Tumore colon-retto - noduli polmonari
Buongiorno, mio padre 62 anni è stato riscontrato un tumore al colon-retto infiltrante nel 2016.
E' stato operato a dicembre 2016 asportando completamente la massa con 12 linfonodi, 6 dei quali ingrossati: adenocarcinoma T3, N2, M0.
Successivamente ha effettuato 12 cicli chemioterapici arrivando alla tac che legge due formazioni nodulari di 11 e 9 mm nel polmone dx con carattere di evolutività.
Consigliano un PET.
Referto: Presenza di un circoscritto, anomalo iperaccumulo di tracciante che si localizza a livello del lobo inferiore del polmone destro. Si rileva, inoltre, un più sfumato accumolo di tracciante che si localizza pure esso nel polmone dx a livello del segmento apicale del lobo inferiore, a ridosso di strutture bronchiali.
Conclusione: Lo studio PET indica reperto polmonare destro, nel lobo inferiore, con caratteristiche di malattia eteroplasica ad elevata attività metabolica.
L'oncologa che ha in cura mio padre, a fronte di questo esame, decide di fare un Agobiopsia polmonare, di seguito il referto dell'istologico:
- frustoli di parenchima polmonare con strutture bronchiolari, congestione ematica, pigmento antracotico e focali aree di enfisema.
in considerazione delle notizie cliniche e dell'anamnesi patologica si raccomanda ulteriori indagini cliniche, strumentali e/o ripetizione del prelievo bioptico.
La biopsia risulta NEGATIVA, ma l'oncologa non convince il risultato.
Vuole far fare altri analisi (probabile una broncoscopia), confrontarsi con una Pneumologa e un Chirurgo toracico.
E' possibile che la PET possa aver dato un falso positivo o al contrario la biopsia un falso negativo?
Premetto che il prelievo del tessuto polmonare durante la biopsia è stato sufficiente a poter essere analizzato e refertato, ma l'oncologa mi riferisce la probabilità che il tessuto prelevato fosse sano senza cellule tumorali.
Gentilmente, datemi un Vostro parere medico, cosa avreste fatto o meglio, si potrebbe operare subito togliendo definitivamente questi nuduli.
Ringrazio anticipatamente.
E' stato operato a dicembre 2016 asportando completamente la massa con 12 linfonodi, 6 dei quali ingrossati: adenocarcinoma T3, N2, M0.
Successivamente ha effettuato 12 cicli chemioterapici arrivando alla tac che legge due formazioni nodulari di 11 e 9 mm nel polmone dx con carattere di evolutività.
Consigliano un PET.
Referto: Presenza di un circoscritto, anomalo iperaccumulo di tracciante che si localizza a livello del lobo inferiore del polmone destro. Si rileva, inoltre, un più sfumato accumolo di tracciante che si localizza pure esso nel polmone dx a livello del segmento apicale del lobo inferiore, a ridosso di strutture bronchiali.
Conclusione: Lo studio PET indica reperto polmonare destro, nel lobo inferiore, con caratteristiche di malattia eteroplasica ad elevata attività metabolica.
L'oncologa che ha in cura mio padre, a fronte di questo esame, decide di fare un Agobiopsia polmonare, di seguito il referto dell'istologico:
- frustoli di parenchima polmonare con strutture bronchiolari, congestione ematica, pigmento antracotico e focali aree di enfisema.
in considerazione delle notizie cliniche e dell'anamnesi patologica si raccomanda ulteriori indagini cliniche, strumentali e/o ripetizione del prelievo bioptico.
La biopsia risulta NEGATIVA, ma l'oncologa non convince il risultato.
Vuole far fare altri analisi (probabile una broncoscopia), confrontarsi con una Pneumologa e un Chirurgo toracico.
E' possibile che la PET possa aver dato un falso positivo o al contrario la biopsia un falso negativo?
Premetto che il prelievo del tessuto polmonare durante la biopsia è stato sufficiente a poter essere analizzato e refertato, ma l'oncologa mi riferisce la probabilità che il tessuto prelevato fosse sano senza cellule tumorali.
Gentilmente, datemi un Vostro parere medico, cosa avreste fatto o meglio, si potrebbe operare subito togliendo definitivamente questi nuduli.
