Pneumotorace plurirecidivo nonostante talcaggio
Egregi Dottori,
Ho 38 anni, non fumo, vita sana per quanto possibile e abbastanza movimentata: per questioni lavorative ed affettive viaggio molto in auto.
Nel Giugno del 2006 ho avuto il primo episodio di pnx spontaneo dx (distacco solo apicale, con falda di 4 cm.) che, scoperto alcuni giorni dopo l’episodio, non ha richiesto alcun intervento. Di seguito mi sono sottoposta a TAC che rivelava ancora una sottilissima falda di pnx di circa 2 mm e “Sul restante ambito parenchimale, bilateralmente, non sono evidenti alterazioni dell’interstizio né bolle enfisematose. Per quanto possibile giudicare, dalle sole scansioni dirette, a livello mediastinico non sono evidenti linfoadenomegalie sospette”. Il pneumologo mi disse che sono visibili alcune bolle all’apice del polmone sinisto. Feci anche l’ecocardiogramma: tutto normale tranne un “lieve prolasso valvolare mitralico con minima IM telesistolica” che mi è stato detto essere molto comune e comunque non preoccupante.
Nel mese di Settembre dello stesso anno un altro episodio, questa volta più serio e perciò è stato inserito un drenaggio pleurico. A questo punto, grazie ad una conoscenza, ho consultato un pneumologo a Bologna ed ho fissato l’intervento di talcaggio che è stato eseguito il 21 Novembre 2006 alla clinica Bellaria. La lettera di dimissione recita “….si è proceduto a video toracoscopia destra e talcaggio. Il decorso è stato regolare; la radiografia eseguita oggi dopo rimozione del drenaggio non mostra segni di pnx”, il chirurgo mi disse che non aveva visto altre bolle.
Tutto bene sino al 21 Novembre 2007, esattamente un anno dopo, quando venivo ricoverata per “… nuovo pneumotorace che ha coinvolto solo il lobo inferiore destro senza alterare la dinamica respiratoria..” si è deciso di attendere il lento spontaneo riassorbimento, infatti dopo una settimana non avevo più alcun sintomo.
Nel Maggio del 2008 contatto nuovamente il pneumologo a Novi Ligure in quanto avverto i soliti, inconfondibili sintomi al torace, sempre a destra: fitta, dolore toracico persistente soprattutto all’apice, lieve dolore al collo nella parte destra e fastidiosa sensazione di movimento del polmone, il crepitio di cui ho letto. Andai in ospedale, feci la radiografia, ma non era visibile alcuna falda, solo in inspirio appariva “una piccola area triangolare allungata in sede latero-basale sin di assenza del disegno polmonare”. Il dottore mi disse che non c’era pnx e mi disse di prendere degli antinfiammatori. Dopo qualche giorno i sintomi sono scomparsi. Da allora ho avuto altri due episodi, l’ultimo in questi giorni. Ieri mattina, alzandomi dal letto ho avvertito la fitta e successivamente tutti gli altri sintomi. Devo dire che gli antinfiammatori non mi danno alcun beneficio. La pressione arteriosa ed i battiti sono nella norma.
Riesco a fare tutto ciò che devo, ma ammetto di essere un po’ preoccupata. Sì che l’episodio si risolve in qualche giorno e che non rischio il collasso del polmone, ma forse non è normale che, nonostante il talcaggio, io abbia ancora questi fenomeni di pnx, seppur lievi e non rilevabili da RX.
Sarei molto grata se uno di voi volesse darmi un parere che non sia “Lei è stata molto sfortunata”.
Ringrazio sin d’ora per l’attenzione e per qualsiasi consiglio potrete darmi.
Monica Cesco
Ho 38 anni, non fumo, vita sana per quanto possibile e abbastanza movimentata: per questioni lavorative ed affettive viaggio molto in auto.
Nel Giugno del 2006 ho avuto il primo episodio di pnx spontaneo dx (distacco solo apicale, con falda di 4 cm.) che, scoperto alcuni giorni dopo l’episodio, non ha richiesto alcun intervento. Di seguito mi sono sottoposta a TAC che rivelava ancora una sottilissima falda di pnx di circa 2 mm e “Sul restante ambito parenchimale, bilateralmente, non sono evidenti alterazioni dell’interstizio né bolle enfisematose. Per quanto possibile giudicare, dalle sole scansioni dirette, a livello mediastinico non sono evidenti linfoadenomegalie sospette”. Il pneumologo mi disse che sono visibili alcune bolle all’apice del polmone sinisto. Feci anche l’ecocardiogramma: tutto normale tranne un “lieve prolasso valvolare mitralico con minima IM telesistolica” che mi è stato detto essere molto comune e comunque non preoccupante.
