Afasia espressiva

Chiedo un consulto per il caso di mio padre, 82 anni, a cui è stata diagnosticata un'afasia espressiva. In ogni frase che pronuncia, non riesce mai ad inserire le parole giuste; per indicare qualsiasi oggetto ormai usa indiscriminatamente le parole "cosa" o "coso", e anche i verbi stanno diventando solo conuigazioni del "fare". Alcuni segnali erano arrivati da circa 2 anni, ma non ci abbiamo fatto caso, visto che questa "pigrizia" nel discorso è sempre stata presente anche in età più giovane. Considerate che mio padre era una persona che quando voleva si esprimeva in un italiano ricco e corretto, anche perchè occupava una posizione lavorativa di grande rilievo pubblico. Dopo molte visite ed esami la causa è stata riscontrata in micro-ischemie cerebrali evidenziate in RMN, e dovute ad episodi di fiblillazione atriale, casualmente riscontrati anche in ecocardio. Nonostante mio padre fosse attento alla sua salute in modo esagerato, e consultasse da anni anche eminenti cardiologi e neurologi per disturbi di vario genere (che per la verità anche in famiglia faticavamo a individuare), nessuno, fino alla scorsa primavera, aveva acceso un allarme su questo aspetto. Un amico medico, a cui ho sottoposto esami clinici vecchi di 5 anni, mi ha confermato che un attenta valutazione avrebbe dovuto prevedere un rischio di questo tipo. Mio padre è stato inoltre sottoposto ad un test neuro-cognitivo, che ha dato esiti molto modesti; non sempre, ma sempre più di frequente, mio padre fatica a ricordare la sua data di nascita o il suo indirizzo di casa. Fortunatamente si muove in maniera autonoma, esce di casa da solo, esegue alcuni lavori domestici, ha buon appetito e sonno. Ultima annotazione: mio padre soffre di una forte ipo-tensione; la pressione massima alcune mattine scende fino a 90. La geriatra che lo sta seguendo ritiene questo aspetto molto invalidante nel suo caso. Attualmente mio padre assume CUMADIN - ALMORYTHM - GUTRON - VIVIFLUX.
Ritenete che questa terapia possa bloccare questo processo degenerativo ormai conclamato ? I medici che ho consultato hanno escluso la possibilità di miglioramento del linguaggio, e hanno consigliato di migliorare le condizioni "al contorno" (buona circolazione sanguigna, pressione non troppo bassa) per limitare i danni. Ritenete che effettivamente non ci siano possibilità di recupero ? Dico una cosa insensata affermando che questo suo connaturato atteggiamento mentale "pigro" (sia rispetto alle parole nelle frasi, sia rispetto agli interessi personali che dopo la pensione ha fortemente ridotto) abbia contribuito almeno in parte alla sua malattia ? (dunque che esista una con-causa psicologica ?)
Grazie per le risposte che vorrete fornirmi
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
il processo neurodegenrativo su base vascolare può avere lievi margini di recupero se migliorano le condizioni circolatorie.Tuttavia, come già espresso dai colleghi che hanno visitato direttamente suo padre, è più probabile che si riesca a rallentare il peggioramento, piuttosto che recuperare le precedenti funzioni. Ad ogni modo ogni decorso clinico è diverso dall'altro e non sempre prevedibile, ancor più se non si ha la possibilità di valutare direttamente le condizioni del paziente. Sicuramente l'età avanzata non aiuta il recupero. Ad ogni modo segua le indicazioni degli specialisti, e, se vuole, ci tenga informati sul'evoluzione.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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