Infezioni recidivanti, Livial e cisti

Sono Piera, ho 45 anni, nel 2002 sono stata operata in laparoscopia per una cisti ovarica in emoperitoneo ed anemia. Poco dopo è insorta una metrite purulenta recidivante per cui nel 2003 sono stata sottoposta a isterectomia anche per la presenza di fibromi e polipo endouterino; l’intervento è stato complicato da emorragia interna; solo dopo alcuni giorni, per il persistere del dolore, un ematoma prevescicale è stato rilevato tramite Ecografia; è seguita la formazione in addome di una raccolta di più di mezzo litro (linfocele) ed una di minore entità accompagnata da infezione vaginale e abbondanti perdite, per cui è stato eseguito un drenaggio percutaneo ecoguidato e terapia antibiotica.
Si sono presentate infezioni vaginali recidivanti:
Elenco tamponi colturali eseguiti nel tempo e relative terapie:
(24/01/2003) Klebsiella pneumoniae e Candida albicans > Flagyl candelette, Rocefin, Glazidim, Diflucan ev, Gentalyn im. (05/02/2003) neg. anche x clamydia, ureaplasma e micoplasma. (13/02/2003) prelievo ematico presenza di Ab-anti Chlamydia IgG. (17/05/2003) alla visita ginecologia per infiammazione prescritti: Cleocin ovuli 1 a sere alterne.
(23/05/2003) Gardnerella > Ricovero ed esecuzione di altri tamponi il (05/06/2003) Streptococcus Agalactiae e il (11/06/2003) Enterococcus faecalis > Tenacid+ antinfiammatori; (03/11/2003) Candida albicans (neg. ricerca di strepto-agalact e gardnerella> Diflucan Compresse. (07/01/2004) neg. (21/01/2004) neg. (27/04/2004) neg. (04/05/2004) neg. (19/10/2004) Enterococco > Macmiror complex crema vaginale che ha causato una allergia con infiammazione diffusa. (3/12/2004) Enterococchi > Augmentin C x dieci gg poi Zidoval gel vaginale che ha provocato un’allergia.
(27/12/2004) Staphylococcus Epidermidis > Peflacin. (14/01/2005) Biella ASL: Enterococcus fecalis e (14/01/2005) Clinica Biella: Enterococco e Escherichia Coli > Colifagina S x 10 gg e per aumento della sintomatologia iniziata terapia con Clavulin. (16/02/2005) Tampone di controllo: Negativo.
(29/06/2005) Candida Albicans >Gyno-Canesten.
(14/07/2005) controllo per ripresa della sintomatologia vulvo vaginale: Biella ASL: Neg anche x strepto-agalact e Gardnerella. (15/07/2005) Novara: Stafilococco Aureo > Monuril bust. senza beneficio > Augmentin C dal 25/07/2005. (02/09/2005) Biella ASL: Neg., Novara: Stafilococco epidermidis; (05/09/2005) Clinica Biella: Stafilococco epidermidis > Lavature con *Betadine soluz ginecol x 5 gg. Lavature con acqua e bicarbonato una volta la settimana e terapia con Normogin candelette*(terapia iniziata il 18-09-2005); prima di iniziare la terapia il (09/09/2005 e 18/09/2005) al PAP-TEST si trova: Gardnerella. Dal 18-09-2005 iniziata terapia* con Betadine... fino al 22/11/2005.
02/11/2005) infezione vie urinarie (insorta dopo un periodo di stipsi prolungato) da Escherichia Coli trattato con Ciproxin 500 mg x 2 x 5 gg seguito da Levoxacin 250 x 5 gg. (Ricontrollo Urocoltura 05/12/2005 > Negativo)
