Pillola anticoncezionale e capillari rotti

Buongiorno a tutti cortesi dottori,Vi ringrazio per l'attenzione che spero mi rivolgerete.Ho finito oggi il secondo blister di pillola Sibilla,e da una settimana a questa parte ho notato,dietro al ginocchio e sulla coscia,dei capillari ramificati. Sono molto piccoli,per vederli bene devo distendere la pelle con le dita,di colore rosso. Dovrei preoccuparmi? La comparsa di questi capillari può indicare problemi di circolazione indotti dalla pillola anticoncezionale? Sarebbe il caso di sospenderla,o meglio aspettare il prossimo mese per vedere se c'è un peggioramento o la situazione rimane stabile?

Può essere utile una visita dal medico di base per valutare i rischi di questi capillari?
E ripetere le analisi del sangue per la coagulazione potrebbe evidenziare eventuali problematiche?

Mi scuso per le numerose domande,ho cercato di essere il più completa possibile.

Per me sarebbe davvero un peccato doverla sospendere,non mi ha provocato nessun altro effetto collaterale. Anche a livello delle gambe,non le sento mai stanche nè pesanti.Vi ringrazio infinitamente per i chiarimenti che saprete darmi. Confesso di essere un po'preoccupata per il rischio trombosi.Attendo i Vostri pareri.Cordiali saluti.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
le manifestazioni cliniche che descrive sono purtroppo molto diffuse anche nelle ragazze della sua età.
Una osservazione specialistica è necessaria per valutare la eventuale presenza di altri segni di insufficienza venosa e per mettere in pratica una adeguata prevenzione che alla sua età è quanto mai efficace e opportuna.
Il ruolo del Medico di base in questa problematica risulta generalmente relativamente limitato, a meno di personali specifiche competenze.

La somministrazione di estroprogestinici risulta in alcuni casi (ma non sempre) responsabile della comparsa o della ulteriore estensione di queste manifestazioni.

Altra cosa è rappresentata dalla possibile esistenza di uno stato di trombofilia (eccesso coagulativo su base genetica) predisponente alle trombosi venose: una valutazione preventiva in tal senso viene generalmente fatta dal Ginecologo mediante la prescrizione di opportuni accertamenti ematochimici.

Una ulteriore valutazione angiologica potrebbe essere opportuna in quei casi in cui siano presenti altri fattori di rischio per malattie venose (familiarità, ecc.)

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Utente
Utente
Mi scusi ancora dottore. Ma se io ripetessi le analisi del sangue che ho effettuato prima di iniziare a prendere la pillola, si potrebbe già da quelle rendersi conto di qualcosa che non va a livello di coagulazione?

A parte quelli di routine, per la coagulazione feci PT, PTT, antitrombina III, fibrinogeno e omocisteina. Potrebbero bastare ad evidenziare segnali di insufficienza venosa?

Grazie mille per la pazienza.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Non vi è alcuna correlazione tra indici ematochimici e insufficienza venosa.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore. Quindi l'unica soluzione per capire se si tratta di insufficienza venosa o meno sarebbe recarsi da un angiologo per un ecodoppler?