By pass femoro popliteo
Buon 2013 a tutti. Sono un 57 enne fumatore, poliomelitico all'arto inf. dx, invalido all'80% e coxatrosi all'anca arto inf. sx, intervento ben riuscito nel 2004. Da qualche anno, a causa di crampi al polpaccio dell'arto inf. sx, dopo aver percorso al massimo 150/200 mt. dolori e crampi, m'impedivano di camminare e naturalmente di correre, o salire rampe di scale. Anche durante la notte, stando a letto, avevo iniziato ad avere problemi: come piede sx freddo, e dolorante. Cosi' mi sono sottoposto a visite mediche. Una visita angiologica il 13-01-2011, ed ecocolor-doppler il 22-12-2010. Queste le conclusioni: esame doppler arterioso degli arti inf: a destra irregolarità di flusso lungo l'arteria femorale superficiale. Ben apprezzati l'a . poplitea e i vasi tibiali I : w sulla posteriore 1. A sx stenosi multiple dell' a poplitea. i.w. sull'a. tibiale posteriore 0,6 Conclusioni: arteriopatia obliterante periferica al 2 stadio clinico in contesto di arteriopatia multidistrettuale. Si consiglia abolizione del fumo esercizio quotidiano di marcia. Esegua esame angiografico per valutare la possibilità di un trattamento endovascolare. Buona pervietà iliaca bilateralmente. A dx lesioni ateromasiche a corona di rosario degli assi femoro-poplitei. Ben percepite con curve di velocità normali le arterie tibiali anteriore e posteriore. ABI = 80/120 = 0,5 (v.n. = 1 - 1.2 A sx lesioni ateromasiche a corona di rosario degli assi femoro-poplitei. Flusso demodulato degli assi femoro-popliteo-tibiali. ABI = 60/120 = 0,5 ( v.n. = 1- 1.2 Conclusioni Arteriopatia obliterante degli arti inferiori del terzo grado di Leriche Fontane. Mi si consigliano farmaci come il pletal, 1 cp x 2 al di' a stomaco vuoto, e Cardioasprin 1 cp dopo pranzo. A causa della paura di sottopormi a esame angiografico, cerco di rinviarlo. Causa il peggioramento della mia deambulazione, decido di ricoverarmi e di sottopormi ad esame angiografico il 15-10-2012. E qui inizia il mio calvario. Eseguita l'angiografia, veniva esclusa la possibilità di trattamento endovascolare. Il giorno stesso dell'esame angiografico e dei risultati su esposti, il chirurgo vascolare della stessa struttura, mi consigliava di effettuare un by-pass femoro-popliteo sx. per il 22-10-2012. A questo punto proposi al chirurgo di dimettermi, visti i tanti giorni che mancavano al fine settimana, e che mi sarei ricoverato il 20-10-2012. Egli, fu' subito disponibile e accolse la mia richiesta. Però dopo qualche minuto, il chirurgo ritorno' dicendomi, che vi era una possibilità, di inserirmi per l'intervento il 17-10-2012. Ed io dietro suo consiglio, e la rassicurazione che tutto sarebbe andato per il meglio, e senza espormi i rischi a cui andavo incontro, accettai di sottopormi all'intervento, tanto ero già sul posto, e uscire forse, mi avrebbe fatto ripensare ed informarmi sui vari rischi che correvo.