(02/12/2005) tampone di controllo: Clinica Biella: Gardnerella mi viene consigliata terapia con Fasigin ovuli e C. + tampone di controllo a 10 gg dal termine terapia. Temendo di essere intollerante agli ovuli ed essendo asintomatica, tranne lieve leucorrea, per ora ho iniziato solo la terapia orale.
Vorrei sapere: cosa posso fare per evitare queste infezioni recidivanti e cosa posso fare per debellarle definitivamente? Inoltre non capisco come faccio a contrarle.
Alcuni mesi dopo l’intervento di isterectomia ho eseguito esami ormonali per sindrome climaterica e iniziata terapia con Estraderm MX 25 cerotto sospeso circa dopo un mese per remissione della sintomatologia.
Nel 2004 dopo un intervento di adesiolisi e ovariectomia sx ripresa della sintomatogia climaterica. Viste le recidive di cisti ovariche e la mamma operata di Ca al seno al posto di Estraderm MX 25 cerotto mi è stata consigliata terapia con Livial C 1 con beneficio. Dopo 5 mesi di terapia ad un controllo ecografico programmato rilevata presenza di cisti ovarica di 6 cm. Sospeso Livial e assorbimento totale della cisti. Dopo 2 mesi ripresa della sindrome climaterica, su consiglio medico ricominciata terapia con Livial C ½ die per evitare formazione di cisti e aumentata a C 1 die dopo 1 settimana per il persistere della sintomatologia.
Dopo un mese e ½ al controllo ecografico presenza di struttura follicolare di 2 cm per cui di mia iniziativa diminuito dosaggio fino a sospendere del tutto la terapia vista l’assenza di sintomatologia.
Alternati periodi di benessere con periodi di ripresa della sindrome climaterica e di conseguenza ripreso e sospeso la terapia con Livial.
Le chiedo se c’è una terapia alternativa al Livial per evitare il formarsi di nuove cisti. Ho provato terapie omeopatiche e pranoterapiche senza beneficio.
Cortesemente le chiedo una risposta
Ringrazio cordialmente
[#1]
Ginecologo attivo dal 2005 al 2009
Ginecologo
Cara Piera,
mi dispiace veramente per la sua storia travagliata, e spero tanto di esserLe di anche un minimo aiuto. Prima di poterle dare una risposta per le infezioni Le devo chiedere se il Suo partner, anche senza sintomi, ha fatto anche lui delle terapie; l'altra domanda è apparentemente fuori luogo, ma interessante: Dove abita l'acqua è conservata in un serbatoio (tipo autoclave)? Se sì faccia controllare l'acqua con un esame microbilogico. Per quanto riguarda il Livial è la Terapia migliore per la Sua patologia familiare. Le consiglio in oltre, tornando alla Gardnerella, di proseguire anche con la terapia topica (ovvero vaginale: ovuli, creme, etc...).
Mi faccia sapere
distinti saluti
matteo maria schönauer
[#2]
Dr. Mario Arca Ginecologo 170 6
Cara Piera,
caspita che storia clinica! Per quanto riguarda il caso che ci propone condivido pienamente quanto scritto dal dott. Schonauer, sono però dell'avviso che sia il caso di sottoporre a controllo batteriologico il suo partner,che sono stupito non sia stato fatto prima e che Lei non menziona.
saluti
Mario Arca

