Disfagia
Buongiorno
Vi scrivo per conto di mia nonna che a Marzo di quest'anno è stata ricoverata in ospedale per una grave infezione alle vie urinarie. Ci era stato detto che aveva le ore contate e che sarebbe deceduta nell'arco della giornata. Nonostante tutto i medici hanno provato a curarla con antibiotici e flebo e grazie al loro intervento nonostante i suoi 96 anni la mia cara nonna aveva riposto in maniera sorprendente: negli ultimi anni ha manifestato problemi di demenza senile, insomma con la testa non c'era più ma nonostante tutto riusciva a camminare e a mangiare quasi in maniera autonoma e grazie alle cure dell'ospedale per due giorni consecutivi sembrava essere ringiovanita di testa addirittura di dieci anni riconosceva tutti i familiari e si poteva farci assieme anche dei discorsi abbastanza concreti.Trascorso questo periodo nonna è rimasta in ospedale per altre tre settimane ed ogni giorno con la mente peggiorava sempre di più per tornare ad avere i problemi di sempre. Una volta tornata a casa dopo una settimana ha manifestato problemi di respiratori che si pensa siano stati legati ad un'eccesso di flebo per cui è stata ricoverata nuovamente in ospedale per altre due settimane. Dimessa nuovamente e tornata a casa nonna benché monitorata ogni giorno dai mie genitori per quanto riguarda pressione, battito cardiaco, ossigenazione e idratazione ha iniziato a manifestare problemi di disfagia. I miei genitori ogni giorno con tanta pazienza le stanno vicino per un'ora a colazione pranzo cena e le riescono a far mandare giù in qualche modo, dei pasti che preparati e sminuzzati con un frullatore ad immersione per facilitarne la deglutizione. Ogni tanto quando vado a trovarli anch'io provo a darle da mangiare qualcosa anch'io ed è veramente frustante vedere che poverina mi prende una mano e me la stringe in quanto ha difficoltà a deglutire. Ora che vi ho descritto questa situazione di difficoltà vi chiedo esistono dei farmaci che possono migliorare la capacità di deglutire dato che ormai ha difficoltà addirittura a bere acqua e i liquidi in generale? Come mai in quel periodo in ospedale ha avuto quei giorni di lucidità e poi è ricaduta alla demenza di sempre? Esistono degli integratori alimentari (a base di omega 3 o fosforo) che possono stabilizzare le sue capacità di comprendere o migliorare quel poco che riesce a comprendere? Ho paura che il prossimo passo sia l'alimentazione mediante un sondino e tutte le problematiche che ne possono conseguire.
Vi scrivo per conto di mia nonna che a Marzo di quest'anno è stata ricoverata in ospedale per una grave infezione alle vie urinarie. Ci era stato detto che aveva le ore contate e che sarebbe deceduta nell'arco della giornata. Nonostante tutto i medici hanno provato a curarla con antibiotici e flebo e grazie al loro intervento nonostante i suoi 96 anni la mia cara nonna aveva riposto in maniera sorprendente: negli ultimi anni ha manifestato problemi di demenza senile, insomma con la testa non c'era più ma nonostante tutto riusciva a camminare e a mangiare quasi in maniera autonoma e grazie alle cure dell'ospedale per due giorni consecutivi sembrava essere ringiovanita di testa addirittura di dieci anni riconosceva tutti i familiari e si poteva farci assieme anche dei discorsi abbastanza concreti.Trascorso questo periodo nonna è rimasta in ospedale per altre tre settimane ed ogni giorno con la mente peggiorava sempre di più per tornare ad avere i problemi di sempre. Una volta tornata a casa dopo una settimana ha manifestato problemi di respiratori che si pensa siano stati legati ad un'eccesso di flebo per cui è stata ricoverata nuovamente in ospedale per altre due settimane. Dimessa nuovamente e tornata a casa nonna benché monitorata ogni giorno dai mie genitori per quanto riguarda pressione, battito cardiaco, ossigenazione e idratazione ha iniziato a manifestare problemi di disfagia. I miei genitori ogni giorno con tanta pazienza le stanno vicino per un'ora a colazione pranzo cena e le riescono a far mandare giù in qualche modo, dei pasti che preparati e sminuzzati con un frullatore ad immersione per facilitarne la deglutizione. Ogni tanto quando vado a trovarli anch'io provo a darle da mangiare qualcosa anch'io ed è veramente frustante vedere che poverina mi prende una mano e me la stringe in quanto ha difficoltà a deglutire. Ora che vi ho descritto questa situazione di difficoltà vi chiedo esistono dei farmaci che possono migliorare la capacità di deglutire dato che ormai ha difficoltà addirittura a bere acqua e i liquidi in generale? Come mai in quel periodo in ospedale ha avuto quei giorni di lucidità e poi è ricaduta alla demenza di sempre? Esistono degli integratori alimentari (a base di omega 3 o fosforo) che possono stabilizzare le sue capacità di comprendere o migliorare quel poco che riesce a comprendere? Ho paura che il prossimo passo sia l'alimentazione mediante un sondino e tutte le problematiche che ne possono conseguire.
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In caso di disfagia importante è necessaria innanzitutto un'alimentazione prevalentemente liquida,possibilmente somministrata in piccoli boli;se questo provvedimento risulta insufficiente e il paziente presenta colpi di tosse frequentemente dopo aver deglutito,con conseguente sensibile rischio di complicanze "ab ingestis",prima di ricorrere al posizionamento di un sondino naso-gastrico,potrebbe essere indicato un tentativo con sostanze addensanti da aggiungere ad ogni tipo di alimento liquido da somministrare. Riguardo agli altri quesiti, la mancanza di elementi clinici concernenti lo stato clinico generale,l'eventuale comorbilità e la terapia consigliata alla dimissione dall'ospedale suggeriscono solo la necessità di una valutazione specialistica geriatrica
Dr. Giovanni Aisa
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 16/08/2018.
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