Dolori addominali continuativi e senso di nausea?
Gentili Medici,
vi espongo la mia situazione.
Quattro settimane fa sono stata sottoposta a un piccolo intervento chirurgico maxillo facciale, e ho assunto l'antibiotico Augmentin per 6 giorni. Dal quarto giorno di assunzione ho preso Lactoflorene per 12 giorni in quanto accusavo malessere addominale. In contemporanea all'antibiotico ho assunto la tachipirina 1000 per circa 4-5 giorni e vitamine per due settimane. Mi sono sentita stanca e disturbata per diversi giorni, ma tutto sommato sono ritornata in piena salute dopo circa un paio di settimane. Quando mi sentivo di nuovo bene sono stata colpita da un forte raffreddore (una decina di giorni fa), ho avuto qualche linea di "febbre" (molto bassa) e un senso di pesantezza allo stomaco che mi ha accompagnata per circa 4-5 giorni che mi impossibilitava a mangiare. Domenica mi sentivo meglio e martedì mattina ho azzardato a bere il latte in quanto mi sentivo meglio. Due ore dopo ho cominciato a sentirmi male (il latte era nuovo, avevo appena aperto la confezione) accusando intensi crampi in tutta la pancia da non riuscire ad identificare se fossero dolori di stomaco o coliche intestinali. Mi è già capitato questo effetto del latte in alcuni casi in cui per lunghi tempi non ne assumevo e una improvvisa reintegrazione di esso nell'alimentazione mi ha a volte provocato quel genere di crampi, che tuttavia si sono sempre risolti con una lieve dissenteria nel giro di 2-3 ore. A parte questi casi, normalmente il latte non mi provoca questi disturbi. Questa volta però i crampi si stanno protraendo sino ad oggi (sono passati più di 2 giorni), e trovo difficile attribuire un malessere così lungo e intenso a una semplice tazza di latte. Non riesco a comprendere se il mio malessere possa essere ancora una conseguenza dell'antibiotico o se mi sono presa qualche virus, cosa che reputo improbabile in quanto non sono uscita di casa per una intera settimana e non ho avuto contatti con nessuno! Mi sento come se avessi un mattone nello stomaco, senso opprimente di nausea e fitte nella pancia, tuttavia non ho ne dissenteria ne vomito. Sono un soggetto fortemente emetofobico e quindi la sola idea di vomitare mi terrorizza perciò da tre giorni assumo il plasil (mezza pastiglia prima di coricarmi). Mi gira la testa e ho un senso di tachicardia (circa 110 battiti al minuto) come se avessi la pressione bassa (a volte vedo nero se faccio movimenti bruschi etc..), sintomo che ultimamente mi capita di avere anche durante il ciclo (che tuttavia ho avuto dieci giorni fa). Purtroppo come accennato la mia fobia mi rende ansiosa e sono sicura che questo fattore amplifica i miei sintomi, tuttavia la pancia che si contorce è chiaramente visibile da una protuberanza che si "muove" e quindi non lo ritengo un sintomo di somatizzazione. Quale potrebbe essere la causa di questi malesseri? Cosa posso assumere per sentirmi meglio?
Grazie per le eventuali risposte.
vi espongo la mia situazione.
Quattro settimane fa sono stata sottoposta a un piccolo intervento chirurgico maxillo facciale, e ho assunto l'antibiotico Augmentin per 6 giorni. Dal quarto giorno di assunzione ho preso Lactoflorene per 12 giorni in quanto accusavo malessere addominale. In contemporanea all'antibiotico ho assunto la tachipirina 1000 per circa 4-5 giorni e vitamine per due settimane. Mi sono sentita stanca e disturbata per diversi giorni, ma tutto sommato sono ritornata in piena salute dopo circa un paio di settimane. Quando mi sentivo di nuovo bene sono stata colpita da un forte raffreddore (una decina di giorni fa), ho avuto qualche linea di "febbre" (molto bassa) e un senso di pesantezza allo stomaco che mi ha accompagnata per circa 4-5 giorni che mi impossibilitava a mangiare. Domenica mi sentivo meglio e martedì mattina ho azzardato a bere il latte in quanto mi sentivo meglio. Due ore dopo ho cominciato a sentirmi male (il latte era nuovo, avevo appena aperto la confezione) accusando intensi crampi in tutta la pancia da non riuscire ad identificare se fossero dolori di stomaco o coliche intestinali. Mi è già capitato questo effetto del latte in alcuni casi in cui per lunghi tempi non ne assumevo e una improvvisa reintegrazione di esso nell'alimentazione mi ha a volte provocato quel genere di crampi, che tuttavia si sono sempre risolti con una lieve dissenteria nel giro di 2-3 ore. A parte questi casi, normalmente il latte non mi provoca questi disturbi. Questa volta però i crampi si stanno protraendo sino ad oggi (sono passati più di 2 giorni), e trovo difficile attribuire un malessere così lungo e intenso a una semplice tazza di latte. Non riesco a comprendere se il mio malessere possa essere ancora una conseguenza dell'antibiotico o se mi sono presa qualche virus, cosa che reputo improbabile in quanto non sono uscita di casa per una intera settimana e non ho avuto contatti con nessuno! Mi sento come se avessi un mattone nello stomaco, senso opprimente di nausea e fitte nella pancia, tuttavia non ho ne dissenteria ne vomito. Sono un soggetto fortemente emetofobico e quindi la sola idea di vomitare mi terrorizza perciò da tre giorni assumo il plasil (mezza pastiglia prima di coricarmi). Mi gira la testa e ho un senso di tachicardia (circa 110 battiti al minuto) come se avessi la pressione bassa (a volte vedo nero se faccio movimenti bruschi etc..), sintomo che ultimamente mi capita di avere anche durante il ciclo (che tuttavia ho avuto dieci giorni fa). Purtroppo come accennato la mia fobia mi rende ansiosa e sono sicura che questo fattore amplifica i miei sintomi, tuttavia la pancia che si contorce è chiaramente visibile da una protuberanza che si "muove" e quindi non lo ritengo un sintomo di somatizzazione. Quale potrebbe essere la causa di questi malesseri? Cosa posso assumere per sentirmi meglio?
Grazie per le eventuali risposte.
[#1]
Può, concordemente con il suo curante, assumere procinetici
oltre che utilizzare per qualche altra settimana probiotici.
Con i limiti della distanza posso dirle che la causa del suo problema
risiede nel fatto che l'assunzione di latte in un intestino provato dagli antibiotici
può indurre i fenomeni descritti.
Naturalmente si tratta di un quadro destinato a regredire.
Cordialmente
oltre che utilizzare per qualche altra settimana probiotici.
Con i limiti della distanza posso dirle che la causa del suo problema
risiede nel fatto che l'assunzione di latte in un intestino provato dagli antibiotici
può indurre i fenomeni descritti.
Naturalmente si tratta di un quadro destinato a regredire.
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 07/06/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.