Bolla enfisematosa imprevista
Egregi Dottori,
ho recentemente eseguito una TAC ad alta risoluzione al torace senza mezzo di contrasto. Tale esame ha rilevato la presenza di una bolla di enfisema subpleurica, grande 1 cm circa, situata nel segmento postero-basale del lobo inferiore sinistro. Ma il polmone in questione in passato è stato già sottoposto ad intervento chirurgico, consistente in pleurectomia parietale parziale (apicale) associata a resezione di blebs.
Sono rimasto spiazzato dall’esito della TAC, visto e considerato che a suo tempo mi venne spiegato essere improbabile il riformarsi di bolle di enfisema (di per sé, infatti, congenite) successivamente all’operazione, se non in presenza di condizioni particolari (età avanzata, tabagismo, BPCO, etc.) che nel mio caso non sussistono. Pertanto, non posso non pensare anche all’eventualità che la bolla esistesse già da prima e che, quindi, essa sia inavvertitamente sfuggita durante l’intervento. Mi preme sottolineare, in tal senso, che questa è stata la prima TAC in assoluto a cui mi sono sottoposto, essendomi limitato negli anni ad eseguire esclusivamente delle semplici radiografie di controllo.
Sostanzialmente, la non totalità della pleurectomia parietale ha fatto sì, a tutti gli effetti, che venisse preservato uno spazio intrapleurico attorno al lobo inferiore. Alla luce di questo, è possibile che la bolla subpleurica diagnosticata dalla TAC sia in grado di scatenare uno pneumotorace basale, cioè invadente lo spazio intrapleurico suddetto? E in ogni caso, come intervenire ora su questa bolla imprevista?
Ho bisogno di conferme, di chiarimenti, e, soprattutto, di consigli sul da farsi.
Grazie in anticipo.
ho recentemente eseguito una TAC ad alta risoluzione al torace senza mezzo di contrasto. Tale esame ha rilevato la presenza di una bolla di enfisema subpleurica, grande 1 cm circa, situata nel segmento postero-basale del lobo inferiore sinistro. Ma il polmone in questione in passato è stato già sottoposto ad intervento chirurgico, consistente in pleurectomia parietale parziale (apicale) associata a resezione di blebs.
Sono rimasto spiazzato dall’esito della TAC, visto e considerato che a suo tempo mi venne spiegato essere improbabile il riformarsi di bolle di enfisema (di per sé, infatti, congenite) successivamente all’operazione, se non in presenza di condizioni particolari (età avanzata, tabagismo, BPCO, etc.) che nel mio caso non sussistono. Pertanto, non posso non pensare anche all’eventualità che la bolla esistesse già da prima e che, quindi, essa sia inavvertitamente sfuggita durante l’intervento. Mi preme sottolineare, in tal senso, che questa è stata la prima TAC in assoluto a cui mi sono sottoposto, essendomi limitato negli anni ad eseguire esclusivamente delle semplici radiografie di controllo.
Sostanzialmente, la non totalità della pleurectomia parietale ha fatto sì, a tutti gli effetti, che venisse preservato uno spazio intrapleurico attorno al lobo inferiore. Alla luce di questo, è possibile che la bolla subpleurica diagnosticata dalla TAC sia in grado di scatenare uno pneumotorace basale, cioè invadente lo spazio intrapleurico suddetto? E in ogni caso, come intervenire ora su questa bolla imprevista?
Ho bisogno di conferme, di chiarimenti, e, soprattutto, di consigli sul da farsi.
Grazie in anticipo.
[#1]
Gent.mo utente,
l'eventualità di uno pneumotorace basale in un paziente già sottoposto in passato a pleurodesi pleurica o pleurectomia parziale è molto bassa, anche in presenza di una bolla enfisematosa, statisticamente inferiore al rischio di pneumotorace della popolazione generale.
Infatti l'infiammazione pleurica che consegue all'intervento chirurgico può determinare aderenze del polmone non solo in corrispondenza della sede della decorticazione, ma anche ai tramiti chirurgici e in altre zone. Inoltre il fatto che ci sia una bolla non vuol dire che questa si debba rompere.
Un rischio di recidiva in un caso come il suo è quantificabile essere (a distanza di almeno un anno dall'intervento, prima è del 3%) attorno all' 1%.