Nel mese di Settembre dello stesso anno un altro episodio, questa volta più serio e perciò è stato inserito un drenaggio pleurico. A questo punto, grazie ad una conoscenza, ho consultato un pneumologo a Bologna ed ho fissato l’intervento di talcaggio che è stato eseguito il 21 Novembre 2006 alla clinica Bellaria. La lettera di dimissione recita “….si è proceduto a video toracoscopia destra e talcaggio. Il decorso è stato regolare; la radiografia eseguita oggi dopo rimozione del drenaggio non mostra segni di pnx”, il chirurgo mi disse che non aveva visto altre bolle.
Tutto bene sino al 21 Novembre 2007, esattamente un anno dopo, quando venivo ricoverata per “… nuovo pneumotorace che ha coinvolto solo il lobo inferiore destro senza alterare la dinamica respiratoria..” si è deciso di attendere il lento spontaneo riassorbimento, infatti dopo una settimana non avevo più alcun sintomo.
Nel Maggio del 2008 contatto nuovamente il pneumologo a Novi Ligure in quanto avverto i soliti, inconfondibili sintomi al torace, sempre a destra: fitta, dolore toracico persistente soprattutto all’apice, lieve dolore al collo nella parte destra e fastidiosa sensazione di movimento del polmone, il crepitio di cui ho letto. Andai in ospedale, feci la radiografia, ma non era visibile alcuna falda, solo in inspirio appariva “una piccola area triangolare allungata in sede latero-basale sin di assenza del disegno polmonare”. Il dottore mi disse che non c’era pnx e mi disse di prendere degli antinfiammatori. Dopo qualche giorno i sintomi sono scomparsi. Da allora ho avuto altri due episodi, l’ultimo in questi giorni. Ieri mattina, alzandomi dal letto ho avvertito la fitta e successivamente tutti gli altri sintomi. Devo dire che gli antinfiammatori non mi danno alcun beneficio. La pressione arteriosa ed i battiti sono nella norma.
Riesco a fare tutto ciò che devo, ma ammetto di essere un po’ preoccupata. Sì che l’episodio si risolve in qualche giorno e che non rischio il collasso del polmone, ma forse non è normale che, nonostante il talcaggio, io abbia ancora questi fenomeni di pnx, seppur lievi e non rilevabili da RX.
Sarei molto grata se uno di voi volesse darmi un parere che non sia “Lei è stata molto sfortunata”.
Ringrazio sin d’ora per l’attenzione e per qualsiasi consiglio potrete darmi.
Monica Cesco
[#1]
Gentile Utente,
il talcaggio pleurico ha lo scopo di creare una pleurite chimica alla quale segue l'aderenza permanente dei foglietti pleurici parietale e viscerale. la procedura non garantisce al 100% l'assenza di futuri pneumotoraci perchè l'aderenza può non essere uniforme per la diversa distribuzione del talco nel cavo pleurico.
Questa situazione non è prevedibile prima dell'intervento.
La recidiva da Lei descritta è stata parziale ed ha coinvolto solo il lobo inferiore (speriamo sia l'ultima), questo fa pensare che il lobo superiore sia ormai a posto.
I fastidi e i dolori che sente sono abbastanza comuni dopo l'intervento che ha subito poichè la condizione di aderenza delle pleure non è fisiologica, comunque con il tempo tendono ad attenuarsi.
Nei casi in cui dopo talcaggio si ripresentino ripetute e documentate recidive c'è indicazione al reintervento sempre in toracoscopia per indurre una più omogenea aderenza fra le pleure utilizzando altre metodiche come la pleuro-abrasione o la pleurectomia.
Se durante la toracoscopia si individua un'area di distrofia bollosa del polmone che è sfuggita all'esame TC può essere asportata.
Cordiali saluti
il talcaggio pleurico ha lo scopo di creare una pleurite chimica alla quale segue l'aderenza permanente dei foglietti pleurici parietale e viscerale. la procedura non garantisce al 100% l'assenza di futuri pneumotoraci perchè l'aderenza può non essere uniforme per la diversa distribuzione del talco nel cavo pleurico.
Questa situazione non è prevedibile prima dell'intervento.
La recidiva da Lei descritta è stata parziale ed ha coinvolto solo il lobo inferiore (speriamo sia l'ultima), questo fa pensare che il lobo superiore sia ormai a posto.
I fastidi e i dolori che sente sono abbastanza comuni dopo l'intervento che ha subito poichè la condizione di aderenza delle pleure non è fisiologica, comunque con il tempo tendono ad attenuarsi.
Nei casi in cui dopo talcaggio si ripresentino ripetute e documentate recidive c'è indicazione al reintervento sempre in toracoscopia per indurre una più omogenea aderenza fra le pleure utilizzando altre metodiche come la pleuro-abrasione o la pleurectomia.
Se durante la toracoscopia si individua un'area di distrofia bollosa del polmone che è sfuggita all'esame TC può essere asportata.
