Problemi assunzione pillola eutirox

salve. il problema che vi espongo riguarda mia moglie:
ha 35 anni e da circa un mese e mezzo gli è stato riscontrato un nodulo tiroideo di 2 mm insieme a della massa.... siamo andati da un endocrinologo che le ha prescritto "eutirox". all'inizio il dottore gli ha prescritto eutirox 75 mg mezza per 15 giorni... ma siccome ha avuto problemi di tachicardia gli è stata ridotta a 1/4 per 15 giorni e nell'arco di un mese gli è stata portata ad una intera. adesso (proprio dal momento in qui ne ha presa una intera) mia moglie soffre di dolori alle ossa al punto di bloccarla... ha fitte dolorose e costanti... l'endocrinologo gli ha detto che la pillola non porta questi problemi e l'ha raccomandata di non ridurre assolutamente la dose!?!?!? nell'arco di questo mese ha messo pure 4 chili... e l'endocrinologo ancora insiste che non è la pillola a portare questi effetti !?! ma siamo impazziti?? io mi sono preoccupato perchè secondo me costui non capisce proprio niente!
chiedo aiuto a voi per sapere cosa deve fare mia moglie.. può abbassare il dosaggio riportandolo a metà? e poi dopo un periodo sicuramente più lungo di un mese alzare piano piano a 3/4 e ad una intera? è proprio necessario prendere questa pillola dato che ho letto che fa più male che bene?
vi prego di rispondere a tutte queste domande... vi ringrazio per la vostra gentile attenzione.
attendo risposta
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Dr. Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 72 13
Gentile Signore
anche se da branca diversa, rispondo vedendo il suo consulto inevaso.

Dunque, innanzitutto per avere un consulto completo ed efficace, è sempre consigliabile (come suggerisce anche questo sito, oltre che la logica) riportare integralmente i risultati delle indagini fatte (con i valori di riferimento normali per quel laboratorio, e ciò dipende dalle diverse metodiche).
Nel suo caso suppongo che sua moglie abbia fatto un dosaggio degli ormoni tiroidei, una ecografia, una scintigrafia, quindi, riproponga il consulto in modo completo.

Infine vorrei dirle che il funzionamento ghiandolare è quanto di più delicato esista e quindi soggetto ad influenze del funzionamento di altre ghiandole correlate, all'ambiente, allo stress, a mutate condizioni metaboliche o immunitarie; quindi la terapia e l'efficacia della stessa sono variabili dipendenti da molti fattori: di sicuro la terapia va monitorata e va fatta accertandosi prima che non ci siano condizioni che la controindichino.

Più di tanto non so dirle.

Cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi