Quali limitazioni potrebbe darmi il medico competente
gent.
mi avrei bisogno di capire cosa potrebbe succedere in visita dal medico competente.
sono infermiera e lavoro in un reparto a grosso rischio infettivo (pediatria) che oltre alla degenza esegue anche attività di pronto soccorso h 24 per cui mi ritrovo a sostenere un carico di lavoro cospicuo stando in piedi anche per 12 ore (sono turnista) di seguito a ritmi sostenuti. si cammina per ore con passo sostenuto che io non reggo più soffrendo troppo durante il lavoro e non riuscendo assolutamente a recuperare poi a casa con il riposo... (riposo doloroso).
mi hanno diagnosticato spondiloartrite sieronegativa con coxartrite e coxartrosi importante.
inoltre hanno rilevato rettilinizzazione completa della colonna e spondilosi. in terapia anche per haschimoto.
sono in terapia con immunosopressori (metotrexate e salazopyrina).
vorrei capire a quali limitazioni avrei diritto per preservarmi da possibili infezioni e dallo stress sulle articolazioni derivante dalla mia attuale collocazione come reparto.
grazie del vostro aiuto.
mi avrei bisogno di capire cosa potrebbe succedere in visita dal medico competente.
sono infermiera e lavoro in un reparto a grosso rischio infettivo (pediatria) che oltre alla degenza esegue anche attività di pronto soccorso h 24 per cui mi ritrovo a sostenere un carico di lavoro cospicuo stando in piedi anche per 12 ore (sono turnista) di seguito a ritmi sostenuti. si cammina per ore con passo sostenuto che io non reggo più soffrendo troppo durante il lavoro e non riuscendo assolutamente a recuperare poi a casa con il riposo... (riposo doloroso).
mi hanno diagnosticato spondiloartrite sieronegativa con coxartrite e coxartrosi importante.
inoltre hanno rilevato rettilinizzazione completa della colonna e spondilosi. in terapia anche per haschimoto.
sono in terapia con immunosopressori (metotrexate e salazopyrina).
vorrei capire a quali limitazioni avrei diritto per preservarmi da possibili infezioni e dallo stress sulle articolazioni derivante dalla mia attuale collocazione come reparto.
grazie del vostro aiuto.
[#1]
Gentile utente,
a mio parere, a seguito della visita con il medico competente, il collega valuterà attentamente le sue problematiche in relazione ai rischi presenti nella sua mansione e emetterà un giudizio che certamente sarà volto a tutelare massimamente la sua salute.
Non mi è possibile prevedere quali limitazioni il collega determinerà non conoscendo nello specifico le sue mansioni e l’entità dei deficit funzionali determinati dalle sue patologie.
In via del tutto generale ritengo che il collega porrà delle limitazioni che potranno essere sia volte a ridurre i carichi fisici di lavoro che i rischi potenziali derivanti dalla terapia attuata.
Cordiali saluti
a mio parere, a seguito della visita con il medico competente, il collega valuterà attentamente le sue problematiche in relazione ai rischi presenti nella sua mansione e emetterà un giudizio che certamente sarà volto a tutelare massimamente la sua salute.
Non mi è possibile prevedere quali limitazioni il collega determinerà non conoscendo nello specifico le sue mansioni e l’entità dei deficit funzionali determinati dalle sue patologie.
In via del tutto generale ritengo che il collega porrà delle limitazioni che potranno essere sia volte a ridurre i carichi fisici di lavoro che i rischi potenziali derivanti dalla terapia attuata.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#2]
Utente
la ringrazio per la sua cortese risposta. Spero, appunto, che sia questa l'etica con cui verrà valutata la situazione. Purtroppo molto spesso, le dinamiche aziendali ospedaliere fanno si che sia difficile per un medico competente disporre ed agire secondo scienza e coscienza...spero di avere tutela al di sopra di queste dinamiche.
la ringrazio
cordialmente
la ringrazio
cordialmente
[#3]
Non ho motivo di dubitare della correttezza dei colleghi che giornalmente, nonostante le innegabili difficoltà, tentano di tutelare adeguatamente la salute dei lavoratori.
Detto questo, per completezza, le ricordo che ove non fosse d'accordo con il giudizio espresso dal medico competente, può, entro il termine inderogabile di 30 giorni dalla ricezione del giudizio, proporre ricorso all'organo di vigilanza della azienda sanitaria competente per territorio.
L'organo di vigilanza, dopo averla visitata e fatte tutte le valutazioni necessarie emetterà un proprio giudizio che potrà confermare, modificare o revocare il giudizio del medico competente.
Cordiali saluti
Detto questo, per completezza, le ricordo che ove non fosse d'accordo con il giudizio espresso dal medico competente, può, entro il termine inderogabile di 30 giorni dalla ricezione del giudizio, proporre ricorso all'organo di vigilanza della azienda sanitaria competente per territorio.
L'organo di vigilanza, dopo averla visitata e fatte tutte le valutazioni necessarie emetterà un proprio giudizio che potrà confermare, modificare o revocare il giudizio del medico competente.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 622 visite dal 15/03/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.