Anziana con febbri ricorrenti di origine sconosciuta

Salve, chiedo aiuto per capire quale origine possano avere le febbri ricorrenti che stanno affliggendo mia madre da circa sei mesi.
L'età di mia madre è di 87 anni, soffre di ipertensione ed è affetta da fibrillazione atriale cronica, patologie per cui sta seguendo opportuna terapia farmacologica.
Ha sofferto di ulcera duodenale circa 40 anni or sono e si mantiene molto regolata riguardo alla dieta alimentare.
A partire da ottobre 2008, finora con cadenza pressochè mensile, ha avuto episodi febbrili della durata di circa una settimana, accompagnati da un dolore allo stomaco con riflesso posteriore.
La temperatura sale abbastanza rapidamente a 38° - 38,7° (un paio di volte a 39°)
Altri sintomi sono una stanchezza post prandiale, senso di pienezza e inappetenza.
Sono stati eseguiti accertamenti radiologici al torace, allo stomaco e duodeno, ecotomografia addominale, esami ematici con ricerca di marcatori tumorali e affezioni al pancreas, alla tiroide, esami urine completi con urinocoltura.
Per quasi tutti gli episodi è stata curata con antibiotici generici e specifici (Prixar - Rocefin - Levoxacin e attualmente Augmentil).
E' stata visitata, oltre che dal medico di base, da specialisti cardiologia, gastroenterologia, geriatria.
L'ultimo episodio (curato dapprima con il Levoxacin) ha visto il ripetersi dell'aumento della febbre dopo due giorni invece di tre - quattro settimane e l'ultimo specialista (geriatra), ha ipotizzato un'infezione alla colecisti (anche se l'ecotomografia non ha evidenziato nulla di particolare) e ha prescritto l'Augmentil per dieci giorni.
La febbre, calata dopo due giorni, dopo altri due - tre giorni si è ripresentata.
Non so più cosa fare e da chi far vedere mia madre per risolvere questo problema che le ha fatto perdere più di 8 chili (il suo peso attuale è intorno ai 40 Kg.) e l'ha indebolita pesantemente, sia fisicamente che moralmente.
Adesso ho timore del ricovero perchè non so se potrà sopportare gli accertamenti diagnostici che sicuramente si dovranno fare (endoscopie o altro, più o meno invasivi).
Spero di essere stato sufficientemente chiaro nell'esporre la situazione.
Vi ringrazio in anticipo dell'attenzione e dell'eventuale risposta.
Saluti cordiali.
[#1]
Dr. David Puggioni Geriatra 55 1
Anche io penso che si possa trattare di un qualche problema di pertinenza biliare, dato che è stata esclusa ogni altra ipotesi.Potrei suggerire di introdurre in terapia magari un procinetico tipo il peridon 1 cp 3 volte al giorno mezz'ora prima dei pasti,ancora introdurre in terapia del deursil 450 RM 1 cps da 225 mg la sera prima di coricarsi, eliminare per quel poco che suppongo mangi, ogni alimento ad contenuto lipidico come formaggio, carni grasse;
eventualmente come ulteriore indagine strumentale potrei suggerirvi di eseguire una PET( tomografia ad emisssione di positroni).

I miei migliori auguri e mi faccia sapere

Dr. David Puggioni

Dr.David Puggioni

[#2]
Utente
Utente
Buonasera Dottore.
Innanzi tutto La ringrazio della Sua cortese risposta.
Nel frattempo, i "rimbalzi" febbrili di mia madre sono andati calando ed oggi, per la prima volta, la temperatura è rimasta due o tre linee sotto a 37°. La terapia con Augmentil continuerà fino al 14° giorno e faremo poi anche la gastroscopia per dissipare anche i dubbi relativi all'unico sintomo doloroso allo stomaco.
Spero ardentemente che la terapia elimini i disturbi definitivamente anche se suppongo che si dovrà osservare una dieta molto controllata per lungo tempo.
Farò senz'altro tesoro dei Suoi suggerimenti terapeutici.
Ancora qualche chiarimento, se posso:
- la PET comporta un agente di contrasto?
- quanto è invasivo o rischioso questo agente?
- deve essere eseguita sull'addome?
Ringrazio ancora per il disturbo e porgo i migliori auguri di Buona Pasqua.
[#3]
Dr. David Puggioni Geriatra 55 1
Si la PET è una metodica di medicina nucleare che tramite l'utilizzo di un tracciante con breve emivita è in grado di localizzare la presenza di un tumore o metastasi misconosciuta, oltre ad avere altre applicazioni in cardiologia e neurologia.
Saluti
[#4]
Utente
Utente
Grazie della risposta Dottore.
Per ora siamo in attesa di verifica sull'esito nel tempo della terapia, visto che i "rimbalzi" febbrili non si presentano più da qualche giorno, forse anche per la stretta osservanza di una dieta senza grassi.
Non so se con la dieta priva di grassi mia madre riuscirà a riacquistare un pò di peso ma questo ora mi sembra sia il male minore.
Mi auguro che non si renda necessaria l'indagine suggerita se la sintomatologia si manterrà nel tempo come quella attuale.
Grazie per la Sua disponibilità e per i preziosi suggerimenti.
Cordiali saluti.
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