Un tumore al polmone
Da un recente controllo medico a mio fratello (ha 45 anni) è stato diagnosticato un tumore al polmone. Più precisamente il referto citologico scrive: Abbondante materiale necrotico e numerosi gruppi tridimensionali simil papillari di elementi epiteliali con nuclei moderatamente ipercromici, piccoli nuclei a scarso citoplasma sottile, suggestivi per adenocarcinoma con aspetti bronchiolo-alveolari. Nel sedimento liquido pleurico sono presenti emazie e numerosi gruppi tridimensionali simil papillari di elementi epiteliali tipici coerenti con adenocarcinoma.
Il referto della PET evidenzia accumulo di grado marcato del tracciante in corrispondenza del voluminoso addensamento polmonare destro a sede apicale posteriore broncoilare omolaterale (SUV max 9.10) in presenza di modesto pneumotorace. In sede mediastinica si evidenzia lieve accumulo del tracciante in corrispondenza delle stazioni linfoghiandolari poste in sede paratracheale destra, loggia di Barety, subcarenale ed ilare bilaterale (SUV max 4.88).
Il chirurgo toracico ha escluso la possibilità di operare pertanto ha iniziato un trattamento di 3 chemio.
Abbiamo intenzione di chiedere un altro consulto in quanto non ci è stato spiegato nè il perchè NON si può intervenire chirurgicamente nè cosa effettueranno dopo il ciclo di chemio. Potete spiegarmi qualcosa di più voi? Grazie per l'aiuto, siamo disperati.
Il referto della PET evidenzia accumulo di grado marcato del tracciante in corrispondenza del voluminoso addensamento polmonare destro a sede apicale posteriore broncoilare omolaterale (SUV max 9.10) in presenza di modesto pneumotorace. In sede mediastinica si evidenzia lieve accumulo del tracciante in corrispondenza delle stazioni linfoghiandolari poste in sede paratracheale destra, loggia di Barety, subcarenale ed ilare bilaterale (SUV max 4.88).
Il chirurgo toracico ha escluso la possibilità di operare pertanto ha iniziato un trattamento di 3 chemio.
Abbiamo intenzione di chiedere un altro consulto in quanto non ci è stato spiegato nè il perchè NON si può intervenire chirurgicamente nè cosa effettueranno dopo il ciclo di chemio. Potete spiegarmi qualcosa di più voi? Grazie per l'aiuto, siamo disperati.
[#1]
Gentile signora,
di fronte a certe malattie a comportamento così incerto è difficile prevedere il futuro. Probabilmente l'estensione attuale della malattia controindicava qualsiasi intervento perchè avrebbe dovuto comportare una demolizione eccessiva di tessuti. In questi casi allora si ricorre a terapie alternative, come ad esempio la chemioterapia o la radioterapia, che hanno lo scopo di ridurre le dimensioni del tumore, staccarlo dalle strutture vicine e renderlo così più facilmente asportabile.
Mi rendo conto della vostra disperazione ma in questo momento non dovete lasciarvi andare perchè è il momento di lottare. Coraggio.
Cordiali saluti
di fronte a certe malattie a comportamento così incerto è difficile prevedere il futuro. Probabilmente l'estensione attuale della malattia controindicava qualsiasi intervento perchè avrebbe dovuto comportare una demolizione eccessiva di tessuti. In questi casi allora si ricorre a terapie alternative, come ad esempio la chemioterapia o la radioterapia, che hanno lo scopo di ridurre le dimensioni del tumore, staccarlo dalle strutture vicine e renderlo così più facilmente asportabile.
Mi rendo conto della vostra disperazione ma in questo momento non dovete lasciarvi andare perchè è il momento di lottare. Coraggio.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Gentile utente
Il motivo per cui il collega chirurgo ha deciso di effettuare dapprima la chemioterapia è l'interessamento dei linfonodi mediastinici evidenziabili alla PET.
In teoria per prendere tale decisione sarebbe opportuno avere una certezza istologica dell'interessamento neoplastico dei linfonodi mediastici che si ottine mediante un piccolo intervento che si chiama "mediastinoscopia". Accertata l'invasione linofonodale, secondo le linee guida internazionali, si esegue la chemioterapia e successivamente, se possibile, l'intervento chirurgico.
In alcuni casi, come il suo, la mediastinoscopia non viene effettuata perchè i risultati PET sono fortemente sospetti (in pratica linfonodi mediastinici ingrossati oltre un certo limite con captazione importante, in paziente con tumore polmonare, sono infiltrati con elevata percentuale).
