Anismo e sfinterotomia
Buongiorno, vorrei sapere se un intervento di sfinterotomia prescritto per curare una ragade anale può migliorare, di riflesso, anche le condizioni di anismo/mancato rilassamento della muscolatura striata. o si tratta di problemi che hanno soluzioni diverse, visto che la sfinterotomia investe lo sfintere interno e l'anismo riguarda più che altro quello esterno?
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Gent. utente,
per "anismo" solitamente si indica un atteggiamento anomalo della muscolatura del piano perineale che interessa la muscolatura striata ossia quella sulla quale possiamo intervenire con la volontà ( appunto muscolatura volontaria). I disturbi che provoca in genere sono legati a difficoltà dell'evacuazione proprio per un mancato rilasciamento di questi muscoli durante l'evacuazione. La sfinterotomia comporta la sezione di un brebe tratto di sfintere interno ( che invece è involontario) e che è deputato a mantenere un tono "di base" nel canale anale: la sua sezione può determinare una riduzione di quest'ultimo ma,in genere, ha scarso o nullo effetto sui disturbi legati all'atteggiamento "anomalo" dei muscoli striati del pavimento pelvico sui quali invece è molto più efficace il biofeedback che consiste in una "rieducazione" di tale muscolatura. Si tratta di trattamenti ambulatoriali svolti in ambulatori di colonproctologia o di riabilitazione pelvica.
Cordiali saluti
per "anismo" solitamente si indica un atteggiamento anomalo della muscolatura del piano perineale che interessa la muscolatura striata ossia quella sulla quale possiamo intervenire con la volontà ( appunto muscolatura volontaria). I disturbi che provoca in genere sono legati a difficoltà dell'evacuazione proprio per un mancato rilasciamento di questi muscoli durante l'evacuazione. La sfinterotomia comporta la sezione di un brebe tratto di sfintere interno ( che invece è involontario) e che è deputato a mantenere un tono "di base" nel canale anale: la sua sezione può determinare una riduzione di quest'ultimo ma,in genere, ha scarso o nullo effetto sui disturbi legati all'atteggiamento "anomalo" dei muscoli striati del pavimento pelvico sui quali invece è molto più efficace il biofeedback che consiste in una "rieducazione" di tale muscolatura. Si tratta di trattamenti ambulatoriali svolti in ambulatori di colonproctologia o di riabilitazione pelvica.
Cordiali saluti
Dr. Roberto Bassi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 18/03/2013.
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