Test antidroga positivo a 18 giorni: come gestire il controllo?

Buongiorno a tutti.

Sono un fumatore abituale di cannabis e da 11 anni lavoro come magazziniere, quindi mi fanno le visite con cadenza annuale (urine per le droghe con esito immediato e sangue per l'alcool).

Premetto che non consumo durante il lavoro, e smetto sempre un mesetto prima delle visite, che più o meno so quando sono.

Le prime volte è stato molto difficile, 10 anni fa fumavo almeno il doppio, ma con gli anni ho imparato a gestirla e riesco a smettere serenamente, anche se sono un po' un nervo scoperto (fumo per rilassarmi e ridurre lo stress).

Faccio sempre il test della farmacia poco prima, e l'anno scorso dopo 23 giorni ero già negativo (linea T debole ma presente).
Ho il metabolismo molto veloce, ma negli anni non sono sempre stato così veloce a smaltire.
Quest'anno il 23esimo giorno sarà martedì prossimo, ma ieri, 18esimo giorno, ho fatto il test e la linea T era quasi impercettibile, presumo referterebbero positivo.


Lunedì riprovo, c'è qualche possibilità che la linea si sia acutizzata abbastanza da risultare negativa?


Vi chiedo inoltre quale delle 3 opzioni, se fossi ancora positivo, sarebbe la migliore:
Presentarmi e fare il test, sapendo che la linea è blanda e desterebbe chiaramente sospetto.
Potrebbero chiedere esami di secondo livello se cmq è blanda ma negativa?

Presentarmi e barare.
So che non dovrei neanche pensarci, ma è un'opzione che ho dovuto valutare?
Quali sono i rischi?

Non presentarmi e mettermi in malattia, considerando che in 11 anni non ho mai tagliato e in azienda non dovrebbero sospettare nulla.
Come si comporterebbero?
Cosa rischierei e come potrebbero procedere?
Potrebbero farmi direttamente un test di secondo livello, anche se non ho fatto quello di primo?


Inoltre sto seriamente valutando di smettere, perché questa non è vita.

Vorrei andare in un centro antifumo per farmi aiutare, ma nonostante il segreto professionale la mia paura è che possano segnalarmi vista la mia mansione.
Potrebbero?


Vi prego di aiutarmi, rispondete a tutte le domande per favore, perché ho davvero paura.


Grazie
Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.4k 127
Gentile utente,
i tempi di negativizzazione del test non sono certi e costanti. Peraltro, l'uso di cannabis prolungata nel tempo, di norma, prolunga progressivamente il tempo di negativizzazione.
Relativamente alle altre domande:
Se il test viene refertato come negativo il campione di urine non verrà inviato al laboratorio per l'esame di conferma.
Barare non è mai una buona idea. In genere quando eseguiamo il test, abbiamo dei parametri che ci consentono quasi sempre di svelare chi sostituisce o altera il campione.
Può certamente mettersi in malattia ma: in considerazione che secondo la legge , lei deve essere informato dell'esame al massimo 24 ore prima, in teoria potrebbero avvisarla lo stesso giorno mentre è già in servizio. Se l'avvisano il giorno precedente e il seguente va in malattia a maggior ragione desterebbe sospetto.

Certamente l'ipotesi di smettere è quella che maggiormente le suggerisco.
Presso i centri specializzati per la disuaffefazione (SeRT in primis) di norma non segnalano al datore di lavoro nè al medico competente (se non inviato da questo)
Cordiali saluti

Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro

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