Sanguinamento anale
Buon pomeriggio,
scrivo per un consulto in merito a quanto in oggetto.
Da fine luglio 2020 ho iniziato a soffrire di sanguinamento dopo l'evacuazione (poche gocce rosso vivo sulla carta igienica) Il medico di base mi ha prescritto una cura a base di venatropen e crema antrolin per circa un mese.
All'inizio la cura sembrava far effetto ma fine agosto il problema è tornato associando al sanguinamento anche bruciore /dolore durante l'evacuazione, sento con precisione un punto dell'ano in cui durante l'evacuazione sento una ferita.
Su consiglio del medico di base ho effettuato una visita chirurgica proctologica il 14/09.
Il chirurgo ha notato una ragade in via di miglioramento in un punto che a suo dire è uno dei più dolorosi.
La visita ha anche mostrato che il problema è legato a delle feci molto molto dure che unite ad una stitichezza cronica non aiutano la risoluzione del problema.
Mi ha prescritto un farmaco che per 1 mese dove aiutarmi a modificare la consistenza delle feci, insieme alla raccomandazione di assumere più liquidi durante la giornata.
Da un paio di settimane il problema è tornato con perdite leggermente più abbondanti con irritazione costante dell'ano, la sensazione è quella di una ferita aperta.
Cosa dovrei fare...tornare dal chirurgo o preoccuparmi e fare esami più approfonditi?
(ho 36 anni, normopeso, non fumo non ho familiarità con patologia in famiglia e per uno screening a aprile 2019 l'esame delle feci occulte aveva dato esito negativo) Grazie in anticipo
scrivo per un consulto in merito a quanto in oggetto.
Da fine luglio 2020 ho iniziato a soffrire di sanguinamento dopo l'evacuazione (poche gocce rosso vivo sulla carta igienica) Il medico di base mi ha prescritto una cura a base di venatropen e crema antrolin per circa un mese.
All'inizio la cura sembrava far effetto ma fine agosto il problema è tornato associando al sanguinamento anche bruciore /dolore durante l'evacuazione, sento con precisione un punto dell'ano in cui durante l'evacuazione sento una ferita.
Su consiglio del medico di base ho effettuato una visita chirurgica proctologica il 14/09.
Il chirurgo ha notato una ragade in via di miglioramento in un punto che a suo dire è uno dei più dolorosi.
La visita ha anche mostrato che il problema è legato a delle feci molto molto dure che unite ad una stitichezza cronica non aiutano la risoluzione del problema.
Mi ha prescritto un farmaco che per 1 mese dove aiutarmi a modificare la consistenza delle feci, insieme alla raccomandazione di assumere più liquidi durante la giornata.
Da un paio di settimane il problema è tornato con perdite leggermente più abbondanti con irritazione costante dell'ano, la sensazione è quella di una ferita aperta.
Cosa dovrei fare...tornare dal chirurgo o preoccuparmi e fare esami più approfonditi?
(ho 36 anni, normopeso, non fumo non ho familiarità con patologia in famiglia e per uno screening a aprile 2019 l'esame delle feci occulte aveva dato esito negativo) Grazie in anticipo
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Va rivisitata!
Se si è ripresentata la ragade, urge una specifica terapia, i soli prodotti e raccomandazioni per mantenere morbide le feci non sono sufficienti.
Cordiali saluti.
Se si è ripresentata la ragade, urge una specifica terapia, i soli prodotti e raccomandazioni per mantenere morbide le feci non sono sufficienti.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 990 visite dal 02/11/2020.
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