Vorrei sapere cosa succederebbe se lui facesse uso di eroina avendo preso questa dose di antaxone

Salve,
ho già inviato una domanda,ma credo di nono essere stata abbastanza precisa.Il mio fidanzato in passato ha fatto uso di eroina,da tre anni ha smesso (curandosi con l'antaxone).Ha finito la cura un anno e mezzo fa,ma ora io per stare tranquilla gli ho chiesto di continuare a prendere l'antaxone.Lui prende due pillole da 10mg al giorno.Vorrei sapere cosa succederebbe se lui facesse uso di eroina avendo preso questa dose di antaxone.
Grazie e scusate,ma per me è importante
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
La dose di 20 mg non offre una copertura all'uso di eroina(in poche parole si potrebbero sentire gli effetti della sostanza)inoltre dopo aver usato eroina la successiva dose di 20 mg di antaxone(non avendo "schermato" completamente i recettori)potrebbe indurre una sintomatologia simil astinenziale

Tommaso Vannucchi

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

L'antaxone non impedisce di USARE, bensì blocca gli effetti di un'eventuale dose di oppiaceo, a dosi superiori a quelle da lei riferite.
L'antaxone per avere senso deve essere etero-somministrato, cioè qualcun'altro lo deve somministrare per garantire che la persona lo prenda, altrimenti nel momento in cui dovesse aver voglia di fare eroina, non lo prenderà, o una volta capito che gli smorza l'effetto dell'eroina, la seconda volta non prenderà l'antaxone e rifarà eroina per poterla sentire bene. Nei casi di tossicomania grave le persone, quando hanno improvvisi risvegli della voglia, cercano di superare il blocco da antaxone con dosi massicce di eroina, a cui non sono tolleranti, rischiando così l'overdose.
Il ragionamento sul rischio di ricaduta non deve essere fatto in questi termini, ma in altro modo: la tossicomania va prevenuta nel suo decorso "a ricadute", quindi la terapia è efficace quando mantenuta a lungo, sia che si tratti di antaxone che di agonisti. Se la persona è tra i quelli (pochi) che rispondono alla terapia con antaxone, questa dovrebbe essere mantenuta e a dosi efficaci, cioè bloccanti. Dosi basse hanno recentemente dimostrato un effetto simil-oppioide che può prevenire le ricadute rispetto a niente, ma non è chiaro se sia superiore al naltrexone a dose piena.
Questo discutetelo con un medico, e non risolvete la cosa "tra di voi", perchè come vede ci sono implicazioni che poi rischiano di non aver senso o di generare equivoci: lei chiede a lui di prendere un farmaco, lui accetta ma di fatto la terapia non è controllata, e come le ho spiegato è inutile che lo prenda in autonomia, visto il tipo di farmaco.

Dr.Matteo Pacini
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