Anestesie ripetute e demenza senile

Gentile Dottore/Dottoressa
La mia Mamma di quasi 88 anni e’ affetta da una demenza senile dolce, ereditaria.

Ha l’autonomia di una bambina di 10 anni, ma è tenera e di facile ed amabile gestione.

Dovrebbe affrontare un intervento a seguito di una brutta frattura all’omero, ma tra i vari fattori di rischio c’è il TIMORE che l’anestesia possa spazzare via quel minimo di autonomia residua.
E’ un timore fondato?

2 anni fa la Mamma è stata sedata durante una vertebroplastica, analogamente 5 anni fa per un altro intervento all’olecrano, senza grandi contraccolpi.

Grazie
Dr. Antonino Corrado Geriatra 74 7
Gentile utente
Comprendo le sue preoccupazioni. Nei pazienti anziani con demenza, l’anestesia potrebbe comportare un rischio di peggioramento cognitivo. Il fatto che sua madre abbia già affrontato precedenti interventi senza conseguenze significative è un elemento positivo.

Va inoltre considerato che, senza l’intervento, il dolore e la limitazione funzionale derivanti dalla frattura potrebbero compromettere ulteriormente l’autonomia residua, con un impatto negativo sulla qualità di vita.

Per ridurre i rischi, è fondamentale un’attenta gestione anestesiologica e post-operatoria, con tecniche meno invasive, un controllo ottimale del dolore e misure per prevenire il delirium.
Cordialmente

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Egregio Dottore
Intanto la ringrazio per il Suo parere.
Che cosa in particolare, a Suo giudizio, devo chiedere all’anestesista nel caso di specie?
Quali misure per prevenire il delirium?
Da parte mia, chiederò di stare sempre accanto alla Mamma.
Se possibile, mi occorrerebbe qualche indicazione da rivolgere al chirurgo/anestesista.
Grazie sempre
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Dr. Antonino Corrado Geriatra 74 7
Gli anestesisti e il team chirurgico conoscono bene le strategie per la prevenzione del delirium e le applicano sia nel pre che nel postoperatorio. Sicuramente, la presenza di un familiare dopo l’operazione può essere di supporto per la paziente.

Cordiali saluti

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Risposta utile1
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Gentile Dottore
Intanto La ringrazio ancora per il Suo Parere.
Purtroppo non sempre le strutture ospedaliere consentono al familiare di stare accanto al paziente.
2 anni fa ho dovuto fare un’azione di forza per stare accanto a Mamma che altrimenti non sarebbe rimasta nemmeno in ospedale (e’ come una bimba di 10 anni).
Auspico che possano redigere normative più lungimiranti in materia
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