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Chirurgo toracico
Gentile utente
la probabilità che le due lesioni polmonari riscontrate alla TAC e di cui una PET positiva hanno alta probabilità di essere delle metastasi. Questo perché il tumore al colon non era iniziale e tali lesioni sono comparse successivamente.
La biopsia risulta non diagnostica (non è corretto definirla negativa) poiché non è stato prelevato alcun tessuto patologico. D'altra parte con noduli di così piccole dimensioni tale evenienza è piuttosto frequente.
Se le condizioni generali e respiratorie di suo padre sono buone le consiglio l'intervento. Considerando che i noduli sono entrambi a destra e, se in sedi favorevoli (periferiche), la procedura è molto semplice e può essere effettuata in chirurgia mini-invasiva (Toracoscopia o VATS) senza elevati rischi o sequele.
Cordiali saluti
la probabilità che le due lesioni polmonari riscontrate alla TAC e di cui una PET positiva hanno alta probabilità di essere delle metastasi. Questo perché il tumore al colon non era iniziale e tali lesioni sono comparse successivamente.
La biopsia risulta non diagnostica (non è corretto definirla negativa) poiché non è stato prelevato alcun tessuto patologico. D'altra parte con noduli di così piccole dimensioni tale evenienza è piuttosto frequente.
Se le condizioni generali e respiratorie di suo padre sono buone le consiglio l'intervento. Considerando che i noduli sono entrambi a destra e, se in sedi favorevoli (periferiche), la procedura è molto semplice e può essere effettuata in chirurgia mini-invasiva (Toracoscopia o VATS) senza elevati rischi o sequele.
Cordiali saluti
[#2]
Utente
Grazie tante Dott. Solaini.
L'oncologa che ha in cura mio padre vuole parlare con un chirurgo toracico e decidere cosa fare, con la possibilità di temporeggiare c.a. 3 mesi per capire se questi noduli continuano a crescere o meno attraverso la TAC.
Io sono contrario a questa "possibile strategia".
Aspetteremo la convocazione dei medici e se non parlano di operazione, lo porterò da un altro medico.
Grazie ancora.
L'oncologa che ha in cura mio padre vuole parlare con un chirurgo toracico e decidere cosa fare, con la possibilità di temporeggiare c.a. 3 mesi per capire se questi noduli continuano a crescere o meno attraverso la TAC.
Io sono contrario a questa "possibile strategia".
Aspetteremo la convocazione dei medici e se non parlano di operazione, lo porterò da un altro medico.
Grazie ancora.
[#3]
Utente
Gentile Dott. mi permetto di disturbare nuovamente.
L'oncologo che ha in cura papà ha confermato il fatto di voler attendere 3 mesi per capire tramite una TAC la crescita dei noduli confermando l'ipotetica diagnosi di inizio di malattia.
Purtroppo ancora ad oggi non sappiamo se è un tumore primitivo o secondario da colon-retto.
La mia domanda sorge spontanea:
se fosse così, mio padre non peggiora? non rischia?
quanto crescono questi noduli in 3/4 mesi?
Magari quello che oggi risulta essere risolvibile peggiorando può diventare irrisolvibile.
Solo ieri l'oncologo mi dice di prepararsi al peggio.
Vorrei sottoporre ai medici il possibile intervento attraverso la tecnica della "termo-ablazione", eliminando così i due noduli di 11 mm e 9 mm.
Documentandomi ho letto che non tutti gli ospedali sono organizzati per questo tipo di tecnica mini-invasiva.
Secondo Lei è possibile adottare questa strategia per evitare l'aggravarsi della malattia?
Ovviamente non penso che risolva il problema ma tanto meno non peggiora la situazione.
Magari, successivamente, nuovo ciclo di chemioterapia per salvaguardare la situazione e infine TAC di controllo.
Non sono un medico, ma vorrei trovare una soluzione o perlomeno adottare una strategia.
Il fatto di attendere 3/4 mesi per valutare l'andamento e crescita dei noduli mi sembra azzardato e rischioso.
Attendo con piacere un Suo responso.
Grazie ancora
L'oncologo che ha in cura papà ha confermato il fatto di voler attendere 3 mesi per capire tramite una TAC la crescita dei noduli confermando l'ipotetica diagnosi di inizio di malattia.
Purtroppo ancora ad oggi non sappiamo se è un tumore primitivo o secondario da colon-retto.