Cordiali saluti
Dr. G.L. Natali
[#2]
Utente
Egregio Dott. Natali,
la ringrazio infinitamente per la sua risposta che in parte coincide con quello che sostiene il pneumologo (i fastidi ed i dolori sono comuni dopo il talcaggio), mentre è la prima volta che sento parlare di un altro intervento. Se ho ben capito devo verificare che questi sintomi non siano semplici fastidi, ma reali pnx parziali e, se è così, pensare di intervenire nuovamente. Domanda: con il tempo questi fenomeni non dovrebbero scomparire? Le bolle possono formarsi di continuo oppure esistono già? Il chirurgo mi aveva detto che non ne aveva viste durante l'intervento.
Ho in programma a dicembre un viaggio a New York. Cosa ne pensa?
Grazie ancora.
Monica C.
la ringrazio infinitamente per la sua risposta che in parte coincide con quello che sostiene il pneumologo (i fastidi ed i dolori sono comuni dopo il talcaggio), mentre è la prima volta che sento parlare di un altro intervento. Se ho ben capito devo verificare che questi sintomi non siano semplici fastidi, ma reali pnx parziali e, se è così, pensare di intervenire nuovamente. Domanda: con il tempo questi fenomeni non dovrebbero scomparire? Le bolle possono formarsi di continuo oppure esistono già? Il chirurgo mi aveva detto che non ne aveva viste durante l'intervento.
Ho in programma a dicembre un viaggio a New York. Cosa ne pensa?
Grazie ancora.
Monica C.
[#3]
Gentile utente
I disturbi che Lei riferisce potrebbero essere conseguenza dell'intervento o anche episodi dminimi di PNX (che in quanto tali sono non significativi).
Intervengo solo per esprimere il mio dubbio circa l'esecuzione del talcaggio in un soggetto di 38 anni.
In età "non avanzata" sarebbe preferibile una pleurodesi meccanica e non chimica, localizzata solo in regione apicale (es. scarificazione o pleurectomia parziale) per il semplice motivo che non bisogna mai escludere la necessità di un intervento chirurgico postumo ed in questi casi la pregressa pleurodesi chimica creerebbe importanti problemi tecnici.
D'altro canto per il trattamento del PNX la pleurodesi "localizzata" da gli stessi risultati senza creare alterazioni anatomiche di tutta la pleura.
I disturbi che Lei riferisce potrebbero essere conseguenza dell'intervento o anche episodi dminimi di PNX (che in quanto tali sono non significativi).
Intervengo solo per esprimere il mio dubbio circa l'esecuzione del talcaggio in un soggetto di 38 anni.
In età "non avanzata" sarebbe preferibile una pleurodesi meccanica e non chimica, localizzata solo in regione apicale (es. scarificazione o pleurectomia parziale) per il semplice motivo che non bisogna mai escludere la necessità di un intervento chirurgico postumo ed in questi casi la pregressa pleurodesi chimica creerebbe importanti problemi tecnici.
D'altro canto per il trattamento del PNX la pleurodesi "localizzata" da gli stessi risultati senza creare alterazioni anatomiche di tutta la pleura.
Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano
[#4]
Gentile Utente,
se le recidive di pnx sono parziali cioè non portano al collasso del polmone e non sono frequenti, si può ragionevolmente pensare che l'aderenza pleurica dove si è formata sia tenace e pertanto garantisca di non incorrere nella dispnea. In questi casi si cerca di evitare un reintervento.
Con il tempo i dolori da aderenze pleuriche tendono a migliorare.
Le bolle d'enfisema possono formarsi in individui predisposti durante tutto l'arco della vita ma nella maggior parte dei casi sono asintomatiche. Non è detto che chi ha bolle d'enfisema svilupperà un pnx, perchè ciò avvenga la bolla deve rompersi.
Dal momento che il chirurgo non ha trovato distrofia bollosa durante la toracoscopia bisogna essere ottimisti.
Per il viaggio credo non sia il caso di rinunciarci ma data la sede telematica Le consiglio di parlare con il chirurgo che ha eseguito l'intervento o con lo pneumologo che ha posto l'indicazione.
Cordiali saluti
se le recidive di pnx sono parziali cioè non portano al collasso del polmone e non sono frequenti, si può ragionevolmente pensare che l'aderenza pleurica dove si è formata sia tenace e pertanto garantisca di non incorrere nella dispnea. In questi casi si cerca di evitare un reintervento.
Con il tempo i dolori da aderenze pleuriche tendono a migliorare.
Le bolle d'enfisema possono formarsi in individui predisposti durante tutto l'arco della vita ma nella maggior parte dei casi sono asintomatiche. Non è detto che chi ha bolle d'enfisema svilupperà un pnx, perchè ciò avvenga la bolla deve rompersi.
Dal momento che il chirurgo non ha trovato distrofia bollosa durante la toracoscopia bisogna essere ottimisti.
Per il viaggio credo non sia il caso di rinunciarci ma data la sede telematica Le consiglio di parlare con il chirurgo che ha eseguito l'intervento o con lo pneumologo che ha posto l'indicazione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 35.6k visite dal 27/10/2008.
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