Stress, sistema immunitario e malattie
Buongiorno,
sono un ingegnere informatico di 33 anni, con 8 anni di esperienza lavorativa e quasi 15 di esperienza personale. Attualmente ricopro un ruolo da team leader in un progetto molto impegnativo.
Da mesi, io ed i miei colleghi lamentiamo eccessiva stanchezza, ma questo è un dato soggettivo, quindi contestabile. Questa stanchezza è pienamente riconosciuta dai nostri manager, ma non dalla dirigenza.
Passiamo ai dati oggettivi.
Circa due mesi fa, finisco in ospedale per quella che poi si è rivelata essere una sepsi da stafilococco. Inizialmente i medici avevano ipotizzato aids, o altre malattie immunodegenerative, poiché presentavo tutti i sintomi di un sistema immunitario distrutto. Ipotesi, per fortuna, tutte scartate.
Vengo dimesso dopo un mese, durante il quale il mio team perde tantissimo terreno, ed ecco che siamo in "super-emergenza" (l' "emergenza" è una condizione già abituale). Per solidarietà, e per etica, mi rendo disponibile a fare straordinari, week end inclusi. Dopo 12 giorni, mi ammalo di nuovo.
Siamo arrivati ad oggi. Mentre scrivo, soffro di:
- Febbre che oscilla dai 36.5 ai 38 tutti i giorni
- Herpes labiale
- Candida genitale
- Afte in bocca
- Stipsi alternata a diarrea
- Difficoltà digestive
- SPOSSATEZZA
Come mai ho un sistema immunitario così debole? Avendo escluso cause patologiche, rivolgo la mia attenzione alle cause ambientali:
- non ho mai fumato
- bevo 2-3 birre al mese, ultimamente 0
- non faccio uso di droghe
- non assumo medicinali in modo ricorrente
- sono normopeso
- seguo un'alimentazione equilibrata (registro calorie e macronutrienti tutti i giorni su cellulare)
Per esclusione, mi resta solo lo stress. Entriamo nel merito. Senza dilungarmi in elenchi, ho una vita assolutamente serena, se non fosse per il lavoro. Non ci sono altri "stressor" nella mia vita, e se c'erano li ho eliminati da tempo.
Vengo al dunque: è sbagliato ipotizzare una sindrome da stress lavoro correlato? Raramente torno a casa arrabbiato (il rapporto con i colleghi è buono), ma quasi sempre torno a casa sfinito (riesco solo a mangiare e dormire).
Altra domanda: che conseguenze mediche posso avere sul lungo periodo? Considerando, comunque, che sono già al punto in cui mi ammalo con enorme facilità...
Grazie mille per l'attenzione.
sono un ingegnere informatico di 33 anni, con 8 anni di esperienza lavorativa e quasi 15 di esperienza personale. Attualmente ricopro un ruolo da team leader in un progetto molto impegnativo.
Da mesi, io ed i miei colleghi lamentiamo eccessiva stanchezza, ma questo è un dato soggettivo, quindi contestabile. Questa stanchezza è pienamente riconosciuta dai nostri manager, ma non dalla dirigenza.
Passiamo ai dati oggettivi.
Circa due mesi fa, finisco in ospedale per quella che poi si è rivelata essere una sepsi da stafilococco. Inizialmente i medici avevano ipotizzato aids, o altre malattie immunodegenerative, poiché presentavo tutti i sintomi di un sistema immunitario distrutto. Ipotesi, per fortuna, tutte scartate.
Vengo dimesso dopo un mese, durante il quale il mio team perde tantissimo terreno, ed ecco che siamo in "super-emergenza" (l' "emergenza" è una condizione già abituale). Per solidarietà, e per etica, mi rendo disponibile a fare straordinari, week end inclusi. Dopo 12 giorni, mi ammalo di nuovo.
Siamo arrivati ad oggi. Mentre scrivo, soffro di:
- Febbre che oscilla dai 36.5 ai 38 tutti i giorni
- Herpes labiale
- Candida genitale
- Afte in bocca
- Stipsi alternata a diarrea
- Difficoltà digestive
- SPOSSATEZZA
Come mai ho un sistema immunitario così debole? Avendo escluso cause patologiche, rivolgo la mia attenzione alle cause ambientali:
- non ho mai fumato
- bevo 2-3 birre al mese, ultimamente 0
- non faccio uso di droghe
- non assumo medicinali in modo ricorrente
- sono normopeso
- seguo un'alimentazione equilibrata (registro calorie e macronutrienti tutti i giorni su cellulare)
Per esclusione, mi resta solo lo stress. Entriamo nel merito. Senza dilungarmi in elenchi, ho una vita assolutamente serena, se non fosse per il lavoro. Non ci sono altri "stressor" nella mia vita, e se c'erano li ho eliminati da tempo.
Vengo al dunque: è sbagliato ipotizzare una sindrome da stress lavoro correlato? Raramente torno a casa arrabbiato (il rapporto con i colleghi è buono), ma quasi sempre torno a casa sfinito (riesco solo a mangiare e dormire).
Altra domanda: che conseguenze mediche posso avere sul lungo periodo? Considerando, comunque, che sono già al punto in cui mi ammalo con enorme facilità...
Grazie mille per l'attenzione.
[#1]
Gentile utente,
Come ha giustamente detto lei, la diagnosi di stress si pone per esclusione di altre cause verificabili.
Certamente una condizione di stress (in ambito lavorativo sarebbe più corretto parlare di “distress” o stress “cattivo”) può incidere sul sistema immunitario ma sinceramente la sua storia clinica e i sintomi che oggi accusa mi sembrano meritevoli di indagini approfondite.
