Sindrome del colon irritabile: coliche ricorrenti e intense, possibili cause?

Buongiorno,
Da 2 anni a questa parte ho iniziato a soffrire della sindrome del colon irritabile: all’inizio la situazione era ingestibile perché soffrivo di crampi addominali, alvo alterno con maggiore frequenza di diarrea, flatulenza, gonfiore addominale e chi più ne ha più ne metta.
La mia vita era diventata abbastanza complicata.
Sono stato in visita da due gastroenterologi ed entrambi, a seguito di numerosi esami (analisi del sangue ripetute più volte, calprotectina fecale, celiachia, ecografia addominale, TAC addome, helicobacter pylori, esame parassitologico, esame chimico-fisico delle feci, esame delle urine), sono giunti alla conclusione che si trattasse di sindrome del colon irritabile.
Mi hanno dato degli integratori, Duspatal all’occorrenza e mi hanno detto di condurre uno stile di vita sano.
Allorché ho deciso di intraprendere prima un percorso da una psicoterapeuta, che mi ha permesso di gestire meglio stress e ansia, portando a dei netti miglioramenti nei miei sintomi.
Nonostante ciò, la mia vita continuava ad essere accompagnata dalla presenza di questi crampi (in qualsiasi momento).
Per cui, oltre alla psicoterapeuta, ho deciso di intraprendere un percorso nutrizionale low FODMAP.
La combinazione di nutrizione e psicoterapeuta ha migliorato il quadro generale della mia condizione, riducendo i crampi, ma mai facendoli sparire del tutto, soprattutto al tatto (dolore diffuso nella zona inferiore dell’addome e nello stomaco).

Arriviamo al motivo per cui scrivo qui: da quando ho iniziato a soffrire di IBS è regolare (a volte ogni mese, altre volte ogni 2 settimane, altre volte ogni 2 mesi) il manifestarsi di una forte colica addominale, che a volte mi sveglia dal sonno, ed è spesso un dolore molto forte, diffuso, che si irradia dallo stomaco fino all’addome (sotto l’ombelico).
Un dolore così forte che per più di 12h non c’è verso di calmarlo (neanche con classici antispastici come Buscopan, Duspatal, ecc).
Una sensazione di intestino in fiamme, come se improvvisamente si riaccendesse qualcosa.
Un dolore che, quando non ero ancora seguito dalla nutrizionista, mi portava ad avere vomito continuo, pur non avendo mangiato nulla, e che si risolveva quando il dolore, spontaneamente, si attenuava.
Spesso sono dovuto correre al pronto soccorso a causa di queste coliche così forti e anche lì, nonostante ecografie, analisi del sangue e tac per sospetto appendicite, non hanno mai trovato nulla di anomalo (nessuna infezione o infiammazione).

Oggi, a distanza di 3 mesi dall’ultima colica (31 Agosto) è tornata, così quasi casualmente, provenendo si da un periodo di stress, ma in cui stavo meglio impedendomi di svolgere le attività quotidiane.

È davvero possibile che la psiche umana sia in grado di somatizzare in un modo così intenso?
Perché tutti gli specialisti con cui mi sono confrontato credono sia questo.
O c’è qualcosa che mi sfugge e su cui dovrei indagare ulteriormente?


Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi riscontro.

Saluti
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8.7k 248
La sintomatologia dolorosa ricorrente è una eventualità frequente nella sindrome dell'intestino irritabile. Il trigger per l'innesco della crisi è molto variabile (alimenti, variazioni del ritmo alimentare, stress psico/fisico, farmaci...). Se la presentazione è in forma occasionale ("colica") è spesso utile la terapia con paracetamolo al bisogno. Un'altra possibilità - da discutere con il gastroenterologo che la segue nel tempo - è l'utilizzo di palmitoiletanolamide (PEA).

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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