Dottor Mario Arca
Ex Dirigente Medico ASSL OLBIA -TEMPIO
Studio Ostetrico Ginecologico
via Lorenzo Ghiberti n 65- 07026 olbia

[#3]
Dr. Maurizio Di Felice Ginecologo 4.2k 104
Cara Piera,
la sua storia è esasperante per chi la legge figuriamci per chi la vive. Ritengo corretto, in linea con i miei colleghi, che il suo partner debba essere sottoposto ad uno studio batteriologico completo; qualora ciò sia stato fatto visto che la maggior parte delle infezioni riscontrate hanno origine intestinale, agirei a quel livello (corregendo un alvo stitico o escludendo la presenza di varici emorroidarie che spesso sono la fonte di Coli ed Enterococchi), insomma agirei sulla flora intestinale e sarei meno aggressivo a livello vaginale.
Sul Livial, ci sarebbero varie considerazioni da fare, però nel suo caso è da ritenersi uno dei trattamenti più corretti.
Con la speranza di averle fornito un piccolo aiuto
saluti Maurizio di Felice

Dr. Maurizio Di Felice

[#4]
dopo
Utente
Utente
Innanzi tutto vi ringrazio di essere intervenuti con i consigli che mi avete dato. L'acqua da noi utilizzata proviene da un'autoclave e provvederemo ad analizzarla quanto prima. Per quanto riguarda il problema intestinale ho fatto per mesi terapia con fermenti lattici e probiotici anche se solitamente l'alvo è regolare ma le rare volte che attraverso un momento di stipsi sono seguite quasi sempre da infezioni vaginali. Per quanto riguarda invece il mio partner di cui non avevo parlato in quanto mio ero già protratta con la mia lunga storia devo dire che prima di questa sequela di eventi nè io nè mio marito abbiamo avuto problemi di infezioni (tranne un paio di Candidosi da parte mia anni prima, risoltasi con Gyno-Canesten), e mio marito non ne ha tuttora almeno sintomatologicamente, (a parte una Candidosi il 29/06/2005 regredita con Canesten ed Eosina) Non ho altri partner e da quando è iniziata questa concatenazione di problemi abbiamo avuto raramente rapporti inoltre i vari problemi ed infezioni non mi sembrano siano insorti in seguito ai rapporti. Ma sicuramente voi saprete valutare meglio. Dopo il primo intervento avvenuto nel dicembre 2002 abbiamo avuto rapporti una sola volta prima che mi insorgesse la metrite purulenta; da qui siamo giunti a marzo 2003 in cui sono stata sottoposta a isterectomia senza avere rapporti. Dopo l’intervento di isterectomia ho continuato ad avere algie addomino-pelviche, leucorrea, cistiti emorragiche con tamponi ed UCA quasi sempre negativi che si risolvevano spontaneamente in alcuni giorni. Solo dall’ultima metà di agosto a metà di settembre 2003 abbiamo ricominciato ad avere rapporti con problemi di dolore e psicologici per cui abbiamo sospeso i tentativi. Il 20 ottobre 2003 ho subito un intervento ad una spalla per cui altro periodo provato e nonostante non avessimo rapporti da circa un mese e mezzo mi sono insorti disturbi con infezione (vedi colturale 3/11/03); ci abbiamo riprovato alcune volte da gennaio ad aprile 2004 ma oltre al dolore che insorgeva durante il rapporto e si protraeva per ore a livello della fossa iliaca dx, gli episodi descritti prima (algie addomino-pelviche, cistiti... etc...) erano sempre più frequenti e sempre più difficilmente rispondevano alle varie terapie antispastiche ed ansiolitiche, per cui abbiamo nuovamente sospeso il tutto (nonostante avessimo avuto rapporti i tamponi colturali erano negativi (vedi 7/1/04 21/1/04 27/4/04). Dopo essermi rivolta ad un altro specialista, il 30 Settembre 2004, con la presenza in sala operatoria anche di mio marito e del mio medico curante, sono stata sottoposta all’ultimo intervento iniziato in laparoscopia e proseguito in laparatomia: adesiolisi di numerose aderenze addomino-pelviche che interessavano anche cupola vaginale e vescica, annesiectomia sx, salpingectomia dx (residuo tubarico accartocciato al peduncolo ovarico dx con presenza di graffette dei precedenti interventi) detersione del sigma che era torto e delle anse ileali con volvolo su briglia. L’intervento è stato complicato da problemi di ricanalizzazione intestinale oltre che da un altro ematoma di minor entità rispetto a quello del precedente intervento. Con esso però si sono risolti i sopradescritti problemi ma è insorto un problema di dolore da compressione di un nervo che sto controllando abbastanza bene con Gabapentin e sono ricominciate le infezioni di vario genere il che ha bloccato ancora di più la situazione. A giugno abbiamo ricominciato di nuovo ad avere rapporti e si è ripresentata una infezione (vedi colturale 29/6/05 – l’unica contratta anche da mio marito, regredita con terapia da allora non ha più avuto disturbi), da qui come si può vedere nella descrizione dettagliata dei miei colturali le positività si susseguono in varietà, per cui da allora non abbiamo più avuto rapporti anche perchè io vivo negli incubi di avere altri problemi. Sono stata veramente motivata e speranzosa nel seguire la terapia con Normogin anche perchè sono convinta che il mio sistema ecovaginale sia alterato. Credevo che il tampone di controllo fosse negativo anche perchè ero asintomatica invece...Gardnerella. A questo punto mio marito ha eseguito un tampone uretrale: Escherichia coli (asintomatico)ed ora sta attendendo risposta di una Urocoltura. Quali altri esami potrebbe fare? Vi ringrazio ancora di cuore del vostro interessamento
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Dr. Riccardo Marino Ginecologo, Endocrinologo 48
Cara Piera, a quanto già suggerito dai colleghi aggiungerei di controllare la tolleranza ai glicidi, in particolare di eseguire una curva glicemica, dato che alcuni casi come il suo nascondono una condizione di difficoltà al metabolismo degli zuccheri. In bocca al lupo!