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Utente
Questo è il seguito alla precedente email.La sera stessa dell'' intervento, feci notare al chirurgo che aveva eseguito il by-pass, che non notavo miglioramenti, ed infine notavo insensibilità dal ginocchio fino alla fine della tibia, ed anche sul piede, come se passandoci la mano avessi un senso di fastidio. Egli mi tranquillizzò dicendomi che al momento la parte era ancora sotto anestesia. Ma conoscendo i miei sintomi precedenti, avevo dei forti dubbi su quello che mi stava dicendo. Il giorno successivo vennero a visitarmi alcuni medici, e mi chiesero di sottopormi ad angiotac per il pomeriggio. Vidi nei loro volti alcune smorfie, che confermavano i miei dubbi. Il pomeriggio dopo l''esame di angio-tac, venne nella mia stanza il chirurgo vascolare, che mi confermava quello che io avevo già intuito il giorno stesso dopo l''intervento. Chiusura precoce del by-pass vascolare. Io gli dissi soltanto che avevo intuito che qualcosa era andato storto. Gli chiesi: dottore come si sente Lei adesso? Non solo, mi ha nonostante tutto, proposto di sottopormi ad un ulteriore by-pass, ma io non ho accettato, vista la disastrosa esperienza, e sono andato via. Ora la mia deambulazione si è ridotta a circa 30/40 e devo fermarmi, perchè non posso proseguire. Quando indosso le scarpe sento formicolii al piede sx, e il piede mi si gonfia un pò, dandomi la sensazione come se la scarpa fosse un numero più piccolo. L''insensibilità dal ginocchio alla tibia, e al dorso del piede non è scomparsa come diceva il chirurgo, ma la sento ancora. Quando sono a letto, ho delle scosse molto forti all''arto infer. sx come se qualcuno ti sfiori con un cavo ad alta tensione, una forte scossa insomma che ti fà sobbalzare dal letto e non ti fà più dormire. Riesco a dormire la mattina perchè stanco, per le notti in bianco che passo. Il piede anche durante la notte quando sono a letto, avverto formicolii e il piede diventa rigido e dolente, tanto da costringermi a scendere dal letto, fare alcuni passi per poi ritornare a poter dormire, anche 3/4 volte per notte. Mi sono stati prescritti questi farmaci : Trental,Dromos,Ascriptin,Torvast,Corevas,Venacor e Tiklid, che ancora faccio uso. Ho rifatto la visita angiografica dopo intervento, il 22-11-2012 presso altra struttura ospedaliera. Conclusioni: In data 15-10-2012 eseguiva angiografia,veniva esclusa la possibilità di trattamento endovascolare. In data 17-10-2012 veniva confezionato by-pass femoro popliteo sinistro che si occludeva precocemente. Il paziente lamenta dolore a riposo, parestesie, claudicatio con intervallo libero di 20 m circa. Al controllo doppler si apprezza stenosi serrata dell''arteria femorale comune e assenza di segnali di flusso a valle. Si consiglia rivalutazione angiografica e consulenza urgente del chirurgo vascolare. Ho bisogno di un consiglio e aiuto. Devo ancora tanto lavorare per una pensione e tranquillità alla mia famiglia. Cosa devo fare? Grazie e scusate per il tempo che vi ho fatto perdere.
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Per sua informazione, sappia che purtroppo i by-pass periferici non sono eterni e la loro pervietà dipende da una serie di fattori (non posso sapere perchè nel suo caso vi sia stata una trombosi immediata).
A volte i by-pass si chiudono già nell'immediato post-operatorio, per cui si procede a revisione chirurgica dello stesso e quindi ad un nuovo intervento, cosa che mi pare lei abbia rifiutato, dimettendosi spontaneamente dall'ospedale e mettendosi nelle condizioni di peggiorare la situazione.
Quindi le consigliamo di rivolgersi ad un Centro di chirurgia vascolare per la corretta diagnosi e terapia (medica e/o chirurgica), ma soprattutto di seguire fino in fondo le indicazioni dei chirurghi nei quali ha riposto la sua fiducia.
Nel suo caso specifico, mi permetto inoltre di consigliarle, come primo provvedimento, di collaborare con i chirurghi vascolari sospendendo immediatamente il fumo. I by-pass si ostruiscono anche per gli effetti catastrofici del fumo.
A distanza ci è impossibile darle altro genere di consigli.
A volte i by-pass si chiudono già nell'immediato post-operatorio, per cui si procede a revisione chirurgica dello stesso e quindi ad un nuovo intervento, cosa che mi pare lei abbia rifiutato, dimettendosi spontaneamente dall'ospedale e mettendosi nelle condizioni di peggiorare la situazione.
Quindi le consigliamo di rivolgersi ad un Centro di chirurgia vascolare per la corretta diagnosi e terapia (medica e/o chirurgica), ma soprattutto di seguire fino in fondo le indicazioni dei chirurghi nei quali ha riposto la sua fiducia.
Nel suo caso specifico, mi permetto inoltre di consigliarle, come primo provvedimento, di collaborare con i chirurghi vascolari sospendendo immediatamente il fumo. I by-pass si ostruiscono anche per gli effetti catastrofici del fumo.
A distanza ci è impossibile darle altro genere di consigli.
