Sospetto mobbing

Salve, sono una laureanda in psicologia e ho paura che il mio fidanzato sia vittima di mobbing da parte del suo capo.
E' un anno e poco più che ha questo nuovo datore di lavoro e, da quando è arrivato, ha iniziato già a creare problemi in lui e in tutti i suoi colleghi perché credo, ahimè, siano tutti sulla stessa barca.
Richiede turni straordinari (che spesso non paga), ricorre spesso ad offese e prevaricazioni nella vita privata.
In poche parole, non li lascia respirare un attimo e, naturalmente, tutto ciò si riversa nella loro vita privata.
Io ed il mio ragazzo viviamo una relazione a distanza e spesso noto uno sforzo da parte sua nel "mascherare" tutto per godersi quei pochi giorni al emse che trascorriamo insieme.
Siccome loro non hanno probabilmente il coraggio di esporre il problema al capo e ai superiori, c'è un modo attraverso il quale possa intervenire io restando nell'anonimato?
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Dr. Gilberto Marcello Boschiroli Medico del lavoro 178 12
NO, proprio no.
Ricordo che il cattivo comportamento di un superiore è un problema da gestire nell'ambito delle relazioni con il personale dell'azienda, in primis attraverso l'ufficio del personale o, in carenza, mediante i superiori e, se la situazione non si risolve, tramite i rappresentanti sindacali.
La medicina del lavoro può intervenire se a seguito del comportamento del superiore intervengono danni oggettivabili alla salute del lavoratore.
In questo caso è utile che il lavoratore si rechi a un centro per la gestione dei casi di mobbing, in genere siti presso le specializzazioni universitarie di medicina del lavoro. La patologia lamentata deve comunque in qualche modo essere documentabile, anche mediante specifici test psicologici e psichiatrici.
Nella mia esperienza, tuttavia, medicalizzare il problema non è mai servito a molto, anzi spesso complica le situazione, portando verso una crisi irrisolvibile del rapporto di lavoro che tende a sfociare in una causa presso il tribunale del lavoro. La documentazione medica può risultare utile solo se si ha intenzione di percorrere questa strada.
E' del tutto evidente che qualsiasi azione non può che essere intrapresa dal diretto interessato.

Cordialmente,

Dr. Gilberto Marcello Boschiroli