Ritalin ?
Buonasera dottori , vorrei chiedervi se il metilfenidato , cioè il ritalin può provocare uno stress ossidativo nel cervello ? Se può essere contrastato con omega 3 ad alto dosaggio , e se l'integrazione di vit.C e Acido Alfa lipoico può contribuire a proteggere il cervello dallo stress. Vi chiedo questo perchè sono stato diagnosticato dopo aimè 6 anni di cure antidepressive cone zerisimi risultati , ADD.
La dose che dovrei prendere è : 1a sett. 1/2 comp da 10mg ; 2a sett. 1 comp da 10mg ; 3a sett. 1e1/2 da 10mg . (cura prescrittami da uno psichiatra svizzero) .
Inoltre vorrei sapere se l'integrazione di omega 3 ad alto dosaggio e uno stile di vita sano, che comprenda corsa aerobica, possano ridurre il rischio di accidenti cardiovascolari .
La dose che dovrei prendere è : 1a sett. 1/2 comp da 10mg ; 2a sett. 1 comp da 10mg ; 3a sett. 1e1/2 da 10mg . (cura prescrittami da uno psichiatra svizzero) .
Inoltre vorrei sapere se l'integrazione di omega 3 ad alto dosaggio e uno stile di vita sano, che comprenda corsa aerobica, possano ridurre il rischio di accidenti cardiovascolari .
[#1]
Gentile utente,
deve perdonarmi, ma mi permetto di dire che l'impostazione delle domande in questa situazione non è corretta.
1) Le Sue domande presumono che il problema maggiore da temere è lo "stress ossidativo" e non si tiene conto degli altri possibili sintomi collaterali, come se lo "stress ossidativo" fosse l'unico problema o come se fosse un fenomeno così specifico da poter essere curato a parte.
In realtà, lo "stress ossidativo", se ne parliamo come di un fenomeno generico (Lei scrive anche "proteggere il cervello dallo stress"), non è specifico del Metilfenidato, ma può accompagnare molti fenomeni, compresa, fra i primi, la malattia stessa che state cercando di curare (Disturbo di Deficit di Attenzione?). In altre parole, la malattia stessa, se non curata, può essere una fonte importante dello "stress per il cervello". Se parliamo invece più nello specifico dei sintomi collaterali del Metilfenidato, in effetti, gli studi dimostrano che il farmaco può incrementare i processi ossidativi, però i meccanismi precisi di tale fenomeno non sono ben noti, dunque, rispetto agli antiossidanti, non escludo che potrebbero essere di qualche aiuto come la profilassi degli effetti a lungo termine, ma oggi non si può dire se sarebbero sicuramente un metodo di prevenzione valido. In altre parole, non bisogna illudersi.
E' anche possibile che i processi ossidativi possano essere incrementati in seguito agli eventuali sintomi psichici e vegetativi attivanti del farmaco (più facilmente evidenziabili e più noti, come lo stato d'animo, il livello di attivazione, i sintomi psichici nuovi in generale e l'eventuale peggioramento dei sintomi psichici preesistenti, i parametri generali dell'organismo, come la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e respiratoria, utile anche un controllo elettrocardiografico), e su questi sintomi gli antiossidanti farebbero poco. Anzi, alcuni antiossidanti, come la vitamina C, potrebbero avere di per sé effetti psicostimolanti.
L'integrazione degli acidi grassi omega-3 in una persona senza problematiche vascolari non è necessaria se la dieta contiene le quantità sufficienti del pesce. Inoltre, non è deto che tanto le dosi degli integratori a base di omega-3 siano maggiori, tanto maggiore sia il beneficio dal punto di vista preventivo. Lo stile di vita sano e la corsa aerobica sicuramente possono ridurre il rischio degli incidenti cardiovascolari, ma è utile a sé stante e in generale; non nel contesto del discorso rispetto al Metilfenidato.
Per cui, la strategia corretta sarebbe stata di valutare dall'inizio la prescrivibilità anche nei termini delle eventuali contraindicazioni (il che, sperò, è stato fatto) e di monitorare la tollerabilità del farmaco prima a basse dosi e poi man mano che si sale con la dose, come indicato dal medico. Se compaiono i sintomi collaterali, devono essere dichiarati allo specialista. La dose deve essere callibrata di conseguenza. Inoltre, la durata della cura con il farmaco deve essere definita. Questo è il miglior metodo di prevenzione.
2) Le domande lasciano presumere che, dopo che uno specialista Le ha prescritto una cura, deve pensare Lei da solo come gestire i suoi effetti collaterali o che può farlo con l'aiuto di una consulenza via internet. Omega-3, acido alfa-lipoico e la vitamina C Le sono stati prescritti o proposti dallo stesso specialista ? da un altro medico?
