Sindrome di Mondor

Circa tre anni fa, quando mi coricavo a letto, avevo dei fastidi terribili lungo il fianco destro, mi sentivo tirare.
Inizialmente non gli diedi molta importanza, e tentai con degli antinfiammatori (Oki) di risolvere.
Dopo una settimana il fastidio aumentava sempre più e notai sotto pelle in corrispondenza del capezzolo, circa dieci centimetri più in basso e sulla destra, come un cordoncino, il quale una volta scoperto al tatto d'istinto andavo a toccarlo spesso per cercare di capire cosa potesse essere. Toccandolo mi rendevo conto che dava molto fastidio, e incuriosito, sempre al tatto, riuscivo a seguirlo poi nei giorni a seguire sino ad arrivare quasi all'altezza del rene destro.
Andai dal mio medico di base a farmi visitare, mi stese sul lettino e mi tese la pelle facendomi ricurvare sul lato opposto. Ebbene il cordone riusciva a sentirlo e a vederlo, ed era visibile per circa 40 centimetri lungo tutto il torace, da sotto il capezzolo fino alla zona lombare.
Mi rassicurò che sarebbe potuto essere un semplice trauma o nel peggiore dei casi una vena otturata (vado a memoria, non voglio dire stupidaggini), quindi mi segnò una visita specialistica in ospedale dove in seguito mi fu diagnosticata la sindrome di Mondor.
Quando la dottoressa nominò questa "sindrome" quasi mi spaventai, ma sorridendo mi disse che non c'era nulla di cui preoccuparsi e che è una cosa abbastanza comune, anche se più nelle donne che negli uomini.
Mi prescrisse una pomata, mi sembra Reparil Gel, e dei semplici antinfiammatori se non ricordo male. Nel giro di una settimana sparì tutto.
Ora a distanza di tre anni, è capitato già 4/5 volte che ho come delle piccole fitte, come dei leggerissimi sintomi molto simili a quelli di quel periodo, anche se molto meno fastidiosi, ma la corrispondenza è la stessa, il punto iniziale è sempre li, sotto il capezzolo verso destra un po più in basso, anche se non si sentono cordoni.
Vorrei capire se questa sindrome di Mondor viene curata, si guarisce, oppure resta latente, e va solo di tanto in tanto curata palliativamente con questi gel specifici.

Grazie mille a chiunque si preoccupi di darmi una risposta.
[#1]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
premesso che in linea di principio non è escludibile una recidiva, la manifestazione acuta della tromboflebite toracoepigastrica o toracoascellare (s. di Mondor) spesso guarisce con esiti fibrosi della vena trombizzata che potrebbero essere responsabili dei sintomi avvertiti.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

[#2]
dopo
Utente
Utente
quindi tecnicamente, quando avverto questi ormai leggeri fastidi localizzati, come devo comportarmi? (ammesso che sia la vena trombizzata seppur guarita e non altro).
[#3]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
La cosa andrebbe vetificata dal vivo, poiché una nuova riacutizzazione potrebbe richiedere provvedimenti terapeutici, mentre gli esiti potrebbero non rivestire particolate importanza.
Un riscontro dal vivo potrebbe consentire anche di escludere cause diverse dei sintomi.
[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie mille. è stato molto chiaro.
quando capiterà il riacutizzarsi del fastidio cercherò di andare a farmi dare un'occhiata dal mio medico di base.
buona serata e grazie ancora.
[#5]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
Prego