Cianosi pollice

buongiorno, sono una donna di 31 anni e da qualche anno soffro di fastidiosi episodi di cianosi del pollice della mano sinistra. Mi succede quando sento freddo, ad esempio se mi spoglio per entrare in doccia, anche a temperatura di 18-20°. La cianosi insorge rapidamente e coinvolge primariamente in letto dell'unghia per poi estendersi, nei episodi peggiori, lungo il polpastrello verso il palmo della mano.
Quando è iniziato, circa 5-6 anni fa ne avevo parlato con il mio curante che mi ha prescritto delle analisi per escludere una malattia reumatica ma il fattore reumatoide (ripetuto a distanza di un paio di anni) è sempre negativo.
Ad ogni modo mi era stato detto che con le gravidanze sarebbe passato ma ho avuto ben 2 figli e adesso il fenomeno è peggiorato in quanto adesso sento anche dolore durante l'episodio per la mancanza di circolazione.
L'unico problema di salute che ho è il forame ovale pervio che 3 anni fa mi ha causato un piccolo TIA. Ora assumo cardirene quotidianamente.
In attesa di una risposta ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
gentile Signora,
a parte il pollice...se lei ha un frame ovale pervio ed ha gia' presentato un TIA pur essendo cosi' giovane e' opportuno che lei inizi terapia anticoagulante orale e provveda alla chiusura del DIA:
Il Cardirene (aspirina) non le previene certo le temibili embolie.
Ha eseguito i test di trombofilia?

Arrivederci

cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Utente
Utente
buongiorno, la ringrazio per la sua risposta.
Sono già seguita da un ematologo il quale, dopo avermi prescritto tutti gli esami specifici ( anche alcuni test sulle mutazioni, tutti negativi) mi ha prescritto cardirene e eparina durante le gravidanze e tutte le situazioni a rischio embolia.
Mi sono sottoposta ad agosto 2013 ad un intervento per la chiusura del pfo con il prof. Carminati ma purtroppo non è stato possibile impiantare il dispositivo in quanto la membrana era troppo aderente e il forame di dimensioni non sufficienti ad attraversarlo con lo strumento.
Si è ipotizzato che durante la gravidanza il cuore aumenti di volume e solo a quel punto il forame risulti pericoloso. In effetti mi era stato diagnosticato con eco cardiaca e il test delle microbolle (positivo con fiotto di microbolle rilevato) a 10 giorni dal parto, quando appunto ho avuto il TIA. Poco prima dell'intervento (4 mesi dal parto) avevo ripetuto il test con eco transcranica con esito negativo e dopo l'intervento ho effettuato un nuovo controllo cardiaco ma non avevano notato nulla di significativo.
Per quanto riguarda la cianosi ha qualche suggerimento?
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Per la cianosi di per se no
Potrebbe essere l esito di una pregressa embolia
Rimango
Pertanto della
Mia opinione

Arrivederci

Cecchini