Spondilodiscite
sono un uomo di 50 anni professione impiegato. nel mese di marzo 2007 sono stato ricoverato inizialmente in traumatologia per forti dolori alla zona lombare (le classiche iniezioni muscoril,feldene o voltaren,effettuate per 2-3 gg, non erano sufficienti a togliere il dolore). a seguito ricovero e dopo vari esami del sangue, tac addome e risonanza magnetica mi e' stata diagnosticata una spondolodiscite l3-l4 da stafilococco aureo con versamento di liquido. sono stato spostato al reparto infettivi ed ho iniziato la cura antibiotica con targosid e ciproxin per la durata di 4 mesi (1 mese da ricoverato, il resto a casa) sottoponendomi periodicamente ai controlli del sangue. a settembre sono stato sottoposto ad ulteriore rsm la quale riportava un quadro in netto miglioramento e anche gli esami del sangue ves,pcr ...ecc erano rientrati nella norma. attualmente mi sono stati prescritti dei cicli di rieducazione motoria e posturale. purtroppo non siamo riusciti a capire in che modo lo stafilococco da dove e/o in che modo possa aver agito. mi sarebbe di grande aiuto sapere indicativamente, considerando che la malattia era ancora in fase iniziale, i tempi richiesti da questo battere per aggredire le vertebre e portarmi in questa fase di malattia. riuscirei a collocare temporalmente l'eventuale episodio e la probabile causa (con questo dubbio non riesco a condurre una vita serena perche' ho paura di tutto).
ringrazio anticipatamente
ringrazio anticipatamente
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Se Lei non ha subito alcun tipo di intervento sulla colonna lombare o in altre sedi non complicatosi da una infezione, e verosimile ritenere che l’insorgenza del processo patologico che ha colpito le vertebre e il disco sia ascrivibile a una infezione endogena diffusasi per via ematogena(attraverso il sangue) e pertanto non per inoculazione diretta di un microrganismo, come appunto può verificarsi in corso di intervento chirurgico.
Spesso l'origine sta in una infezione pregressa della pelvi o delle vie genito-urinarie, in altri casi più rari anche a seguito di polmonite, appendicite, pielonefrite.
Non è il caso di allarmarsi; ora Lei è guarito, deve solo eventualmente evitare di esporsi a situazioni che possano ricreare un rischio infettivo.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto cordialmente
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Medico Chirurgo Specialista in
Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
Spesso l'origine sta in una infezione pregressa della pelvi o delle vie genito-urinarie, in altri casi più rari anche a seguito di polmonite, appendicite, pielonefrite.
Non è il caso di allarmarsi; ora Lei è guarito, deve solo eventualmente evitare di esporsi a situazioni che possano ricreare un rischio infettivo.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto cordialmente
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Medico Chirurgo Specialista in
Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
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[#2]
Utente
Un grazie al Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO per la tempestività nel rispondere.
Leggendo la risposta " ... non per inoculazione diretta di un microrganismo" mi è sorto un dubbio; circa 5 mesi prima del ricovero fui sottoposto a biopsia epatica per una epatopatia di tipo "B" che sto curando dal 1991. A seguito di questa biopsia ho avuto una sorta di infezione; per un paio di mesi la zona circostante l'inserimento dell'ago è rimasta arrossata e mi creava parecchio prurito.
E' possibile ricondurre l'evento scatenate di questa patologia a qualche mese prima del mio ricovero?
Leggo che " Spesso l'origine sta in una infezione pregressa della pelvi o delle vie genito-urinarie"; quali possono essere le cause di tali infezioni, anche rapporti sessuali?
Quando mi viene consigliato "deve solo eventualmente evitare di esporsi a situazioni che possano ricreare un rischio infettivo" non so esattamente cosa si intende e cosa evitare (mi scuso per queste domande banali, ma se riuscissi ad avere qualche esempio pratico riuscirei meglio ad inquadrare l'argomento).
Tra le situazioni a rischio potrei escludere quelle di tipo alimentare? Inizialmete era stata ipotizzata anche una probabile infezione da latte o formaggio infetto.
Grazie
Leggendo la risposta " ... non per inoculazione diretta di un microrganismo" mi è sorto un dubbio; circa 5 mesi prima del ricovero fui sottoposto a biopsia epatica per una epatopatia di tipo "B" che sto curando dal 1991. A seguito di questa biopsia ho avuto una sorta di infezione; per un paio di mesi la zona circostante l'inserimento dell'ago è rimasta arrossata e mi creava parecchio prurito.
E' possibile ricondurre l'evento scatenate di questa patologia a qualche mese prima del mio ricovero?
Leggo che " Spesso l'origine sta in una infezione pregressa della pelvi o delle vie genito-urinarie"; quali possono essere le cause di tali infezioni, anche rapporti sessuali?
Quando mi viene consigliato "deve solo eventualmente evitare di esporsi a situazioni che possano ricreare un rischio infettivo" non so esattamente cosa si intende e cosa evitare (mi scuso per queste domande banali, ma se riuscissi ad avere qualche esempio pratico riuscirei meglio ad inquadrare l'argomento).
Tra le situazioni a rischio potrei escludere quelle di tipo alimentare? Inizialmete era stata ipotizzata anche una probabile infezione da latte o formaggio infetto.
Grazie
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Egr. Signore,
per inoculazione diretta intendevo dire "diretta" sulle vertebre come può succedere in un intervento sulla colonna vertebrale. Quindi credo che le procedure per la biopsia, tra l'altro eseguita 16 anni fa,non c'entrano.
Una infezione per via sessuale, in teoria è possibile, ma penso molto difficile, anche perchè l'infezione da Staphilococco aureo solitamente non avviene per trasmissione sessuale: ma su questo un infettivologo è più competente di me.
Le condizioni per evitare un rischio infettivo le dovremmo osservare tutti (igiene personale, uso di antibiotici mirato e non, come spesso succede, in modo indiscriminato ecc.)
Comunque è l'infettivologo che può darLe ragguagli meglio di me. Io mi sono limitato a rassicurarLa e a spiegarLe che,seppur rara rispetto alle manovre chirurgiche in loco, una spondilodiscite si può verificare, diciamo così, spontaneamente.
Spero di aver esaudito, almeno in parte, i Suoi dubbi
Cordialmente
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Medico Chirurgo
Specialista in Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
giovannimigliaccio@tiscali.it
per inoculazione diretta intendevo dire "diretta" sulle vertebre come può succedere in un intervento sulla colonna vertebrale. Quindi credo che le procedure per la biopsia, tra l'altro eseguita 16 anni fa,non c'entrano.
Una infezione per via sessuale, in teoria è possibile, ma penso molto difficile, anche perchè l'infezione da Staphilococco aureo solitamente non avviene per trasmissione sessuale: ma su questo un infettivologo è più competente di me.
Le condizioni per evitare un rischio infettivo le dovremmo osservare tutti (igiene personale, uso di antibiotici mirato e non, come spesso succede, in modo indiscriminato ecc.)
Comunque è l'infettivologo che può darLe ragguagli meglio di me. Io mi sono limitato a rassicurarLa e a spiegarLe che,seppur rara rispetto alle manovre chirurgiche in loco, una spondilodiscite si può verificare, diciamo così, spontaneamente.
Spero di aver esaudito, almeno in parte, i Suoi dubbi
Cordialmente
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Medico Chirurgo
Specialista in Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 21.1k visite dal 18/10/2007.
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