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Dr. Riccardo Marino Ginecologo, Endocrinologo 48
Cara Piera, a quanto già suggerito dai colleghi aggiungerei di controllare la tolleranza ai glicidi, in particolare di eseguire una curva glicemica, dato che alcuni casi come il suo nascondono una condizione di difficoltà al metabolismo degli zuccheri. In bocca al lupo!
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Dr. Maurizio Di Felice Ginecologo 4.2k 104
Cara Piera, continuo a pensare che la cosa migliore da fare in questo caso sia essere meno aggressivi possibile; la Gardnerella vaginalis, fa parte delle vaginosi batteriche, assai frequenti nell'ecosistenma vaginale, ma le continue terapie antibiotiche (giuste in linea teorica) non fanno altro che alterare oltre alla flora vaginale anche quella intestinale. Non è facile condurre un consulto con una problematica così ampia, ma in linea di massima punterei a migliorare le tue difese immunitarie ed aiutare a rendere più sopportabili i rapporti con tuo marito. La dispareunia è senz'altro causata dalle infezioni ma la scarsa frequenza dei rapporti non migliora certamente l'elaticità vaginale.
Con la speranza di un futuro più sereno buon Natale
Maurizio Di Felice
[#8]
dopo
Utente
Utente
Carissimi medici, innanzitutto vi ringrazio delle precedenti sollecite risposte. Ho avuto oggi la risposta del colturale vaginale di controllo, precedentemente programmato, che è positivo sia per Gardnerella che per Enterecoccus Fecalis. Avevo trattato la Gardnerella mediante assunzione di Fasigin C 1 x 3 al dì per 5 gg. Ne ho parlato anche con il mio medico di famiglia che concorda con i vostri consigli di agire sulle mie difese immunitarie e non alterare ulteriormente l’ecosistema intestinale e vaginale per cui per ora niente antibiotici e, se non insorgono ulteriori disturbi, mi ha consigliato dei cicli di Colifagina S., oltretutto è da una settimana che ho scariche diarroiche. Concordate con questo? Se avete altri consigli vi ringrazio perchè veramente è difficile uscire da questa situazione anche se il fatto di non avere grossi disturbi è già una cosa positiva rispetto alle volte precedenti. Mio marito ha eseguito un’urocoltura che è negativa. Colgo l’occasione per ringraziare ancora tutti e per complimentarmi con voi per l’ottimo servizio che date; l’unione di più idee e il confronto tra tutti è un enorme aiuto per trovare la soluzione migliore. Auguro a tutti un Santo Natale e un Felice e Sereno 2006. Piera

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi medici, ritorno a chiedere un vostro parere.
La mia situazione rispetto al passato è notevolmente migliorata. Analizzata l'acqua dell'autoclave e del pozzo che è stato ripulito e rivestito completamente e sono stati disinfettati entrambi.
Proseguo l'assunzione di fermenti lattici ed ho iniziato la TSO con completo controllo della sintomatologia climaterica e delle infezioni vaginali. Anche i rapporti con mio marito sono migliorati.
Ecco il nuovo problema. Un mese fa ho avuto una colica ureterale dx associata a cistite con urocoltura negativa. L'ecografia evidenziava leggera dilatazione per presenza di un probabile calcolino in uretere. Nonostante l'abbondante introduzione di liquidi non mi pare di averlo eliminato. Il dolore è passato ed è tornato una settimana fa. L'ecografia di controllo (eseguita da un altro operatore e con un altro tipo di ecografo) esclude la presenza di calcoli ma evidenzia un importante agglomerato aderenziale incarcerante la parte destra della vescica, del colon, del tenue e dell'uretere dx, motivo, a dir dell'urologo e radiologo, scatenante le coliche. E' stata proposta TAC con mezzo di contrasto con selezione ureterale per evidenziare un eventuale restringimento o stiramento dell'uretere.
Vi chiedo una conferma sull'esame e su qualche opportunità terapeutica. Ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.
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