Non so a quali accertamenti l’hanno sottoposto durante il ricovero per la sepsi.
Le consiglio di eseguire una visita specialistica immunologica per escludere definitivamente cause organiche.
Addebitare allo stress tutti i sintomi senza aver escluso con certezza altre cause verificabili potrebbe prolungare oltremodo i sintomi e minare ancor di più il suo stato d’animo.
Venendo al suo lavoro, non inquadrerei la sua situazione come stress lavoro correlato. Le condizioni di stress lavoro correlato prevederebbero situazioni di conflitto o di disorganizzazione che non mi pare, a quanto lei dice, siano presenti nel suo lavoro.
Il suo caso lo inquadrerei in un sovraccarico di lavoro con conseguenze psicofisiche plausibili.
Visto il ruolo che ricopre probabilmente dovrà cercare di organizzarsi con i suoi collaboratori per “staccare un po’ la spina” un po’ tutti qualunque cosa dica la dirigenza!
Cordiali saluti e se lo desidera mi tenga informato sulla evoluzione del suo caso.
Come ha giustamente detto lei, la diagnosi di stress si pone per esclusione di altre cause verificabili.
Certamente una condizione di stress (in ambito lavorativo sarebbe più corretto parlare di “distress” o stress “cattivo”) può incidere sul sistema immunitario ma sinceramente la sua storia clinica e i sintomi che oggi accusa mi sembrano meritevoli di indagini approfondite.
Non so a quali accertamenti l’hanno sottoposto durante il ricovero per la sepsi.
Le consiglio di eseguire una visita specialistica immunologica per escludere definitivamente cause organiche.
Addebitare allo stress tutti i sintomi senza aver escluso con certezza altre cause verificabili potrebbe prolungare oltremodo i sintomi e minare ancor di più il suo stato d’animo.
Venendo al suo lavoro, non inquadrerei la sua situazione come stress lavoro correlato. Le condizioni di stress lavoro correlato prevederebbero situazioni di conflitto o di disorganizzazione che non mi pare, a quanto lei dice, siano presenti nel suo lavoro.
Il suo caso lo inquadrerei in un sovraccarico di lavoro con conseguenze psicofisiche plausibili.
Visto il ruolo che ricopre probabilmente dovrà cercare di organizzarsi con i suoi collaboratori per “staccare un po’ la spina” un po’ tutti qualunque cosa dica la dirigenza!
Cordiali saluti e se lo desidera mi tenga informato sulla evoluzione del suo caso.
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#2]
Utente
Buon giorno,
grazie per la risposta, molto chiara.
Gli esami condotti in ospedale non li ho inseriti per brevità, ma sono molto numerosi. La sepsi è stata provocata da uno stafilococco lugdunensis, il focolaio iniziale dell'infezione non è mai stato trovato, gli organi per fortuna ne sono usciti indenni.
Il nuovo episodio febbrile sembra avere natura diversa, forse un'infezione delle vie urinarie. Sto ovviamente approfondendo.
Restano forti i miei personali sospetti sullo stress - quantomeno come coadiuvante di altri fattori - perché la correlazione fra i miei periodi di stress e i miei periodi di malattia è davvero forte. Correlazione che non vuol dire necessariamente causalità, ma che è sufficiente a far nascere sospetti.
Esiste una figura specialistica capace di valutare il livello di stress psicofisico di una persona?
Grazie ancora e buona giornata.
grazie per la risposta, molto chiara.
Gli esami condotti in ospedale non li ho inseriti per brevità, ma sono molto numerosi. La sepsi è stata provocata da uno stafilococco lugdunensis, il focolaio iniziale dell'infezione non è mai stato trovato, gli organi per fortuna ne sono usciti indenni.
Il nuovo episodio febbrile sembra avere natura diversa, forse un'infezione delle vie urinarie. Sto ovviamente approfondendo.
Restano forti i miei personali sospetti sullo stress - quantomeno come coadiuvante di altri fattori - perché la correlazione fra i miei periodi di stress e i miei periodi di malattia è davvero forte. Correlazione che non vuol dire necessariamente causalità, ma che è sufficiente a far nascere sospetti.
Esiste una figura specialistica capace di valutare il livello di stress psicofisico di una persona?
Grazie ancora e buona giornata.
[#3]
Gentile utente,
le confermo che certamente una condizione di stress può determinare la slatentizzazione di numerosi sintomi o infezioni anche banali.
In condizioni di prolungato stress o al termine di un lungo periodo di stress le difese immunitarie possono abbassare la guardia prestando il fianco a agenti patogeni in fase latente che si ripresentano in tutta la loro espressività sintomatica (tipico esempio l'herpes labiale dopo uno stato febbrile).
La figura professionale specifica per una valutazione delle condizioni di stress sul posto di lavoro è lo "psicologo del lavoro", professionista specificatamente formato per la valutazione dello stress lavoro correlato e per gli eventuali interventi sull'organizzazione aziendale ma anche sul singolo operatore.
Cordiali saluti
le confermo che certamente una condizione di stress può determinare la slatentizzazione di numerosi sintomi o infezioni anche banali.
In condizioni di prolungato stress o al termine di un lungo periodo di stress le difese immunitarie possono abbassare la guardia prestando il fianco a agenti patogeni in fase latente che si ripresentano in tutta la loro espressività sintomatica (tipico esempio l'herpes labiale dopo uno stato febbrile).
La figura professionale specifica per una valutazione delle condizioni di stress sul posto di lavoro è lo "psicologo del lavoro", professionista specificatamente formato per la valutazione dello stress lavoro correlato e per gli eventuali interventi sull'organizzazione aziendale ma anche sul singolo operatore.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 24/07/2018.
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