Sostanzialmente, se io mi trovassi nella sua condizione, non farei nulla a riguardo, nemmeno controlli radiologici nel tempo - tantomeno TAC - , in assenza di sintomatologia.
Cordiali saluti.
l'eventualità di uno pneumotorace basale in un paziente già sottoposto in passato a pleurodesi pleurica o pleurectomia parziale è molto bassa, anche in presenza di una bolla enfisematosa, statisticamente inferiore al rischio di pneumotorace della popolazione generale.
Infatti l'infiammazione pleurica che consegue all'intervento chirurgico può determinare aderenze del polmone non solo in corrispondenza della sede della decorticazione, ma anche ai tramiti chirurgici e in altre zone. Inoltre il fatto che ci sia una bolla non vuol dire che questa si debba rompere.
Un rischio di recidiva in un caso come il suo è quantificabile essere (a distanza di almeno un anno dall'intervento, prima è del 3%) attorno all' 1%.
Sostanzialmente, se io mi trovassi nella sua condizione, non farei nulla a riguardo, nemmeno controlli radiologici nel tempo - tantomeno TAC - , in assenza di sintomatologia.
Cordiali saluti.
Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home
[#2]
Utente
Egr. Dottor Scanagatta,
la ringrazio per le sue utili delucidazioni e le sue rassicurazioni.
Secondo lei, la bolla enfisematosa basale che mi è stata diagnosticata con la recente TAC potrebbe essere congenita (come generalmente si dice), oppure potrebbe essersi formata durante gli anni sucessivi dell'intervento? Per la cronaca, l'intervento fu effettuato in toracotomia a cielo aperto (tenga conto che sono passati quasi vent'anni, e, se non ricordo male, la VATS era ancora agli albori).
Se vale la prima ipotesi, allora mi lascia perplesso il fatto che sia stata (per così dire) 'dimenticata' all'atto dell'intervento una tale bolla enfisematosa da 1 cm, visto e considerato che, nell'ambito del medesimo intervento (come ho potuto verificare andando a rileggere la mia cartella clinica), tra le altre mi venne rimossa anche una bolla apicale dello stesso identico diametro, cioè 1 cm.
Qualora, invece, fosse possibile l'originarsi di bolle enfisematose anche a seguito di un'operazione chirurgica così considerevole, allora sarei curioso di sapere quale ne potrebbero essere le probabili cause, escludendo quei possibili fattori aggravanti già accennati in precedenza (età molto avanzata, fumo di sigaretta, broncopneumopatie croniche, etc.) che, personalmente, non mi riguardano.
Grazie ancora.
la ringrazio per le sue utili delucidazioni e le sue rassicurazioni.
Secondo lei, la bolla enfisematosa basale che mi è stata diagnosticata con la recente TAC potrebbe essere congenita (come generalmente si dice), oppure potrebbe essersi formata durante gli anni sucessivi dell'intervento? Per la cronaca, l'intervento fu effettuato in toracotomia a cielo aperto (tenga conto che sono passati quasi vent'anni, e, se non ricordo male, la VATS era ancora agli albori).
Se vale la prima ipotesi, allora mi lascia perplesso il fatto che sia stata (per così dire) 'dimenticata' all'atto dell'intervento una tale bolla enfisematosa da 1 cm, visto e considerato che, nell'ambito del medesimo intervento (come ho potuto verificare andando a rileggere la mia cartella clinica), tra le altre mi venne rimossa anche una bolla apicale dello stesso identico diametro, cioè 1 cm.
Qualora, invece, fosse possibile l'originarsi di bolle enfisematose anche a seguito di un'operazione chirurgica così considerevole, allora sarei curioso di sapere quale ne potrebbero essere le probabili cause, escludendo quei possibili fattori aggravanti già accennati in precedenza (età molto avanzata, fumo di sigaretta, broncopneumopatie croniche, etc.) che, personalmente, non mi riguardano.
Grazie ancora.
[#3]
Buongiorno,
provi a leggere il seguente post (e in particolare la replica n. 7):
https://www.medicitalia.it/consulti/chirurgia-toracica/119220-non-curare-un-pneumotorace.html
Riassumendo la condizione delle bolle enfisematose/blebs polmonari non è immutabile nel tempo ma progressiva; la definizione di bolle "congenite" è scorretta e non va intesa nel senso letterale, ma bensì nella predisposizione individuale a sviluppare questo tipo di alterazione.