Poi, la questione della diagnosi del ADD non mi è abbastanza chiara. Non sto cercando di mettere in dubbio le competenze dello specialista che L'ha visitato. Solo che la situazione intorno al Metilfenidato può spingere talvolta alle diagnosi che giustificano la prescrizione (come la Sindrome di Disattenzione con o senza l'Iperattività), perché è fra le poche indicazioni che il farmaco ha, mentre non è ufficialmente indicato per la cura dei disturbi depressivi. Un Disturbo di Attenzione (con o senza l'iperattività) raramente viene diagnosticato alla Sua età. Quale è veramente la situazione ? Quali sono state le diagnosi precedenti ed i sintomi ?
deve perdonarmi, ma mi permetto di dire che l'impostazione delle domande in questa situazione non è corretta.
1) Le Sue domande presumono che il problema maggiore da temere è lo "stress ossidativo" e non si tiene conto degli altri possibili sintomi collaterali, come se lo "stress ossidativo" fosse l'unico problema o come se fosse un fenomeno così specifico da poter essere curato a parte.
In realtà, lo "stress ossidativo", se ne parliamo come di un fenomeno generico (Lei scrive anche "proteggere il cervello dallo stress"), non è specifico del Metilfenidato, ma può accompagnare molti fenomeni, compresa, fra i primi, la malattia stessa che state cercando di curare (Disturbo di Deficit di Attenzione?). In altre parole, la malattia stessa, se non curata, può essere una fonte importante dello "stress per il cervello". Se parliamo invece più nello specifico dei sintomi collaterali del Metilfenidato, in effetti, gli studi dimostrano che il farmaco può incrementare i processi ossidativi, però i meccanismi precisi di tale fenomeno non sono ben noti, dunque, rispetto agli antiossidanti, non escludo che potrebbero essere di qualche aiuto come la profilassi degli effetti a lungo termine, ma oggi non si può dire se sarebbero sicuramente un metodo di prevenzione valido. In altre parole, non bisogna illudersi.
E' anche possibile che i processi ossidativi possano essere incrementati in seguito agli eventuali sintomi psichici e vegetativi attivanti del farmaco (più facilmente evidenziabili e più noti, come lo stato d'animo, il livello di attivazione, i sintomi psichici nuovi in generale e l'eventuale peggioramento dei sintomi psichici preesistenti, i parametri generali dell'organismo, come la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e respiratoria, utile anche un controllo elettrocardiografico), e su questi sintomi gli antiossidanti farebbero poco. Anzi, alcuni antiossidanti, come la vitamina C, potrebbero avere di per sé effetti psicostimolanti.
L'integrazione degli acidi grassi omega-3 in una persona senza problematiche vascolari non è necessaria se la dieta contiene le quantità sufficienti del pesce. Inoltre, non è deto che tanto le dosi degli integratori a base di omega-3 siano maggiori, tanto maggiore sia il beneficio dal punto di vista preventivo. Lo stile di vita sano e la corsa aerobica sicuramente possono ridurre il rischio degli incidenti cardiovascolari, ma è utile a sé stante e in generale; non nel contesto del discorso rispetto al Metilfenidato.
Per cui, la strategia corretta sarebbe stata di valutare dall'inizio la prescrivibilità anche nei termini delle eventuali contraindicazioni (il che, sperò, è stato fatto) e di monitorare la tollerabilità del farmaco prima a basse dosi e poi man mano che si sale con la dose, come indicato dal medico. Se compaiono i sintomi collaterali, devono essere dichiarati allo specialista. La dose deve essere callibrata di conseguenza. Inoltre, la durata della cura con il farmaco deve essere definita. Questo è il miglior metodo di prevenzione.
2) Le domande lasciano presumere che, dopo che uno specialista Le ha prescritto una cura, deve pensare Lei da solo come gestire i suoi effetti collaterali o che può farlo con l'aiuto di una consulenza via internet. Omega-3, acido alfa-lipoico e la vitamina C Le sono stati prescritti o proposti dallo stesso specialista ? da un altro medico?
Poi, la questione della diagnosi del ADD non mi è abbastanza chiara. Non sto cercando di mettere in dubbio le competenze dello specialista che L'ha visitato. Solo che la situazione intorno al Metilfenidato può spingere talvolta alle diagnosi che giustificano la prescrizione (come la Sindrome di Disattenzione con o senza l'Iperattività), perché è fra le poche indicazioni che il farmaco ha, mentre non è ufficialmente indicato per la cura dei disturbi depressivi. Un Disturbo di Attenzione (con o senza l'iperattività) raramente viene diagnosticato alla Sua età. Quale è veramente la situazione ? Quali sono state le diagnosi precedenti ed i sintomi ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Ex utente
Salve dottor gukov , effettivamente lei nn riesce a capire la situazione, però le spiego :
Il mio psichiatra sei anni fa mi somministrò un MMPI da qui risultò una leggera depressione con fobia sociale . Da allora ho provato tutti i farmaci possibili SSRI,TCA, IMAO(parmodalin) ,stabilizatori ,ecc ,i quali nn mi hanno dato ne effetti collaterali ,nè effetti positivi .Continuavo a ripetere al mio psichiatra che avevo come una nebbia nella mia testa , ma lui diceva che era una questione di stress e depressione . Tutto questo dall'adolescenza .
Infanzia: Ero un bambino indomabile ,spaccavo di tutto , gli amici o persone avevano paura di me, picchiavo sia femmine che maschi e alcune volte anche le maestre .Risultati scolastici : scarsissimi , infatti sono stato bocciato 2 volte alle medie e nn ho preso neanche il diploma .
Patente di guida : comprata , quiz sempre 10-15 errori , molte volte mi rifiutavo di fare l'esame perchè snervante .
Sintomi:
1 Soffro aimè da molti anni di cali di attenzione con due incidenti alle spalle abbastanza importanti ,dovuti alla disattenzione .
2 Le persone mi parlano e io con la mente vago su qualsiasi cosa ( nn ho DOC) .
3 Ho una vita relazionale pietosa
4 Non ho amici ,per il mio carattere impulsivo ed esplosivo
5 Sono un guastafeste (nel vero senso della parola ).
6 Non ho un lavoro , e quelle poche volte che ho lavorato , facevo cento cose senza portarle a termine annoiandomi.
Stile di vita :
non bevo , non fumo , non mi sono mai drogato , insomma uno stile di vita sano , attività fisica ecc.
Cmq il metilfenidato mi è stato prescritto da un'altro psichiatra , a qui mi sono rivolto , il quale ha valutato con dei test la malattia .
Capisco che questa malattia è difficile da diagnosticare nella mia età , ma è l'unico farmaco che mi fa sentire calmo, mi libera dalle mie paure nelle situazioni sociali ,mi fa fare qualsiasi cosa senza snervature , ma come effetto principale mi toglie questa nebbia e inattenzione.
Le mie domande sono sorte nel momento in cui ho letto su internet tutti suoi effetti collaterali ,tra cui lo stress ossidativo ,ed essendo un fratello di un biologo ho chiesto a lui cosa fosse ,il quale mi ha spiegato .Quindi ho voluto approfondire la questione con voi che siete + esperti di mio fratello .
La ringrazio dellattenzione rivoltami .
Il mio psichiatra sei anni fa mi somministrò un MMPI da qui risultò una leggera depressione con fobia sociale . Da allora ho provato tutti i farmaci possibili SSRI,TCA, IMAO(parmodalin) ,stabilizatori ,ecc ,i quali nn mi hanno dato ne effetti collaterali ,nè effetti positivi .Continuavo a ripetere al mio psichiatra che avevo come una nebbia nella mia testa , ma lui diceva che era una questione di stress e depressione . Tutto questo dall'adolescenza .
Infanzia: Ero un bambino indomabile ,spaccavo di tutto , gli amici o persone avevano paura di me, picchiavo sia femmine che maschi e alcune volte anche le maestre .Risultati scolastici : scarsissimi , infatti sono stato bocciato 2 volte alle medie e nn ho preso neanche il diploma .
Patente di guida : comprata , quiz sempre 10-15 errori , molte volte mi rifiutavo di fare l'esame perchè snervante .
Sintomi:
1 Soffro aimè da molti anni di cali di attenzione con due incidenti alle spalle abbastanza importanti ,dovuti alla disattenzione .
2 Le persone mi parlano e io con la mente vago su qualsiasi cosa ( nn ho DOC) .
3 Ho una vita relazionale pietosa
4 Non ho amici ,per il mio carattere impulsivo ed esplosivo
5 Sono un guastafeste (nel vero senso della parola ).
6 Non ho un lavoro , e quelle poche volte che ho lavorato , facevo cento cose senza portarle a termine annoiandomi.
Stile di vita :
non bevo , non fumo , non mi sono mai drogato , insomma uno stile di vita sano , attività fisica ecc.
Cmq il metilfenidato mi è stato prescritto da un'altro psichiatra , a qui mi sono rivolto , il quale ha valutato con dei test la malattia .
Capisco che questa malattia è difficile da diagnosticare nella mia età , ma è l'unico farmaco che mi fa sentire calmo, mi libera dalle mie paure nelle situazioni sociali ,mi fa fare qualsiasi cosa senza snervature , ma come effetto principale mi toglie questa nebbia e inattenzione.
Le mie domande sono sorte nel momento in cui ho letto su internet tutti suoi effetti collaterali ,tra cui lo stress ossidativo ,ed essendo un fratello di un biologo ho chiesto a lui cosa fosse ,il quale mi ha spiegato .Quindi ho voluto approfondire la questione con voi che siete + esperti di mio fratello .
La ringrazio dellattenzione rivoltami .
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.9k visite dal 20/04/2012.
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