Intervento per riposizionamento diaframma
Buongiorno,vorrei avere un consiglio su cosa fare riguardo alla proposta di intervento di riposizionamento del diaframma.Ho 35 anni,e all'età di 26 anni ho scoperto di soffrire della sindrome dello stretto toracico superiore bilaterale.Per varie motivazioni ho eseguito degli interventi chirurgici(in totale 6) sempre con esito positivo anche se non risolutivo(formicolio,stanchezza degli arti...
Dopo l'ultimo intervento di resezione della I costa a sin.ho avuto una paresi del diaframma sinistro con risalita fino alla 7°costa,ernia iatale,sindrome da reflusso e riduzione quasi totale della funzione del polmone sinistro.
L'ultima TAC toracica che risale al 23/02/2011 dice:riconoscibili almeno due noduli millimetrici,il >di 5 mm ca in sede parascissurale nel LID ed altro subpleurico nel segmento laterale del LIS.Netta risalita in relazione a relaxatio totale dell'emidiaframma sinistro con presenza di strie dense e disventilatorie in sede postero-basale omolateralmente.Non segni di versamento pleurico.Reperto collaterale di area a contenuto aereo ovalare(22 mm x 10 mm ca)con iscritta irregolare sottile aspetto iperdenso a sede extrapleurica in strtto rapporto con la parete posteriore della trachea.
Quello che mi spaventa è il problema in relazione all'età.Quali sono i rischi di un simile intervento,rispetto ai benefici?
Ero e sono fumatrice(+ o - 20 gg).Sto iniziando un percorso per smettere di
fumare. La mia vita nel quotidiano ha subìto svariate modifiche. Non so se vale la pena,visto che sono svariati anni che modifico tutto in base al dolore e alla resistenza fisica,e sono abbastanza stanca,ora le difficoltà,invece di diminuire,sono addirittura aumentate e se potessi fare qualcosa x stare meglio.....L'intervento mi fa paura ma se fosse una valida soluzione..Spero in qualcuno di voi esperti che mi sappia rispondere su cosa sarebbe meglio fare. Anticipatamente ringrazio
Dopo l'ultimo intervento di resezione della I costa a sin.ho avuto una paresi del diaframma sinistro con risalita fino alla 7°costa,ernia iatale,sindrome da reflusso e riduzione quasi totale della funzione del polmone sinistro.
L'ultima TAC toracica che risale al 23/02/2011 dice:riconoscibili almeno due noduli millimetrici,il >di 5 mm ca in sede parascissurale nel LID ed altro subpleurico nel segmento laterale del LIS.Netta risalita in relazione a relaxatio totale dell'emidiaframma sinistro con presenza di strie dense e disventilatorie in sede postero-basale omolateralmente.Non segni di versamento pleurico.Reperto collaterale di area a contenuto aereo ovalare(22 mm x 10 mm ca)con iscritta irregolare sottile aspetto iperdenso a sede extrapleurica in strtto rapporto con la parete posteriore della trachea.
Quello che mi spaventa è il problema in relazione all'età.Quali sono i rischi di un simile intervento,rispetto ai benefici?
Ero e sono fumatrice(+ o - 20 gg).Sto iniziando un percorso per smettere di
fumare. La mia vita nel quotidiano ha subìto svariate modifiche. Non so se vale la pena,visto che sono svariati anni che modifico tutto in base al dolore e alla resistenza fisica,e sono abbastanza stanca,ora le difficoltà,invece di diminuire,sono addirittura aumentate e se potessi fare qualcosa x stare meglio.....L'intervento mi fa paura ma se fosse una valida soluzione..Spero in qualcuno di voi esperti che mi sappia rispondere su cosa sarebbe meglio fare. Anticipatamente ringrazio
[#1]
Gentile utente
In casi come questi l'intervento che si può effettuare è la plicatura diaframmatica, che consiste nel creare delle pieghe sulla superficie del muscolo paralizzato con lo scopo di ridurne la superficie e quindi rimetterlo in tensione.
In questo modo si può ottenere una riespansione del polmone.
A mio avviso, vista la giovane età e la semplicità dell'intervento (in mani esperte) conviene intraprendere questa strada.
Anche se si riuscisse ad ottenere un risultato parziale comunque sarebbe un guadagno.
Ci sono anche i due noduli millimetrici da tenere in controllo.
In casi come questi l'intervento che si può effettuare è la plicatura diaframmatica, che consiste nel creare delle pieghe sulla superficie del muscolo paralizzato con lo scopo di ridurne la superficie e quindi rimetterlo in tensione.
In questo modo si può ottenere una riespansione del polmone.
A mio avviso, vista la giovane età e la semplicità dell'intervento (in mani esperte) conviene intraprendere questa strada.
Anche se si riuscisse ad ottenere un risultato parziale comunque sarebbe un guadagno.
Ci sono anche i due noduli millimetrici da tenere in controllo.
Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano
[#2]
Ex utente
Grazie dottore.Lei mi parla di un intervento semplice e ne sono felice,però quello che io sapevo riguardo al tipo di intervento,cioè quello che mi fu detto lo scorso anno dal chirurgo vascolare che mi ha operata per lo stretto toracico(resezione della I costa e dei muscoli scaleni a sinistra,è che è un intervento molto delicato e particolare e che nella maggior parte dei casi si va incontro a lesioni(non so di che tipo) di organi interni per cui mi sconsigliava assolutamente l'intervento di plastica al diaframma per riposizionamento dello stesso.
Le chiedo scusa ma può capire forse che,avendo fatto svariati interventi e andando tranquilla in sala operatoria anche in data dell'ultimo(novembre 2009),viste le conseguenze riportate oggi ho paura,paura di peggiorare la situazione.O meglio ho voglia di stare meglio ma ho paura che quel MEGLIO che io chiedo,dopo tanti anni di dura prova sia di salute che economica a cui sono dovuta sottostare fra visite,interventi e terapie, non arrivi più.
E SE IO NON TENESSI IN CONSIDERAZIONE L'INTERVENTO A COSA ANDREI INCONTRO NEL TEMPO?
Un altra cosa che chiedo è se mi sa dire che cosa sono i 2 noduli sopra riportati.Sa,io la risposta l'ho fatta vedere al mio ortopedico che mi segue ormai da 10 anni,ma talmente sono snervata e spaventata,che non ricordo nulla o quasi di quello che lui mi ha detto in data dell'ultimo controllo che ho fatto il 3 marzo se non che mi consiglia di seguire un percorso psicologico per farmi aiutare a superare questo bruttissimo periodo per me.
Grazie
Le chiedo scusa ma può capire forse che,avendo fatto svariati interventi e andando tranquilla in sala operatoria anche in data dell'ultimo(novembre 2009),viste le conseguenze riportate oggi ho paura,paura di peggiorare la situazione.O meglio ho voglia di stare meglio ma ho paura che quel MEGLIO che io chiedo,dopo tanti anni di dura prova sia di salute che economica a cui sono dovuta sottostare fra visite,interventi e terapie, non arrivi più.
E SE IO NON TENESSI IN CONSIDERAZIONE L'INTERVENTO A COSA ANDREI INCONTRO NEL TEMPO?
Un altra cosa che chiedo è se mi sa dire che cosa sono i 2 noduli sopra riportati.Sa,io la risposta l'ho fatta vedere al mio ortopedico che mi segue ormai da 10 anni,ma talmente sono snervata e spaventata,che non ricordo nulla o quasi di quello che lui mi ha detto in data dell'ultimo controllo che ho fatto il 3 marzo se non che mi consiglia di seguire un percorso psicologico per farmi aiutare a superare questo bruttissimo periodo per me.
Grazie
[#3]
Il diaframma come saprà separa la cavità addominale da quella toracica ed è il principale muscolo responsabile della corretta respirazione. Se il diaframma è paralizzato e quindi flaccido non riesce più a contenere bene gli organi addominali che tendono a spingere verso il torace. In pratica si ha una risalita del diaframma verso il torace. Il polmone si ritrova doppiamente danneggiato in quanto da un lato non è più in grado di espandersi bene per via della immobilità del diaframma ed in secondo luogo viene compresso per la risalita dello stesso.
La conseguenza principale è quindi una perdita della funzionalità polmonare che è direttamente proporzionale all'entità della risalita diaframmatica.
Se la compressione polmonare è limitata nel tempo allora il riposizionamento del diaframma può permettere la ripresa della normale funzionalità polmonare. Se lo schiacciamento dura nel tempo il danno polmonare diviene irreversibile con problemi che possono essere variabili (da assenza di sintomi fino a dispnea).
Lei dice di essere seguita da un Chirurgo Vascolare e da un Ortopedico che, non sono proprio specialisti nel settore (intendo polmonare e diaframmatico).
In mani esperte (ed in questo caso mi riferisco al Chirurgo Toracico) l'intervento di plicatura diaframmatica non è complicato. Certo, esistono rischi e complicanze ma come per tutti gli interventi semplici o complicati che siano.
Per la valutazione dei noduli polmonari bisognerebbe vedere le immagini ma non mi stupirebbe se fossere una conseguenza dell'atelectasia (addensamento) polmonare.
La conseguenza principale è quindi una perdita della funzionalità polmonare che è direttamente proporzionale all'entità della risalita diaframmatica.
Se la compressione polmonare è limitata nel tempo allora il riposizionamento del diaframma può permettere la ripresa della normale funzionalità polmonare. Se lo schiacciamento dura nel tempo il danno polmonare diviene irreversibile con problemi che possono essere variabili (da assenza di sintomi fino a dispnea).
Lei dice di essere seguita da un Chirurgo Vascolare e da un Ortopedico che, non sono proprio specialisti nel settore (intendo polmonare e diaframmatico).
In mani esperte (ed in questo caso mi riferisco al Chirurgo Toracico) l'intervento di plicatura diaframmatica non è complicato. Certo, esistono rischi e complicanze ma come per tutti gli interventi semplici o complicati che siano.
Per la valutazione dei noduli polmonari bisognerebbe vedere le immagini ma non mi stupirebbe se fossere una conseguenza dell'atelectasia (addensamento) polmonare.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 21.3k visite dal 18/03/2011.
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