Quale intervento dopo problematica tolleranza di setone lasso?
Buongiorno, due mesi fa ho affrontato il primo intervento utile a risolvere il problema della presenza di una dolorosa fistola anale.
Quest'ultima si è manifestata prima come ascesso per poi degenerare in fistola.
Mi è stato proposto un duplice tempo chirurgico: il primo consistente nel posizionamento di setone lasso e il secondo di Lift.
Il primo doveva non recare dolori o disturbi particolari.
In realtà ho sofferto moltissimo.
Bruciori interni ed esterni, fitte muscolari difficoltà nel deambulare e nello stare seduti.
Tutt'ora ho male e senza antidolorifici non potrei svolgere neanche le poche attività che con fatica svolgo (devo lavorare)
Ora il dolore è meno legato alla ferita o alla presenza del setone (prima il solo sfiorarlo mi era impossibile) quanto di un dolore a tutta la muscolatura del gluteo e dintorni.
È come se il mio corpo non avesse mai accettato questo corpo estraneo e per questo da un paio di settimane, su consiglio del mio fisioterapista, sto effettuando delle sedute di Tecar nella zona migliorando via via la situazione.
Ora sono passate ormai le nove settimane di posizionamento e le abbondantissime secrezioni di pus e sangue che hanno condizionato pesantemente la mia vita sembrano essere diminuite.
Ma il dolore c'è, c'è sempre.
Ora devo affrontare il secondo intervento.
Qual è la migliore soluzione per me?
Per non avere ulteriore dolore post operatorio (o comunque ridurlo al minimo) e per ridurre al minimo rischi di recidiva?
La Lift o la Vaaft?
Ho letto in questi mesi esserci questa seconda possibilità (non prospettata in nessun momento dal chirurgo) e mi sembra la migliore.
Ma è ancora applicabile al mio caso?
Io ho una fistola transfinterica medio bassa (attraversa a detta del medico il 30% del muscolo) già trattata con fistulectomia parziale e posizionamento di setone lasso.
Vi ringrazio tantissimo già da ora.
Cordiali saluti
Quest'ultima si è manifestata prima come ascesso per poi degenerare in fistola.
Mi è stato proposto un duplice tempo chirurgico: il primo consistente nel posizionamento di setone lasso e il secondo di Lift.
Il primo doveva non recare dolori o disturbi particolari.
In realtà ho sofferto moltissimo.
Bruciori interni ed esterni, fitte muscolari difficoltà nel deambulare e nello stare seduti.
Tutt'ora ho male e senza antidolorifici non potrei svolgere neanche le poche attività che con fatica svolgo (devo lavorare)
Ora il dolore è meno legato alla ferita o alla presenza del setone (prima il solo sfiorarlo mi era impossibile) quanto di un dolore a tutta la muscolatura del gluteo e dintorni.
È come se il mio corpo non avesse mai accettato questo corpo estraneo e per questo da un paio di settimane, su consiglio del mio fisioterapista, sto effettuando delle sedute di Tecar nella zona migliorando via via la situazione.
Ora sono passate ormai le nove settimane di posizionamento e le abbondantissime secrezioni di pus e sangue che hanno condizionato pesantemente la mia vita sembrano essere diminuite.
Ma il dolore c'è, c'è sempre.
Ora devo affrontare il secondo intervento.
Qual è la migliore soluzione per me?
Per non avere ulteriore dolore post operatorio (o comunque ridurlo al minimo) e per ridurre al minimo rischi di recidiva?
La Lift o la Vaaft?
Ho letto in questi mesi esserci questa seconda possibilità (non prospettata in nessun momento dal chirurgo) e mi sembra la migliore.
Ma è ancora applicabile al mio caso?
Io ho una fistola transfinterica medio bassa (attraversa a detta del medico il 30% del muscolo) già trattata con fistulectomia parziale e posizionamento di setone lasso.
Vi ringrazio tantissimo già da ora.
Cordiali saluti
[#1]
Per una fistola come la sua la lift potrebbe essere efficace, la vaft non le è stata prospettata perché probabilmente il proctologo non ha la strumentazione e poi in realtà nel suo caso non le aggiunge nulla di più.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#2]
Utente
Dottore la ringrazio tantissimo..
Molto probabilmente il chirurgo che mi ha operato non era in possesso della strumentazione necessaria per eseguire una Vaaft ma, visto il dolore provato in questi mesi, forse un accenno a questa tecnica meno dolorosa l'avrebbe potuto fare.
Continuo a domandarmi se il mio caso è un caso particolare, dettato da complicanze non previste, ma le assicuro che ho sofferto tanto e continuo a soffrire.