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Utente
La ringrazio per avermi risposto. Gentile dottore il by-pass si è chiuso subito dopo l'intervento, lo stesso giorno. Per completezza di informazione, io non me ne sono andato dalla struttura ospedaliera, ma mi hanno dimesso il 23-10-2012, con questa diagnosi " Diagnosi pre-operatoria: Arteriopatia obliterante arti inferiori intervento eseguito: By-pass femoro-popliteo sx con protesi Flowline n. 6 mm. Decorso clinico: Ecocardiogramma pre-operatorio: Vsx di normali dimensioni ipertrofia uniforme lieve ( SIV 12mm). normocontrattile ( FE 60% ) . Valvola mitrale ispessita non stenotica, valvola aortica mobile con radice di normali dimensioni. EcoTSA: ateromasia diffusa lievemente stenosante degli assi esplorati. In data 15-10-2012 il paziente è stato sottoposto a coronografia. In data 17-10-2012 il paziente è stato sottoposto ad intervento Cardiochirurgico. Il decorso post-operatorio è stato complicato da chiusura precoce del by-pass vascolare documentato dall'angioTAC. Il paziente viene dimesso in buon compenso emodinamico,metabolico,respiratorio,con ferita in fase di consolidamento, i punti di sutura sono stati rimossi. L'arto inferiore sx si presenta caldo e non dolente, senza segni di ischemia d'organo in atto. Si dimette con indicazione a terapia medica domiciliare e periodici controlli vascolari. (prossimo controllo fra un mese) Questo è quanto ha scritto il medico che ha redatto il foglio delle dimissioni, firmato anche dal chirurgo che ha eseguito l'intervento. Al controllo sono andato i giorni: 29-10-2012, 05-11-2012, e il 16-11-2012, facendo notare ogni volta che andavo, sempre a medici diversi, in base ai turni, che la mia deambulazione si era ridotta notevolmente, 20/30 ca. e dovevo fermarmi per crampi, e quella insensibilità dal ginocchio al piede dell'arto sx, non era scomparsa, ma si andava accentuando. Mi hanno risposto ogni volta, che quella insensibilità a tutto l'arto sx, con conseguente arto e piede freddo, durante la notte e la breve deambulazione, sarebbero scomparsi col tempo. Sono trascorsi 3 mesi ed ancora quell'insensibilità, non è scomparsa. Ho paura che durante l'intervento, abbiano potuto danneggiare qualche nervo o altro, per far posto al by-pass. A causa dei problemi su esposti, che continuavano a farmi stare poco tranquillo e male fisicamente, mi sono sottoposto a visita ed esame di eco-color-doppler arterioso arto sx, presso l'ambulatorio di angiologia del Policlinico della mia città. Lo stesso ambulatorio che mi aveva consigliato, dopo aver effettuato visita ed stessi esami, con un'altra visita effettuata il 13-01-2011, come da email precedente a questa, di sottopormi ad esame angiografico. Questa la diagnosi: Paziente visitato in data 13-01-2011 per AOPC al 2 stadio clinico da stenosi serrata della femorale superficiale sinistra in arteriopatia multidistrettuale. Veniva suggerito esame angiografico. In data 15-10-2012 eseguiva angiografia, veniva esclusa la possibilità di trattamento endovascolare. In data 17-10-2012 veniva confezionato by-pass femoro popliteo sinistro che si occludeva precocemente. Il paziente lamenta dolore a riposo, parestesie, claudicatio con intervallo libero di 20 m circa. Al controllo doppler si apprezza stenosi serrata dell'arteria femorale comune e assenza di segnali di flusso a valle. Esegue eco-color-doppler che si allega. Si consiglia rivalutazione angiografica e consulenza urgente del chirurgo vascolare. Durante questi esami, in mia presenza, la dottoressa che mi visitava, ha telefonato al medico della struttura dove ho eseguito l'esame angiografico, forse perchè sono colleghi o si conoscono, per metterlo al corrente della situazione ed esporgli il mio caso. Devo dire, che la dottoressa della quale parlo, è di una professionalità eccelsa, e il suo lavoro lo svolge egregiamente e con dedizione e professionalità. Dopo gli esami la dottoressa mi ha detto di andare presso la struttura ospedaliera, e li avrei incontrato il medico, che mi aveva sottoposto ad esame angiografico, per valutare il dà farsi. Mentre mi avviavo per l'incontro, la segretaria del dottore mi telefonò spostandomi l'appuntamento dopo due giorni, invitandomi anche a ricoverarmi il giorno stesso della visita. Io ci andai ed incontrai l'angiologo, che senza perdersi in chiacchiere mi disse di sottopormi ad ulteriore by-pass, senza nessun chiarimento per quello che era accaduto con il precedente by-pass chiusosi precocemente. Allora capii che da quella struttura dovevo andare via. E cosi' ho fatto, sono andato via, con la mia valigia pronta per il ricovero. Forse l'angiologo non ha potuto parlare, di come è andato l'intervento del by-pass. L'angiologo è una persona stimata, e conosciuta da tutti, mi sono informato, e dove la dottoressa, mi aveva consigliato di andare, non ho dubbi sul suo operato. Ma su chi ha effettuato il by-pass, non mi fido non mi ispira fiducia Sono in possesso della cartella clinica e dei cd dell'angiografia. Ora Lei capisce con quale fiducia e spirito di sicurezza, ritorno in quella struttura dopo essere stato dimesso, dicendo secondo loro, che andava tutto bene. Mentre una dottoressa di una struttura ospedaliera pubblica per giunta, si è accorta che qualcosa non era andato per il verso giusto: Tanto da telefonare all'angiologo e farmi ricevere, e decidere per il da farsi. Cosa mi consiglia di fare? Sto continuando con la cura farmacologica, vivo a bari. A chi mi consiglia di rivolgermi e cosa fare? Grazie di tutto e scusi per la lungaggine nell'esporre il mio caso. Buon lavoro
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il problema di fondo è che lei non aveva indicazione iniziale a intervento chirurgico di by pass.