La mia domanda sorge spontanea:
se fosse così, mio padre non peggiora? non rischia?
quanto crescono questi noduli in 3/4 mesi?
Magari quello che oggi risulta essere risolvibile peggiorando può diventare irrisolvibile.
Solo ieri l'oncologo mi dice di prepararsi al peggio.
Vorrei sottoporre ai medici il possibile intervento attraverso la tecnica della "termo-ablazione", eliminando così i due noduli di 11 mm e 9 mm.
Documentandomi ho letto che non tutti gli ospedali sono organizzati per questo tipo di tecnica mini-invasiva.
Secondo Lei è possibile adottare questa strategia per evitare l'aggravarsi della malattia?
Ovviamente non penso che risolva il problema ma tanto meno non peggiora la situazione.
Magari, successivamente, nuovo ciclo di chemioterapia per salvaguardare la situazione e infine TAC di controllo.
Non sono un medico, ma vorrei trovare una soluzione o perlomeno adottare una strategia.
Il fatto di attendere 3/4 mesi per valutare l'andamento e crescita dei noduli mi sembra azzardato e rischioso.
Attendo con piacere un Suo responso.
Grazie ancora
[#4]
Chirurgo toracico
Gentile utente capisco il suo stato d'animo ma è prassi abbastanza comune in ambito oncologico procedere in questo modo.
Dal mio punto di vista, chirurgico, non posso che ribadire quanto le ho già scritto precedentemente. In altre parole se le condizioni generali e cardiorespiratorie sono buone conviene procedere alla asportazione chirurgica dei due noduli. Se si trovano in posizione favorevole possono essere facilmente asportati in chirurgia mini-invasiva e quindi con danni limitati. In tale modo si riuscirà ovviamente anche a fare una diagnosi istologica di tali lesioni, utile anche per l'oncologo per il proseguo del trattamento.
Non credo che la termoablazione sia una opzione percorribile e difficilmente troverà qualcuno che la faccia in una situazione del genere (assenza di diagnosi certa dei noduli).
Bisogna inoltre considerare che suo padre è partito con un tumore del colon già avanzato (N2) e che quindi la possibilità di metastastatizzazione è piuttosto alta. Tanto è vero che dopo un anno sembrano già in atto. La rimozione dei due noduli non sarebbe altro che uno passaggio nel quadro più globale del trattamento della malattia neoplastica avanzata e, ovviamente, la certezza di diagnosi di metastasi riduce la prognosi.
Cordiali saluti
Dal mio punto di vista, chirurgico, non posso che ribadire quanto le ho già scritto precedentemente. In altre parole se le condizioni generali e cardiorespiratorie sono buone conviene procedere alla asportazione chirurgica dei due noduli. Se si trovano in posizione favorevole possono essere facilmente asportati in chirurgia mini-invasiva e quindi con danni limitati. In tale modo si riuscirà ovviamente anche a fare una diagnosi istologica di tali lesioni, utile anche per l'oncologo per il proseguo del trattamento.
Non credo che la termoablazione sia una opzione percorribile e difficilmente troverà qualcuno che la faccia in una situazione del genere (assenza di diagnosi certa dei noduli).
Bisogna inoltre considerare che suo padre è partito con un tumore del colon già avanzato (N2) e che quindi la possibilità di metastastatizzazione è piuttosto alta. Tanto è vero che dopo un anno sembrano già in atto. La rimozione dei due noduli non sarebbe altro che uno passaggio nel quadro più globale del trattamento della malattia neoplastica avanzata e, ovviamente, la certezza di diagnosi di metastasi riduce la prognosi.
Cordiali saluti
[#5]
Utente
Grazie tante Dott.
domani finalmente avremo l'incontro con il chirurgo toracico per un consulto il quale spiegherà la strategia e il l'approccio con l'inizio della malattia (se confermata).
La terrò informata.
E' stato molto gentile e esaustivo, trovo questo servizio online molto utile.
Grazie ancora.
domani finalmente avremo l'incontro con il chirurgo toracico per un consulto il quale spiegherà la strategia e il l'approccio con l'inizio della malattia (se confermata).
La terrò informata.
E' stato molto gentile e esaustivo, trovo questo servizio online molto utile.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 19k visite dal 06/09/2017.
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