Forse la Vaaft, equivalente dal punto di vista clinico, mi avrebbe evitato tanto dolore ed un intervento in più?
Io ora sono stanco, provato dal dolore, e vorrei andare incontro alla soluzione che mi metta nelle condizioni di sopportare meno dolore diminuendo al massimo il rischio di recidive.
Ho paura che qualcosa di anomalo (una nuova via della fistola, una locale infezione) conviva col setone e la Lift possa essere una via troppo dedicata al primo intervento.
Per questo mi domando se ora una Vaaft possa essere comunque utile, cauterizzando definitivamente il lavoro svolto dal setone lasso..
È stata dura e credo, visto quanto detto inizialmente, che i tempi possano essere maturi ad affrontare questo secondo tempo chirurgico.
O visto la persistenza del dolore dovrei aspettare maggiormente?
In tutto questo il Covid-19 complica la mia cura e valuterò la via privata.
Così non è più vita.
La ringrazio tantissimo e ringrazio chiunque voglia contribuire a terminare in modo virtuoso questo difficile e tormentato cammino sanitario.
Molto probabilmente il chirurgo che mi ha operato non era in possesso della strumentazione necessaria per eseguire una Vaaft ma, visto il dolore provato in questi mesi, forse un accenno a questa tecnica meno dolorosa l'avrebbe potuto fare.
Continuo a domandarmi se il mio caso è un caso particolare, dettato da complicanze non previste, ma le assicuro che ho sofferto tanto e continuo a soffrire.
Forse la Vaaft, equivalente dal punto di vista clinico, mi avrebbe evitato tanto dolore ed un intervento in più?
Io ora sono stanco, provato dal dolore, e vorrei andare incontro alla soluzione che mi metta nelle condizioni di sopportare meno dolore diminuendo al massimo il rischio di recidive.
Ho paura che qualcosa di anomalo (una nuova via della fistola, una locale infezione) conviva col setone e la Lift possa essere una via troppo dedicata al primo intervento.
Per questo mi domando se ora una Vaaft possa essere comunque utile, cauterizzando definitivamente il lavoro svolto dal setone lasso..
È stata dura e credo, visto quanto detto inizialmente, che i tempi possano essere maturi ad affrontare questo secondo tempo chirurgico.
O visto la persistenza del dolore dovrei aspettare maggiormente?
In tutto questo il Covid-19 complica la mia cura e valuterò la via privata.
Così non è più vita.
La ringrazio tantissimo e ringrazio chiunque voglia contribuire a terminare in modo virtuoso questo difficile e tormentato cammino sanitario.
[#3]
No anche la vaft può cagionare dolori, il setone lasso solitamente non è così doloroso, probabilmente infiammazione era importante,i tempi del secondo intervento li decide lo specialista in relazione alla situazione innescata nel tempo dal setone.
Abbia fiducia nello specialista, la sua è una patologia benigna, ma la soluzione va trovata con il tempo affidandosi a proctologi esperti.
Saluti
Abbia fiducia nello specialista, la sua è una patologia benigna, ma la soluzione va trovata con il tempo affidandosi a proctologi esperti.
Saluti
[#4]
Utente
Dottore la ringrazio tantissimo per la sua tempestività e la sua disponibilità.
Ci sono momenti in cui, già il solo fatto di non sentirsi soli, aiuta.
Purtroppo l'emergenza sanitaria sta complicando non poco il mio cammino..
Quindi è possibile che il setone abbia fatto il suo lavoro e i dolori che sento siano causati dalla "semplice" infiammazione muscolare innescata dalla sua presenza.
Per me valeva l'equivalente dolore in quella zona = fistola.
Ma è un dolore diverso e la secrezione è stata importantissima,stupendomi anch'io di quanto celassi in me.
La ringrazio tantissimo della sua risposta sperando di sciogliere, attraverso il suo sapere, quest' ennesimo dubbio.
A presto Dottore.
Le auguro il meglio e cordialmente saluto.
Ci sono momenti in cui, già il solo fatto di non sentirsi soli, aiuta.
Purtroppo l'emergenza sanitaria sta complicando non poco il mio cammino..
Quindi è possibile che il setone abbia fatto il suo lavoro e i dolori che sento siano causati dalla "semplice" infiammazione muscolare innescata dalla sua presenza.
Per me valeva l'equivalente dolore in quella zona = fistola.
Ma è un dolore diverso e la secrezione è stata importantissima,stupendomi anch'io di quanto celassi in me.
La ringrazio tantissimo della sua risposta sperando di sciogliere, attraverso il suo sapere, quest' ennesimo dubbio.
A presto Dottore.
Le auguro il meglio e cordialmente saluto.
