Infezione e test hiv

Caro staff di medici Italia,

vi scrivo perchè avevo un paio di dubbi che mi piacerebbe chiarire. Il primo riguarda il test.
Ho letto che la posizione ufficiale del ministero della salute parla di 6 mesi anche se in realtà non si hanno ad oggi sieroconversioni dopo i 100 giorni.
Io ho fatto il test per un rapporto che ritenevo a rischio anche se protetto per scrupolo esattamente a 85 giorni ed è risultato negativo. Nella struttura nella quale ho effettuato il test alla mia domanda: " Ma non sarebbe meglio almeno far passare 90 giorni....mi hanno detto che circa 3 mesi, giorno più o giorno meno sono attendibili.

Volevo sapere se era il caso dio rifare il test anche se i consulti medici che avevo avuto parlavano di situazione non a rischio.

L'altra domanda è questa. Qualche giorno fà ho avuto un rapporto completo protetto con una ragazza che non conoscevo prima. Dopo l'eicaluazione, estraendo il preservativo, prima di utilizzare un secondo fazzoletto, ho iniziato ha pulirmi con quello con cui ho estratto il profilattico. Ovviamente dalla parte pulita. Tuttavia, mi è poi venuto il dubbio di aver potuto utilizare una parte che avesse toccato il priflattico. Per quelle che sono le mie conoscenze non credo che l'hiv possa trasmettersi in questo modo, ma volevo un vostro parere. Inoltre, visto che l'hiv non è l'unica MTS, volevo sapere se è quali altre malattie avrei potuto contrarre e quali/quando test fare.

Grazie in anticipo per la risposta.
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Anestesista, Infettivologo attivo dal 2007 al 2009
Anestesista, Infettivologo
Il Ministero della Salute parla di sei mesi per il test anticorpo con metodo Elisa o Eia. Questa precauzione deriva dalle linee guida del CDC, che riportava(in passato) alcuni casi di sieroconversione tardiva. In realtà se ha fatto il test anticorpo più antigene P24, a 90 giorni, o 85 che sia è affidabilissimo. In tutti i Centri praticamente si fa ricerca anticorpo ed antigene P24. Riguardo il pericolo di contagio attraverso il fazzoletto, la ritengo del tutto improbabile. Le altre malattie sessualmente trasmissibili sono numerose, danno comunque sintomi, che possono essere più o meno specifici, dolore, secrezione, lesione su cute e mucose. Per alcune esistono test sierologici, per altre tamponi uretrali o colture su secreto. I tamponi uretrali sono diversi e vanno fatti dallo specialista perche alcuni germi sono intracellulari e non crescono su terreni di coltura normali. Per le malattie sessualmente trasmesse, qualora avesse dubbi o sintomi suggestivi le consiglio una visita specialistica dal collega del settore che è il Dermatologo Venereologo.
Marcello Masala MD
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