Vi ringrazio dell'attenzione spero posso ricevere indicazioni a riguardo

Buongiorno a tutti. Sono un '79, e vivo a Bologna. Sono nato con la malformazione sopra descritta, e fino ad oggi ho fatto solo una visita quando avevo 18 anni. (Evito di dire luogo e professionista, come ho letto da istruzioni del sito). Non ho mai accusato particolari problematiche riconducibili alla mia malformazione. Ed ormai ho passato l'eta' dove potevano esserci eventuali problemi psicologici! Di certo pero' ritengo di avere una malformazione piuttosto accentuata, ed anche se sono ancora giovane ritengo che iniziare a fare un controllo ogni tanto non sia sbagliato. Da quello che ho letto, e dalle foto che ho visto su alcuni siti in realta' ritengo addirittura che ci siano i presupposti per un intervento, ma questo lo lascio alla decisione di uno specialista, e sicuramente non per l'estetica del mio petto ma solo per prevenire eventuali affaticamenti al cuore. Cio' che chiedo a riguardo e' se la mia eta' avanzata (ho letto che la maggiorparte degli interventi sono stati effettuati a ragazzi al di sotto dei 20 anni, anzi non ho letto di un solo intervento a persone adulte) possa costituire un ostacolo. Qual'e' la tecnica in Italia piu' sicura, conosciuta e praticata?
Poi vorrei approfittarne per estendere il consulto ad un neo che ho sul retro della coscia destra, non so se mi riusciro' a spiegarmi, ma ci provo. E' molto grande ma non si estende sulla pelle, e attaccato al mio corpo ma e' come se fosse una pallina di grasso attaccata al corpo. E' da sempre cosi, con un colore chiaro, da quello che ho letto non dovrebbe rappresentare nulla di nocivo (ma anche questa certezza la lascio ai medici) cmq chiedevo se dato anche il fastidio nell'indossare indumenti a l'attenzione che devo sempre dedicarci, possono bastare a giustificare un intervento per l'asportazione. Anche qui chiedo tecniche valide esercitate in Italia.
Per farla breve non voglio subire interventi per fini puramente estetici, cioe' se un medico mi dicesse rimanga con il petto ed il neo cosi tanto non succedera' mai niente, a me va benissimo. Se invece possono essere interventi che con il passare del tempo hanno prevenuto eventuali ma molto probabili problematiche io li vorrei fare ora che ho 33 anni prevenendo appunto anziche' ritardare eta' e quindi degenze o eventuali problematiche patologiche. Vi ringrazio dell'attenzione spero posso ricevere indicazioni a riguardo. Se non sono stato esaustivo o preciso vi esorto a chiedere cio' che puo' esservi piu' utile.
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Dr. Paolo Scanagatta Chirurgo toracico, Chirurgo pediatrico 1.1k 59 2
Buongiorno,

per prima cosa il neo della coscia deve essere valutato da un collega dermatologo, solo una visita specialistica può dare infatti le può delle indicazioni precise su come comportarsi.

Per il Pectus Excavatum il suo caso deve essere valutato e trattato tenendo conto dell'ossificazione delle cartilagini condrocostali: ovvero, qualora nel suo caso vi sia indicazione chirurgica il tipo di tecnica da utilizzare dovrebbe essere, a mio modo di vedere, una Ravitch modificata (tipo Fonkalsrud). Si tratta di un trattamento di chirurgia aperta con delle barre di stabilizzazione che devono rimanere in sede per circa un anno.

Tale tecnica ha ampia diffusione in Italia tra i centri che trattano questo problema.

La saluto cordialmente

Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home

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dopo
Utente
Utente
Ringraziandola per la celere risposta le ponevo quanto segue: per il neo, qual'ora (come credo e spero) il dermatologo nella visita non trovi nessun pericolo presente sulla natura del mio neo, lei consiglierebbe cmq l'asportazione? Mi spiego, intanto per darle un ordine di grandezza immagini di avere attaccato alla coscia una nocciolina. Potrebbe sempre esserci la possibilita' di una trasfomazione con il passar del tempo quindi meglio cmq asportarlo?

Per il petto.
Ovvio che devo essere visitato, ci mancherebbe, ma il fulcro del mio quesito dottore e' capire se un intervento preventivo puo' essere utile in futuro nell'eta' quindi piu' avanzata, dato che debbo sinceramente dirle che non ho mai avuto nessun problema sin'ora acuto o conclamato. Sempre per darle un ordine di idee, lei puo mettere nel mio petto una pallina da golf, la cui estremita' finale lei appena sfiorerebbe appoggiando la mano sul mio petto al di sopra della pallina (come se volesse chiuderla in un guscio.) La pallina da golf ha un diametro di circa 4cm.
La ringrazio nuovamente.
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Dr. Paolo Scanagatta Chirurgo toracico, Chirurgo pediatrico 1.1k 59 2
Per il neo:
Non posso darle giudizi di natura oncologica non essendo il mio campo, il concetto comunque è che se la lesione, per posizione o sensibilità, reca fastidio, si può pensare di toglierla.

Per il pectus:
esiste in realtà una associazione rioconosciuta con patologie cardiache "congenite", non con problemi degenerativi, pertanto l'intervento, allo stato delle conoscenze attuali, non ha nessun significato preventivo a fronte di problemi futuri. In tutti i pazienti con PE occorre comunque effettuare un'attenta valutazione cardiologica.

Nella maggior parte dei casi il problema del PE rimane un problema puramente estetico.
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Prof. Claudio Andreetti Chirurgo toracico 778 31 18
Gentile utente fondamentale in un petto escavato è valutare la distanza tra colonna vertebrale e sterno: monire è la distanza maggiore è la probabilità di sviluppare co-patologie del distretto cardio-polmonare. Come si valuta questo parametro?visita specialistaica e se non è sufficiente TAC del torace.
Un saluto.

Prof.  Claudio Andreetti
Divisione di Chirurgia Toracica
Ospedale Sant'Andrea Roma

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Dr. Paolo Scanagatta Chirurgo toracico, Chirurgo pediatrico 1.1k 59 2
Pienamente d'accordo con il collega: prima la visita e, solo se necessario, ulteriori accertamenti-