Il femoro-popliteo, gravato da alta percentuale di chiusura, è un by pass di salvataggio e si esegue in caso di dolore a riposo o in caso di lesioni trofiche.
Il secondo problema è che attualmente , penso che veramente lei possa avere bisogno di rifare il by pass perchè non ha più un buon compenso legato al danno realizzato a carico della femorale comune nelle normali manovre chirurgiche .
Si affidi a un bravo chirurgo vascolare , ora ne ha proprio bisogno!
Il femoro-popliteo, gravato da alta percentuale di chiusura, è un by pass di salvataggio e si esegue in caso di dolore a riposo o in caso di lesioni trofiche.
Il secondo problema è che attualmente , penso che veramente lei possa avere bisogno di rifare il by pass perchè non ha più un buon compenso legato al danno realizzato a carico della femorale comune nelle normali manovre chirurgiche .
Si affidi a un bravo chirurgo vascolare , ora ne ha proprio bisogno!
Dr. SILVIO COLETTA
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Utente
Gentilissimo dottore, grazie per avermi risposto. Ha letto per caso le quattro precedenti email che ho mandato? Nelle quali ho fatto un quadro generale della mia situazione attuale? Purtroppo quando mi hanno consigliato di fare l'intervento di by-pass, non mi hanno indicato i rischi a cui andavo incontro. Ho accettato solo perchè ero già ricoverato, per l'esame angiografico, effettuato peraltro da un chirurgo di cui mi avevano parlato molto bene, che si è rilevato negativo. Non sapevo, e nessuno mi ha messo mai al corrente, dei rischi a cui sarei andato incontro. Se solo avessi saputo,a quali rischi mi sottoponevo, non avrei mai accettato di effettuare il by-pass. Nessuno, e ne tantomeno il chirurgo vascolare, mi ha mai spiegato i rischi a cui andavo incontro. Anche perchè io a riposo non avevo dolori, ma mi è successo qualche volta che il piede diventava freddo e rigido, e dovevo scendere dal letto e fare alcuni passi, per poi addormentarmi. E in più non riuscivo a percorrere più di 200-300 mt. che il polpaccio dell'arto inferiore sx, si irrigidiva dandomi crampi, e dolori atroci, che mi costringevano a fermarmi per qualche minuto, per poi ricominciare a camminare piano, fino alla normalità. Se solo avessi saputo, che con l'intervento del by-pass, le mie condizioni sarebbero peggiorate a questo modo, che a malapena riesco a percorrere 20-30 mt. ed essere costretto a fermarmi, non mi sarei mai e poi mai sottoposto a questo intervento, ma avrei accettato qualche cura farmacologica in merito al mio problema. Può cortesemente leggere le mie precedenti email, e spiegarmi per favore cosa mi hanno combinato con questo intervento? Secondo Lei quei sintomi che leggerà nelle mie precedenti email, a cosa sono dovuti, per esempio l'insensibilità dal ginocchio fino alla fine della tibia sx, e fino al dorso del piede, a cosa è dovuto? Forse per posizionare il by-pass, hanno danneggiato qualche legamento, o qualche nervo, che mi provoca insensibilità, ancora dopo 4 mesi dall'intervento? Cosa mi hanno danneggiato con questo intervento, Cosa ne pensa Lei, La prego, legga le mie precedenti email, avrà un quadro più generale della mia disavventura. Io abito in puglia, in provincia di Bari. Può indicarmi qualche buon chirurgo vascolare, di sua fiducia? Tutto a causa di questo maledetto by-pass, è iniziata la mia odissea. Lei pensa da quanto ho capito, che questo intervento non era da fare. Secondo Lei l'intervento del by-pass, và rifatto, rimuovendo il precedente, o in altra maniera? Mi dia per favore chiarimenti. In attesa, passo a salutarLa.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 20k visite dal 31/01/2013.
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