sono stata operata di carcinoma papillare alla tiroide, con tiroidectomia completa

buonasera nell'agosto '22 mi hanno asportato la tiroide per carcinoma maligno, istologico successivo, papillare.
Ero in cura da 14 anni per Tiroidite di Hashimoto, ho fatto la radioiodio terapia e, nelle ultime analisi ho gli Anticorpi antitireoglobulina a 97.7 IU/ml (parametri 0, 0 - 5.0) e l'HTg a 0, 12 ng/ml (parametri 1, 82 - 111) e assumo eutirox 1, 25 a gg.
alterni con quello da 1, 50.
Come mai secondo lei, tutto ciò?
Grazie della risposta Barbara
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Prof. Luca Giovanella Endocrinologo, Medico nucleare, Medico di laboratorio 129 7
Buonasera

gli Ab anti-tireoglobulina sono presenti nel 15-20% dei pazienti con carcinoma differenziato tiroideo, soprattutto se con una coesistente tiroidite.

Normalmente dopo chirurgia e ablazione con radioiodio gli anticorpi si negativizzano o quantomeno si riducono nettamente nel tempo.

Quindi e’ importante sapere:
-quanto era il valore degli anticorpi prima della chirurgia o prima della terapia radiometabolica.
-qual’e’ stato l’andamento in questi due anni (p es. sono scesi e poi aumentati?)

Nota) queste valutazioni hanno senso se i dosaggi sono stati fatti sempre nello stesso centro: i metodi infatti possono dare risultati diversi e non sono comparabili.

Cordiali saluti

Prof. Dr. med. Luca Giovanella

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Utente
Utente
grazie per la risposta, un anno fa erano 354 IU/ml, oggi, sono 97,7 IU/ml, sempre nello stesso laboratorio, pensavo però si azzerassero (prima dell'intervento, fatto in agosto '22 erano 3880 IU/ml). Grazie ancora Barbara
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Prof. Luca Giovanella Endocrinologo, Medico nucleare, Medico di laboratorio 129 7
Il trend e l’entità della riduzione sono del tutto rassicuranti.

Non è così raro che, soprattutto con valori di partenza elevati, la normalizzazione richieda tempi lunghi (anni) o che dopo una discesa importante i valori rimangano dosabili ma stabili anche in cronico.

Diverso il discorso se dopo una discesa o normalizzazione gli AbTg iniziano a risalire: spesso sono risalite puntiformi e transitorie non preoccupanti mentre un trend in aumento progressivo richiede una attenta rivalutazione clinica.

Prof. Dr. med. Luca Giovanella