Colonscopia e morbo di crohn

Buongiorno,
ho 51 anni e sono affetto dal Morbo di Crohn dal 1994.
Il mese scorso ho eseguito una colonscopia di controllo in quanto presente malessere diffuso a livello intestinale, con inteso meteorismo e stipsi a tratti.
La diagnosi riportata sul referto istologico riporta in breve quanto segue: "Quadro morfologico negativo per IBD".

Ora, come devo intendere questa diagnosi?
Che sono affetto da IBD ma al momento è in remissione, o che l'istologico esclude la presenza di IBD?

Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.

Saluti.

Luca.
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8k 227
Poiché le lesioni della mucosa nella malattia di Crohn sono segmentarie, bisogna confrontare il risultato delle biopsie eseguite sugli stessi segmenti che in precedenza hanno permesso la diagnosi istologica.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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La ringrazio per la risposta,
quindi probabile che le biopsie abbiano interessato tratti di intestino che non mostrano e non hai mai mostrato segni di malattia. Dunque questo non esclude a priori che in alcune parti dell'intestino la malattia di Crohn sia in fase di recidiva.
Saluti.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8k 227
Bisogna correlare la richiesta della colonscopia con la diagnosi. In pratica sapere se la colonscopia è stata praticata per il sospetto di malattia di Crohn nel colon come ipotetica nuova localizzazione rispetto alla situazione già nota, oppure se effettuata per controllare la remissione istologica di un segmento precedentemente colpito.
La situazione va inoltre correlata con l'attività clinica della malattia (sintomi + esami di laboratorio di follow up).
In ogni caso la relazione istologica delle biopsie effettuate (dove?) in questa colonscopia si pronuncia per assenza di lesioni tipiche. Se l'attività clinica della malattia è in remissione, i sintomi (meteroismo, stipsi, ecc.) non dipendono dalla condizione di m. di Crohn.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Grazie per la spiegazione,

la colonscopia è stata eseguita come controllo periodico dello stato della malattia.
Sono circa 10anni che sono in terapia con natalizumab traendo benefici. Purtroppo a partire dal 2024 mi hanno cambiato farmaco infuso, passando a un biosimilare, e all'incirca dallo stesso periodo ho iniziato ad avere nuovamente disturbi intestinali come prima segnalato.
Le biopsie sono state fatte lungo l'ileo distale, il colon ascendente, il trasverso, il discendente-sigma e il retto. Già in precedenti colonscopie le biopsie sono state effettuate in queste posizioni. Gli esami di laboratorio sono nella norma, e la calprotectina è pari a 123. Tuttavia continuo ormai da mesi ad avere dolori addominali, senza però mai diarrea o febbre.
Speravo con la colonscopia di avere una risposta invece mi restano dubbi sul perché sia peggiorato, se è legato questo peggioramento al cambio di farmaco, ad una disbiosi, oppure potrebbe essere legato all'infiammazione di una parte di intestino non indagata con la colonscopia. Mi palpo di frequente l'addome e, diversamente da quando avevo recidive della malattia, non avverto dolore particolare in qualche punto.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8k 227
Ovviamente il gastroenterologo che la segue in follow up farà una accorta valutazione. Se la calprotectina fecale, pur aumentata, è su valori consueti e non in incremento, e se la PCR è nei limiti, non ci sono elementi di riattivazione e si può presumere una stabilità della remissione.
I dolori addominali, in questo caso, possono essere legati a disfunzioni motorie (spasmi da accumulo distrettuale di gas).

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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La ringrazio per il riscontro.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8k 227
Prego

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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