Paura di una medicina prescritta

Buonasera,
vi scrivo perchè sono un pò preoccupata per una medicina che mi è stata prescritta dal mio dietologo.
Vi dico in breve che sono una ragazza di 28 anni, 66 kg x 160 di statura e sono da poco uscita da una brutta situazione di disordini alimentari, prevalentemente di origine bulimica.
Due giorni fa il mio medico mi ha prescritto una medicina per aiutarmi a perdere peso, visto che è ormai più di un mese che, nonostante seguo diete e faccio attività fisica, non riesco più a calare di un etto.
Questi sono gli ingredienti base delle pillole che mi ha detto di prendere 3 volte al giorno per un mese:
PSEUDOEFEDRINA 40 mg
SINEFRINA 40 mg
CAFFEINA 60 mg
BUPROPIONE 100 mg
DEANOLO 80 mg
K- CLORAZEPATO 4 mg
SENNA 50 mg
ALOE 2,5 mg
FLUROSEMIDE 5 mg
BETULLA 100 mg
TRIAC 0,3 mg

La mia paura più grande ovviamente è per la mia salute, ma in più ho anche paura di perdere peso per poi vedermi riprenderlo appena smessa la cura, con il pericolo di ripiombare in una situazione difficile come quella da cui sono appena uscita.
Vi chiedo quindi qualche delucidazione.
Vi ringrazio anticipatamente per i consigli che vorrete darmi.
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Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156
In linea di principio sono sempre contrario all'uso di farmaci per ottenere un calo ponderale, ancor di piu' quando ci si trova di fronte a pazienti cono storie di disturbi del comportamento alimentare.

Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
la presenza di un disturbo alimentare pregresso pone in controindicazione alcuni dei principi attivi presenti nella mistura che le e' stata consigliata.

In ogni caso, il calo ponderale che viene indotto tramite l'uso di tali farmaci e' tale perche' interviene sul metabolismo interno di alcuni organi e dell'organismo tra cui il rene ed il surrene, nonche' il fegato per la metabolizzazione dei farmaci.

Tali composti non dovrebbero essere consentiti.

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Utente
Utente
Innanzitutto ringrazio vivamente il Dr. Sergio Di Martino e il Dr. F.S. Ruggiero per la cortese e celere risposta.
Chiedo però ancora un piccolo aiuto; data la mia situazione e considerando che mi sono rivolta anche al dietologo di uno degli ospedali migliori di Roma dove mi sono vista prescrivere la solita dietuzza a base di verdure e cereali che ho seguito costantemente ma senza risultati, che cosa posso fare?
Io ho bisogno di dimagrire, perchè solo ora, da ormai non so più quanto tempo, ho ricominciato ad avere un pò di fiducia in me,ho ricominciato ad uscire di casa e ho ricominciato ad avere una vita sana ed equilibrata.
Mi permetto di aggiungere che ho smesso da poco più di un mese di andare da uno psicoterapeuta con cui mi sono trovata benissimo e con cui ho risolto quasi totalmente tutti i miei problemi di natura psichica.

Ho bisogno di un consiglio, ho bisogno di potermi affidare a qualcuno che si possa occupare di me e del mio corpo, ma sembra che ovunque mi giri ci sono sono cialtroni che o ti spillano un sacco di soldi con vane promesse, o mettono a rischio la tua salute.

Purtroppo quest'ultimo dottore prescrivendomi queste pillole mi ha dato una speranza e ho paura che se non riuscirò a trovare una valida alternativa potrei anche cedere alla tentazione di provarle.

Scusate se mi sono dilungata, ma ho davvero bisogno di un aiuto.

Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
gentile utente,

lei e' solo in sovrappeso.

Ritenere di rientrare nel proprio peso forma per il miglioramento della propria vita sociale ed associarlo ad un bisogno indispensabile fa pensare che il suo disturbo alimentare non sia propriamente compensato definitivamente.

L'utilizzo di quelle sostanze cosi' mescolate puo' intervenire sul suo peso ma non puo' intervenire sulla sua valutazione del corpo.

Secondo me, sarebbe il caso di valutare questi aspetti altrimenti rischia di avere una ricaduta sul disturbo alimentare.
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Utente
Utente
Forse ha ragione,
la ringrazio nuovamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

ci sono alcuni punti: essere sovrappeso e obesi non è la stessa cosa, in termini proprio di risposta alle cure. Determinate cure pensate per una persona obesa potrebbero semplicemente non sortire effetti in chi ha un sovrappeso. L'altro punto, è il lungo termine, che già Lei evidenziava: dimagrire e restare di un determinato peso non sono assolutamente due obiettivi allineati, spesso i dimagrimenti ottenuti con terapie non stabili nel tempo o non proseguibili a lungo termine sono riassorbiti nell'arco dei mesi successivi portando ad un peso maggiore del precedente. Se è presente un disturbo del comportamento alimentare il rischio è maggiore.
Addirittura la tendenza a cercare diete e soluzioni per un dimagrimento viene considerato sintomatico non tanto dell'eccesso di peso, ma del disturbo del comportamento alimentare, come dire che è una "pretesa" o "aspettativa" che va spesso al di là delle caratterisiche tecniche della terapia dimagrante. In conclusione: dimagrimento e avere un peso soddisfacente nel tempo non sono la stessa, cosa e possono anche essere in contrasto strategicamente. Una cura che porti a tenere un peso "normale" dovrebbe procedere gradualmente, senza bisogno di un iniziale dimagrimento importante, che incoraggia ma rischia di alimentare un alterato rapporto di privazione/smania nei confronti del cibo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini