Idoneità ed esposizione ad agenti chimici
Gentilissimi,
dopo innumerevoli problemi respiratori derivanti dal naso, quest'anno mi sono sottoposta ad una TAC che ha dato questo esito:
Presenza di discreto ispessimento mucoso, seppur non completamente obliterante, si documenta a carico dei
seni paranasali frontali, etmoidali e mascellari, soprattutto di sinistra; normopneumatizzati i seni sfenoidali.
Lieve scoliosi sinistro-convessa del setto nasale con voluminosa lamella ossea che protrude da questo lato.
Ipertrofia dei turbinati medi e inferiori.
Obliterati i complessi ostio-meatali.
Non erosioni ossee.
Successivamente, trovandomi a lavorare dentro ad un calzaturificio, vengo esposta chiaramente a colle e solventi, polveri di suole in carbonio che oltre a non essere gestiti in maniera corretta, la postazione di utilizzo non presenta nemmeno un impianto di aspirazione, ho chiesto una visita medica speciale con il medico incaricato alla sorveglianza sanitaria e ne sono in attesa.
Nel frattempo l'azienda mi ha fornito una maschera FFA1P2 R D spiegandomi che paradossalmente potrei avere l'idoneità lavorativa a patto che la indossi per l'intera giornata lavorativa, cosa improponibile dal mio punto di vista in quanto mi ritrovo già in difficoltà respiratoria in certe circostanze ambientali, figuriamoci con una maschera del genere per 8 ore al giorno nel caso in cui ne fosse disposto l'utilizzo.
A prescindere dal fatto l'esposizione a tutte le colle e solventi mi fanno venire mal di testa e nausea, cosa di cui me ne sto rendendo conto soltanto ora visto che recentemente la sede di lavoro è stata cambiata in una struttura non ancora predisposta quindi priva di aspirazione idonea.
Questa mia patologia che impatto può avere sul mio lavoro, e che limitazione comporta?
Inoltre, qual è il lasso di tempo in cui i turbinati si presentano così?
Potrebbe essere associato anche ad una esposizione occasionale a sostanze chimiche?
Grazie mille anticipatamente
dopo innumerevoli problemi respiratori derivanti dal naso, quest'anno mi sono sottoposta ad una TAC che ha dato questo esito:
Presenza di discreto ispessimento mucoso, seppur non completamente obliterante, si documenta a carico dei
seni paranasali frontali, etmoidali e mascellari, soprattutto di sinistra; normopneumatizzati i seni sfenoidali.
Lieve scoliosi sinistro-convessa del setto nasale con voluminosa lamella ossea che protrude da questo lato.
Ipertrofia dei turbinati medi e inferiori.
Obliterati i complessi ostio-meatali.
Non erosioni ossee.
Successivamente, trovandomi a lavorare dentro ad un calzaturificio, vengo esposta chiaramente a colle e solventi, polveri di suole in carbonio che oltre a non essere gestiti in maniera corretta, la postazione di utilizzo non presenta nemmeno un impianto di aspirazione, ho chiesto una visita medica speciale con il medico incaricato alla sorveglianza sanitaria e ne sono in attesa.
Nel frattempo l'azienda mi ha fornito una maschera FFA1P2 R D spiegandomi che paradossalmente potrei avere l'idoneità lavorativa a patto che la indossi per l'intera giornata lavorativa, cosa improponibile dal mio punto di vista in quanto mi ritrovo già in difficoltà respiratoria in certe circostanze ambientali, figuriamoci con una maschera del genere per 8 ore al giorno nel caso in cui ne fosse disposto l'utilizzo.
A prescindere dal fatto l'esposizione a tutte le colle e solventi mi fanno venire mal di testa e nausea, cosa di cui me ne sto rendendo conto soltanto ora visto che recentemente la sede di lavoro è stata cambiata in una struttura non ancora predisposta quindi priva di aspirazione idonea.
Questa mia patologia che impatto può avere sul mio lavoro, e che limitazione comporta?
Inoltre, qual è il lasso di tempo in cui i turbinati si presentano così?
Potrebbe essere associato anche ad una esposizione occasionale a sostanze chimiche?
Grazie mille anticipatamente
[#1]
Gentile utente,
L’uso della maschera filtrante è un opzione valida ed applicabile soltanto se non sia tecnicamente possibile abbattere il rischio chimico presente in azienda con dispositivi di protezione collettiva (es. aspirazioni). Trattandosi di una nuova sede di lavoro, l’uso della maschera può essere tollerata per il tempo strettamente necessario per l’installazione degli aspiratori e, come detto, non può rappresentare la soluzione definitiva.
Parli con molta franchezza dei suoi problemi con il medico competente che, certamente, valuterà la situazione e metterà in atto tutte le azioni di sua competenza per preservare adeguatamente la sua salute.
Sinceramente, con le notizie che lei ha trascritto, non vedo una correlazione lavorativa con l’origine dei suoi problemi respiratori. Certamente i suoi disturbi respiratori possono essere amplificati dall’utilizzo prolungato della maschera in dotazione determinando disconfort.
Cordiali saluti
L’uso della maschera filtrante è un opzione valida ed applicabile soltanto se non sia tecnicamente possibile abbattere il rischio chimico presente in azienda con dispositivi di protezione collettiva (es. aspirazioni). Trattandosi di una nuova sede di lavoro, l’uso della maschera può essere tollerata per il tempo strettamente necessario per l’installazione degli aspiratori e, come detto, non può rappresentare la soluzione definitiva.
Parli con molta franchezza dei suoi problemi con il medico competente che, certamente, valuterà la situazione e metterà in atto tutte le azioni di sua competenza per preservare adeguatamente la sua salute.
Sinceramente, con le notizie che lei ha trascritto, non vedo una correlazione lavorativa con l’origine dei suoi problemi respiratori. Certamente i suoi disturbi respiratori possono essere amplificati dall’utilizzo prolungato della maschera in dotazione determinando disconfort.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 543 visite dal 01/06/2023.
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