Cosa vi attenderà è difficile prevederlo.
Lo scopo della chemioterapia è quello di determinare una riduzione del tumore principale e soprattutto ridurre o eliminare l'interessamento dei linfonodi (in medichese si parla di "downstaging" ovvero passaggio da uno stadio "x" ad uno stadio meno avanzato). Se il downstaging ha successo allora si può passare alla fase successiva ovvero l'intervento.
Purtroppo non sempre ciò accade, ovvero può capitare che la chemioterapia non determini gli effetti voluti o addirittura in alcuni casi può capitare che nonostante la chemio il tumore vada avanti.
Se ciò accade è difficile prevedere quali strategie è possibile attuare. In alcuni casi si decide di operare lo stesso (dipende dal caso) in altri casi si molla il colpo e si effettuano chemioterapie di seconda linea.
Abbiate fiducia e lottate con tutti i mezzi a disposizione
Rimango a disposizone per ulteriori chiarimenti
Il motivo per cui il collega chirurgo ha deciso di effettuare dapprima la chemioterapia è l'interessamento dei linfonodi mediastinici evidenziabili alla PET.
In teoria per prendere tale decisione sarebbe opportuno avere una certezza istologica dell'interessamento neoplastico dei linfonodi mediastici che si ottine mediante un piccolo intervento che si chiama "mediastinoscopia". Accertata l'invasione linofonodale, secondo le linee guida internazionali, si esegue la chemioterapia e successivamente, se possibile, l'intervento chirurgico.
In alcuni casi, come il suo, la mediastinoscopia non viene effettuata perchè i risultati PET sono fortemente sospetti (in pratica linfonodi mediastinici ingrossati oltre un certo limite con captazione importante, in paziente con tumore polmonare, sono infiltrati con elevata percentuale).
Cosa vi attenderà è difficile prevederlo.
Lo scopo della chemioterapia è quello di determinare una riduzione del tumore principale e soprattutto ridurre o eliminare l'interessamento dei linfonodi (in medichese si parla di "downstaging" ovvero passaggio da uno stadio "x" ad uno stadio meno avanzato). Se il downstaging ha successo allora si può passare alla fase successiva ovvero l'intervento.
Purtroppo non sempre ciò accade, ovvero può capitare che la chemioterapia non determini gli effetti voluti o addirittura in alcuni casi può capitare che nonostante la chemio il tumore vada avanti.
Se ciò accade è difficile prevedere quali strategie è possibile attuare. In alcuni casi si decide di operare lo stesso (dipende dal caso) in altri casi si molla il colpo e si effettuano chemioterapie di seconda linea.
Abbiate fiducia e lottate con tutti i mezzi a disposizione
Rimango a disposizone per ulteriori chiarimenti
Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano
[#3]
Utente
Grazie ad entrambi per le risposte.
Ringrazio particolarmente il Dr. Inzirillo per la la semplicità della spiegazione che è stata decisamente esauriente. Ora siamo in attesa della terza chemio alla quale seguirà un controllo per verificare un eventuale miglioramento. Vi terrò aggiornati e Vi ringrazio ancora.
Ringrazio particolarmente il Dr. Inzirillo per la la semplicità della spiegazione che è stata decisamente esauriente. Ora siamo in attesa della terza chemio alla quale seguirà un controllo per verificare un eventuale miglioramento. Vi terrò aggiornati e Vi ringrazio ancora.
[#4]
Utente
Buongiorno, sono nuovamente qui a chiedere il vostro aiuto.
Dopo il ciclo di chemio a mio fratello è stata fatta una tac dalla quale si evidenziava che non era cambiato nulla nè in positivo nè in negativo. Immaginate il nostro sconforto! L'oncologo adesso gli ha prescritto un farmaco "Tarceva". Non capisco il perchè di tale decisione invece di continuare con la chemio magari utilizzando altri farmaci.
Mi sembra che il farmaco di cui sopra sia l'ultima spiaggia....mi sbaglio? Grazie in anticipo per l'aiuto.
Dopo il ciclo di chemio a mio fratello è stata fatta una tac dalla quale si evidenziava che non era cambiato nulla nè in positivo nè in negativo. Immaginate il nostro sconforto! L'oncologo adesso gli ha prescritto un farmaco "Tarceva". Non capisco il perchè di tale decisione invece di continuare con la chemio magari utilizzando altri farmaci.
Mi sembra che il farmaco di cui sopra sia l'ultima spiaggia....mi sbaglio? Grazie in anticipo per l'aiuto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 06/09/2008.
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