[#5]
Si è possibile come causa dell’intenso dolore, comunque questo non toglie che il dolore può essere ben controllato nel frattempo, si faccia prescrivere un antidolorifico al bisogno, magari con gastroprotettore se antinfiammatori.
Saluti
Saluti
[#8]
Utente
Buonasera Dottore, ho seguito il suo consiglio e mi sono mosso con una visita privata.
Il medico che mi ha visitato mi ha prescritto una ecografia transanale con sonda rotante di cui le riporto esito:
"Sfintere anale interno integro e nella norma in tutto il suo decorso.
Sfintere anale esterno integro e nella norma in tutto il suo decorso.
Dopo iniezione di mezzo di contrasto in sede di orifizio cutaneo previo per setone in sede si osserva percorso del tramite sede di setone con lieve diffusione del mezzo di contrasto nello spazio Inter sfinterico laterale sx, a circa 2,5 dalla superficie cutanea"
Il medico che ha effettuato l'ecografia ha detto che questa "impronta" può essere dovuta al liquido di contrasto diffuso nel muscolo.
Prima di questa, il medico che l'ha prescritta, ipotizzava una messa a piatto con fistulectomia.
Volevo sapere cosa ne pensa e se sarà possibile risolvere la mia situazione con un intervento o se ne prospettano di più.
L'idea di un altro setone mi agita ma compromettere la mia continenza mi terrorizza.
La ringrazio tantissimo.
Il medico che mi ha visitato mi ha prescritto una ecografia transanale con sonda rotante di cui le riporto esito:
"Sfintere anale interno integro e nella norma in tutto il suo decorso.
Sfintere anale esterno integro e nella norma in tutto il suo decorso.
Dopo iniezione di mezzo di contrasto in sede di orifizio cutaneo previo per setone in sede si osserva percorso del tramite sede di setone con lieve diffusione del mezzo di contrasto nello spazio Inter sfinterico laterale sx, a circa 2,5 dalla superficie cutanea"
Il medico che ha effettuato l'ecografia ha detto che questa "impronta" può essere dovuta al liquido di contrasto diffuso nel muscolo.
Prima di questa, il medico che l'ha prescritta, ipotizzava una messa a piatto con fistulectomia.
Volevo sapere cosa ne pensa e se sarà possibile risolvere la mia situazione con un intervento o se ne prospettano di più.
L'idea di un altro setone mi agita ma compromettere la mia continenza mi terrorizza.
La ringrazio tantissimo.
[#9]
Se la quantità di muscolo interessato non è superiore al 30% circa è possibile metterla a piatto solitamente, ma il chirurgo deve valutare tante varianti che l’orientano sul trattamento, quindi deve fidarsi,se il proctologo come penso è uno specialista esperto.
Saluti
Saluti
[#10]
Utente
Dottore lei è gentilissimo..
Sono molto emozionato e la terrò tempestivamente aggiornato..
Le secrezioni ancora abbondanti mi fanno temere di svegliarmi con un nuovo setone.
Vista l'esperienza avuta sarebbe un incubo.
Sono molto provato e la Sua parola per me è motivo di gioia.
Grazie.. di cuore
Sono molto emozionato e la terrò tempestivamente aggiornato..
Le secrezioni ancora abbondanti mi fanno temere di svegliarmi con un nuovo setone.
Vista l'esperienza avuta sarebbe un incubo.
Sono molto provato e la Sua parola per me è motivo di gioia.
Grazie.. di cuore
[#12]
Utente
Buongiorno Dottore!
Volevo aggiornarla sulla mia situazione.
Lunedì 30 novembre sono finalmente stato operato ed il chirurgo ha deciso di eseguire una fistulectomia asportando il residuo tessuto gravato da fistola.
Gli sfinteri non sono stati toccati in modo preoccupante poiché la fistola passava, mi scusi il termine poco tecnico, sopra il muscolo e per cui l'asportazione del tessuto è stata fatta senza complicazioni.
Ho preso L'antibiotico per 5 giorni (cefixoral 400) ora continuo il decorso post operatorio con due supposte di Proktis-M al giorno, lavaggi con lo stesso prodotto e due applicazioni direttamente sulla ferita di Nored Med (la friziono con un massaggio leggero)
Dopo i primi giorni di dolore intenso combattuti con Aulin ora sto prendendo due tachipirine al giorno e il dolore è decisamente sopportabile.
Noto che dalla ferita oltre del normale essudato esce una sostanza simile a ciò che restituiva il setone.
È una sostanza cremosa e viscosa che assomiglia al pus della fistola.
Cos'è?
È normale?
Non sono grandi quantità ma ho il timore che il richiudersi della ferita crei una sacca con questo pus facendo partire il processo infettivo daccapo.
Devo stare tranquillo?