Cordiali saluti.
provi a leggere il seguente post (e in particolare la replica n. 7):
https://www.medicitalia.it/consulti/chirurgia-toracica/119220-non-curare-un-pneumotorace.html
Riassumendo la condizione delle bolle enfisematose/blebs polmonari non è immutabile nel tempo ma progressiva; la definizione di bolle "congenite" è scorretta e non va intesa nel senso letterale, ma bensì nella predisposizione individuale a sviluppare questo tipo di alterazione.
Cordiali saluti.
[#4]
Utente
Egr. Dottor Scanagatta,
grazie per l'interessante post che mi ha segnalato. Avrei un altro piccolo dubbio che vorrei sottoporre alla sua cortese attenzione.
Dopo che una bolla enfisematosa si è rotta, scatenando così uno pneumotorace, ed una volta che quest'ultimo è stato curato con un semplice drenaggio, mi domando se la bolla enfisematosa in questione si tramuti in qualche modo rispetto alla sua conformazione iniziale. Per assurdo, verrebbe da pensare che, essendo esplosa, essa non esista più in quanto bolla, perlomeno a breve termine; però, immagino che la bleb debba ricostituirsi, altrimenti non si spiegherebbero le eventuali recidive.
In pratica, se esiste una qualche differenza sostanziale tra una bolla enfisematosa mai rottasi ed una bolla, invece, esplosa almeno un volta, tale differenza è per caso rilevabile dalla TAC ad alta risoluzione?
grazie per l'interessante post che mi ha segnalato. Avrei un altro piccolo dubbio che vorrei sottoporre alla sua cortese attenzione.
Dopo che una bolla enfisematosa si è rotta, scatenando così uno pneumotorace, ed una volta che quest'ultimo è stato curato con un semplice drenaggio, mi domando se la bolla enfisematosa in questione si tramuti in qualche modo rispetto alla sua conformazione iniziale. Per assurdo, verrebbe da pensare che, essendo esplosa, essa non esista più in quanto bolla, perlomeno a breve termine; però, immagino che la bleb debba ricostituirsi, altrimenti non si spiegherebbero le eventuali recidive.
In pratica, se esiste una qualche differenza sostanziale tra una bolla enfisematosa mai rottasi ed una bolla, invece, esplosa almeno un volta, tale differenza è per caso rilevabile dalla TAC ad alta risoluzione?
[#5]
Buongiorno,
in genere se una grossa "bleb" (per es. di un centimetro) si rompe è difficile che si possa riparare con il semplice drenaggio: in questi casi di solito la perdita aerea persiste e il paziente deve essere operato.
Ammesso la bolla "si sia riparata" alla TC non si rileverà alcuna differenza, se non che in un primo momento potrà essere più piccola rispetto ad un ipotetico esame eseguito prima della rottura (normalmente una volta costituite le blebs tendono ad aumentare di volume nel tempo).
Provi ad immaginare un palloncino per bambini con un buco, in cui si riesca ad identificare il buco e a tapparlo, questo all'inizio sarà meno gonfio (come la bolla enfisematosa), quindi potrà essere rigonfiato (come succede alla bolla una volta ripristinato il meccanismo fisiopatologico).
La saluto cordialmente.
in genere se una grossa "bleb" (per es. di un centimetro) si rompe è difficile che si possa riparare con il semplice drenaggio: in questi casi di solito la perdita aerea persiste e il paziente deve essere operato.
Ammesso la bolla "si sia riparata" alla TC non si rileverà alcuna differenza, se non che in un primo momento potrà essere più piccola rispetto ad un ipotetico esame eseguito prima della rottura (normalmente una volta costituite le blebs tendono ad aumentare di volume nel tempo).
Provi ad immaginare un palloncino per bambini con un buco, in cui si riesca ad identificare il buco e a tapparlo, questo all'inizio sarà meno gonfio (come la bolla enfisematosa), quindi potrà essere rigonfiato (come succede alla bolla una volta ripristinato il meccanismo fisiopatologico).
La saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 29.7k visite dal 18/03/2010.
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