Radage anale cronica

Salve!
circa 1 anno fa ho subito un intervento per la rimozione di una ragade fistolizzata e sfintetoromia minima.
Per favorire la cicatrizzazione mi è stato prescitto l'uso dei dilatatori e tutto sembrava andare per il verso giusto (ad aprile maggio il problema sembrava risolto).

Circa 3 mesi fa putroppo, mi è stata diagnosticata, nella stessa posizione, una ragade anale cronica, e la terapia prevista è l'utilizzo dei dilatori (5 min al giorno) con applicazione di pomata colostrum gel o sofargen.
Ad oggi ho ancora dei dolori, in particolare dopo circa 2 ore dalla defecazione, e saltuariamente delle piccole perdite di sangue.
A questo punto ha senso continuare questa terapia o è inutile?
I tempi di cicatrizzazione sono davvero così lunghi o la ragade cronica trova soluzione solo con l'intervento chirurgico?

grazie
cordialmentte
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Dr. Vincenzo Adamo Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 215 6
Gentile utente, la ragade anale in alcuni rari casi può recidivare anche dopo sfinterotomia.
Ovviamente molto dipende dalle dimensioni in altezza dello sfintere interno e dalla estensione della sfinterotomia.
Non capisco il motivo dell'uso dei dilatatori dopo il pregresso intervento allo scopo di favorire la guarigione della ragade stessa. In genere dopo la sfinterotomia la ragade nel giro di due mesi si riepitelizza completamente.
Comunque se la ragade non dovesse guarire dopo tre mesi può essere indicato un reintervento.
La cosa fondamentale resta sempre e comunque una valutazione clinica fatta dal suo proctologo di fiducia che le saprà indicare il trattamento più adeguato al asuo caso.Cordiali saluti.

Dr. Vincenzo Adamo

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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Gentile signore la ragade cronica richiede nella maggior parte dei casi un intervento di sfinterotomia laterale che di solito è risolutivo.
Nel suo caso consiglierei di consultare un proctologo ed eventualmente eseguire ,dopo la visita e l'esame rettoproctoscopico( se lo specialista di sua fiducia concorda), una Manometria per valutare la presenza di un'ipertonia dell'apparato sfinterico.
Cordiali saluti

Dr. Roberto Rossi