Scusi la domanda forse banale ma il mio vissuto mi fa temere ogni cosa.
La ringrazio già da ora per la Sua risposta e colgo locc per augurare a Lei e Famiglia una serena SS. Immacolata.
Cordiali saluti
Volevo aggiornarla sulla mia situazione.
Lunedì 30 novembre sono finalmente stato operato ed il chirurgo ha deciso di eseguire una fistulectomia asportando il residuo tessuto gravato da fistola.
Gli sfinteri non sono stati toccati in modo preoccupante poiché la fistola passava, mi scusi il termine poco tecnico, sopra il muscolo e per cui l'asportazione del tessuto è stata fatta senza complicazioni.
Ho preso L'antibiotico per 5 giorni (cefixoral 400) ora continuo il decorso post operatorio con due supposte di Proktis-M al giorno, lavaggi con lo stesso prodotto e due applicazioni direttamente sulla ferita di Nored Med (la friziono con un massaggio leggero)
Dopo i primi giorni di dolore intenso combattuti con Aulin ora sto prendendo due tachipirine al giorno e il dolore è decisamente sopportabile.
Noto che dalla ferita oltre del normale essudato esce una sostanza simile a ciò che restituiva il setone.
È una sostanza cremosa e viscosa che assomiglia al pus della fistola.
Cos'è?
È normale?
Non sono grandi quantità ma ho il timore che il richiudersi della ferita crei una sacca con questo pus facendo partire il processo infettivo daccapo.
Devo stare tranquillo?
Scusi la domanda forse banale ma il mio vissuto mi fa temere ogni cosa.
La ringrazio già da ora per la Sua risposta e colgo locc per augurare a Lei e Famiglia una serena SS. Immacolata.
Cordiali saluti
[#13]
Deve solo medicarla quotidianamente e dopo che ha le evacuazioni, per il resto vada alle medicazioni consigliate. Il materiale che esce ci sta con l’intervento che ha subito.
Buona festa anche a lei
Buona festa anche a lei
[#16]
Utente
Buongiorno Dottore!
Volevo aggiornarla ringraziandoLa, da subito, del tempo che mi ha ha dedicato e mi dedica.
Come aveva previsto i dolori alla "ferita" vanno via via rientrando così come l'ampiezza della ferita (alla palpazione durante l'applicazione della crema NoRed Med è evidente il processo di "riempimento")
Ciò che permane invece è un ampio ed intenso dolore (non pungente ma diffuso) alla muscolatura del gluteo (verso l'attaccatura della gamba per intenderci) dopo la defecazione (durante la quale a volte ho piccole perdite di sangue) e la successiva medicazione che faccio attraverso con pulizia con getto d'acqua vigoroso, inserimento supposta Proktis-M, ed applicazione della crema NoRed Med.
È normale questa sensazione a distanza di due settimane dall'intervento?
Domani riprenderò l'attività professionale che prevede, tra le altre cose, lo stare seduto per circa 4 ore al giorno.
Può essere prematuro, poiché la posizione seduta tende ad allargare la ferita, e quindi può essere opportuno prolungare l'assenza dal lavoro oppure posso andare incontro sereno alla ripresa lavorativa assumendo un antidolorifico?
La ringrazio tantissimo sperando in una Sua risposta che, come sempre, riesce ad essere tanto autorevole quanto di conforto.
Cordiali saluti
Volevo aggiornarla ringraziandoLa, da subito, del tempo che mi ha ha dedicato e mi dedica.
Come aveva previsto i dolori alla "ferita" vanno via via rientrando così come l'ampiezza della ferita (alla palpazione durante l'applicazione della crema NoRed Med è evidente il processo di "riempimento")
Ciò che permane invece è un ampio ed intenso dolore (non pungente ma diffuso) alla muscolatura del gluteo (verso l'attaccatura della gamba per intenderci) dopo la defecazione (durante la quale a volte ho piccole perdite di sangue) e la successiva medicazione che faccio attraverso con pulizia con getto d'acqua vigoroso, inserimento supposta Proktis-M, ed applicazione della crema NoRed Med.
È normale questa sensazione a distanza di due settimane dall'intervento?
Domani riprenderò l'attività professionale che prevede, tra le altre cose, lo stare seduto per circa 4 ore al giorno.
Può essere prematuro, poiché la posizione seduta tende ad allargare la ferita, e quindi può essere opportuno prolungare l'assenza dal lavoro oppure posso andare incontro sereno alla ripresa lavorativa assumendo un antidolorifico?
La ringrazio tantissimo sperando in una Sua risposta che, come sempre, riesce ad essere tanto autorevole quanto di conforto.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 3.8k visite dal 22/11/2020.
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Approfondimento su Covid-19
Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.