Una compressione delle succlavie, nel contesto

Salve,
sono una ragazza di 27 anni e da 6 ho parestesie agli arti superiori nella zona nervo ulnare fino all'ascella e in tutto il petto durante i movimenti di scrittura e di posziione al computer.
Mi è stato diagnosticato uno stretto toracico ma il mio neurochirurgo, dopo anni di "quando vuole la opero di scalenectomia", dopo un trattamento che ho fatto con paroxetina di due anni ha ritrattato la diagnosi perche secondo lui "le neuropatie da stretto toracico non migliorano con l'assunzione di antidepressivi".
Diverso è quello che ho studiato io alla facoltà di medicina, dove spesso mi han detto che gli SSRI agiscono anche sul dolore neuropatico.
Il problema poi è stato riscontrato all'ecodoppler dinamico: steno occlusione delle vene succlavie al test di Addson.
Ora le mie domande sono due, in attesa di una angio risonanza dinamica con mezzo di contrasto:
1) puo' una compressione delle succlavie, nel contesto di una sindrome da stretto toracico, provocare anche parestesie? nel senso, puo' esserci un coinvolgimento nervoso ?
2) Risonanza cervicale ha escluso discopatie e malattie della colonna. Non fumo, non assumo droghe. Elletromiografia negativa. Possono essere dati questi disturbi da una sindrome vascolare, ancora in fase di accertamento?

grazie

Elena
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Dr. Nicola Palumbo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 14
Gentile Signora,
la Sindrome Neuro-vascolare dell'Arto Superiore è una sindrome compressiva dell'arteria e vena succlavia e del plesso nervoso brachiale. Tali strutture possono essere compresse globalmente o singolarmente, a seconda della causa. L'arteria e la vena succlavia, così come le radici del plesso brachiale, che danno origine ai nervi che vanno all'arto superiore, passano anatomicamente in uno spazio di per se ristretto, che quando si esegue una manovra di iper-abduzione, cioè quando si porta il braccio in alto e indietro, si riduce ulteriormente, dando solitamente senso di stanchezza al braccio e parestesie alla mano. Ciò, tuttavia, è fisiologico. Se invece si hanno parestesie o turgore venoso anche con una minima sopraelevazione dell'arto, ciò può dipendere dalla compressione da parte di alcune strutture, come il muscolo scaleno anteriore o succlavio, che sono muscoli che vengono attivati solo in situazioni di estrema difficoltà respiratoria e che possono essere asportati senza che ciò crei una disabilità. Altra causa può essere la compressione della vena e del plesso tra la succlavia e la prima costa. Ci sono anche delle cosiddette banderelle fibrose o anomalie dei muscoli scaleni, che non si evidenziano facilmente anche con accurati esami strumentali.
Tali disturbi, comunque si possono presentare in soggetti che presentano "caduta delle spalle" o che assumono posture anomale, e in questi casi è utile una fisioterapia che rafforzi i muscoli del cingolo scapolare e una giusta postura.
La chirurgia, che può consistere nella sola scalenectomia anteriore o nella resezione parziale della prima costa trova spazio solo nei casi di grave disabilità con causa anatomica documentata.
Cordialità.

Nicola Palumbo