Una breve penetrazione vaginale non protetta

Salve, scrivo in merito ad un episodio capitatomi settimana scorsa

vengo subito al dunque: in fase di preliminari con una ragazza (frequentatrice di molti uomini, che sinceramente mi risulta impossibile da contattare per delucidazioni circa il suo stato di salute) ho compiuto una breve penetrazione vaginale non protetta (durata non più di 5 secondi, giusto il tempo di rinsavire e di adottare le dovute precauzioni indossando il preservativo)

volevo chiedere un parere sulla pericolosità del comportamento in questione (fermo restando che non è detto che la ragazza sia portatrice di infezioni o malattie) considerando che, prima dell'episodio, non ho stimolato in alcun modo la zona vaginale

nonostante stia tentando di approcciare l'episodio nel modo più razionale possibile, non nascondo la mia preoccupazione

ringrazio anticipatamente per l'attenzione
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Utente,

dal punto di vista teorico, essendo stato un rapporto non protetto, è stato un rapporto a rischio.
Tuttavia, è logico che la probabilità di contagio aumenta in proporzione alla durata del rapporto, in quanto lo sfregamento prolungato del pene in vagina, come in un rapporto di durata normale, "traumatizza" per così dire la mucosa del glande, favorendo l'ingresso dei germi.

Perciò, ripetendo il concetto, è logico che una penetrazione di 5 secondi ha una probabilità assai più bassa di una penetrazione di 5 minuti, anche se non è uguale a zero.

Detto questo, lei dovrebbe essere particolarmente sfortunato, se fosse incorso in un contagio mediante un rapporto di così breve durata.

Spero di essere stato chiaro e di non averla preoccupata; d''altra parte, sarebbe scorretto dirle che vi è stato rischio zero.

Storia dell'AIDS
https://www.medicitalia.it/minforma/igiene-e-medicina-preventiva/168-storia-dell-aids.html

modalità trasmissione HIV
https://www.medicitalia.it/minforma/malattie-infettive/

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio per la pronta risposta

Non si preoccupi, preferisco un parere come il suo anziché una rassicurazione senza senso

Le dirò che la paura del primo momento è stata mitigata da una serie di considerazioni (statistiche/probabilistiche), nel senso che comprendo benissimo che se da un lato la probabilità di contagio non possa essere nulla, d'altro canto comprendo altrettanto che, nell'ipotesi peggiore, debbano coincidere una serie di elementi veramente sfortunati

Tant'è: ormai la cosa è fatta e non si torna indietro. Sicuramente un'esperienza che insegna, spero senza conseguenze.

Le domando solo un'ultima cortesia, chiedendole come posso muovermi, in termini di tempistiche e di tipologia di esame da effettuare

Ho letto in varie discussioni di persone che hanno effettuato test nei giorni immediatamente successivi; dalle Vostre risposte mi pare di capire che sia più utile effettuarli dopo un lasso di tempo maggiore. Mi può consigliare in tal senso, alla luce del caso che Le ho esposto?

Un saluto, e grazie per l'onesta attenzione!
Utente 156863
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
per quanto riguarda l'HIV

non ha senso fare il test subito dopo il rapporto a rischio (a meno che non si voglia conoscere la situazione di partenza) o dopo qualche giorno

il test va fatto a 30 giorni e ripetuto a 90 giorni

il test a 30 giorni, se negativo, dà un sicurezza vicina al 100% (circa 97%)
il test a 90 giorni, che è la durata del periodo-finestra, completa la sicurezza portandola al 100%

[#4]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Perfetto, grazie mille!!!