanto dice lui).
Tutti gli altri dottori consultati hano detto che non c'è niente da fare, che la ragazza tende spontaneamente a formare cheloidi e che un qualsiasi intervento rischia di farne comparire altri anche più grossi.
Non che sia un problema vitale, ma rappresenta un discreto problema estetico.
Vorrei sapere se davvero nel 2013 questa ragazza non possa risolvere il suo problema e debba avere per tutta la vita questi e chissà quanti altri se ne formeranno in futuro. Si vedono e si sentono operazioni di chirurgia estetica che risolvono quasi qualsiasi cosa e non capisco perché un problema (che forse da ignorante definirei "da poco") non si possa risolvere almeno parzialmente.
Ho letto di radioterapie, laser vascolare unito a infiltrazione intralesionale di steroide, cortisone, ecc...
Mi farebbe piacere avere un qualsiasi suggerimento di qualche terapia che almeno diminuisca il volume di questi cheloidi. Io credo che qualcosa si possa fare almeno per migliorare la situazione, basterebbe anche di poco.
Grazie e saluti
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Dr. Ezio Nicola Gangemi Chirurgo plastico 181 3 8
Gentile Utente,

Il cheloide è una cicatrice patologica di difficile approccio e trattamento. Il motivo è legato principalmente all'alta percentuale di recidiva e dalla loro imprevedibilità.

Molti sono i trattamenti medici e chirurgici proposti in letteratura, ma nessuno, come avrà potuto verificare consultando diversi specialisti, offre una risoluzione certa e affidabile.

A mio parere i trattamenti che possono offrire un certo grado di miglioramento sono l'asportazione chirurgica seguita dalla radioterapia o dalla crioterapia (cosiddetta crioescissione).
Avendo molti cheloidi è consigliabile inizialmente effettuare il trattamento su uno solo di questi, magari il più piccolo, per verificarne l'efficacia. Bisogna tenere presente però che non vi è garanzia di successo e, a volte, il cheloide che si riforma è più grande del precedente.

E' importante quindi che la sua compagna sia veramente motivata e conscia dei rischi e benefici di un eventuale trattamento.

A disposizione per ulteriori chiarimenti.

Cordiali saluti

Dr. Ezio Nicola Gangemi - Chirurgo Plastico
www.chirurgiaplastica-torino.it
info@eziogangemi.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,
e riguardo al già citato laser vascolare (dye laser) + infiltrazione? Ho letto sempre su questo sito che è molto buono, ma non ho idea di che cosa sia. Lo consiglia?
Se può spiegarmi anche molto brevemente in cosa consiste e se è più o meno preferibile alla crioescissione... la ringrazio,
saluti
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Chirurgo plastico, Chirurgo pediatrico, Chirurgo generale, Chirurgo della mano attivo dal 2011 al 2019
Chirurgo plastico, Chirurgo pediatrico, Chirurgo generale, Chirurgo della mano
Gentile Utente,
Dopo un intervento chirurgico (o una lesione traumatica della cute) può svilupparsi una cicatrice ipertrofica. Anche se non curata, in genere, la cicatrice ipertrofica tende a ridursi dopo un anno. Se il processo proliferativo non si attenua, ma al contrario continua a crescere, dopo due anni si parla di formazione di cheloide.
Se si è certi che il/la paziente tende a formare cheloidi, prima di un intervento bisognerebbe fare due applicazioni di radioterapia nel punto in cui si praticherà l’incisione chirurgica. Una terza applicazione sarà fatta dopo l’intervento chirurgico. Questo stesso protocollo è seguito se si vuole asportare un cheloide esistente con l’obiettivo di impedire la formazione di un nuovo cheloide.
Cordiali saluti,
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Dr. Ezio Nicola Gangemi Chirurgo plastico 181 3 8
Gentile Utente,
Il laser ha lo scopo di schiarire una cicatrice; infatti l'ipertrofia o il cheloide hanno un aspetto tipicamente rosso dato da un aumento smisurato del contenuto in vasi sanguigni i quali possono essere selettivamente colpiti dalla luce laser. Il risultato clinico è unicamente sul colore ma non sullo spessore.
Associando l'infiltrazione di cortisonici teoricamente si dovrebbe ottenere il blocco della produzione del collage e quindi la diminuzione dello spessore.
A mio parere può essere indicato per certe tipologie di cicatrici ipertrofiche ma sicuramente non per i cheloidi per i quali preferisco i trattamenti che le ho indicato precedentemente.
Cordiali saluti