Dolori alla schiena post emorragia

Buonasera, volevo avere qualche informazione riguardo mio cognato (59 anni). ricoverato in ospedale da oltre 2 mesi. Il 1 novembre ha avuto una emorragia celebrale curata senza esito positvo con dosi molto forti di cortisone (che gli hanno tra l'altro procurato anche il diabete!) Probabilmente il cortisone non ha fatto effetto perchè era stata stata effettuata 1 mese prima una seduta di radioterapia per una piccola metastasi all'encefalo (questa la tesi del neurologo e neurochirurgo). La realtà è che da quand oè entrato in ospedale è sempre andato peggiorando. Inizialmente stava seduto sulla carozzina a mangiare e a vedere la Tv dopo circa 20 gg. ha iniziato ad avere dolori molto forti alla schiena che passavano solo ed esclusivamente stando straiato. Il 14 dicembre è stato trasferito nel reparto neuro-motorio per iniziare la fisioterapia. Mi sembra però di non vedere risultati. Al mattino fa fisioterapia per circa 60/65 minuti dopodichè è sconvolto dal dolore e vuole andare a letto subito. La fisioterapista non vuole (dice che deve stare seduto il pù possibile perchè altrimenti si perde tutto il lavoro fatto) mio cognato ci prova ma dopo neanche mezz'ora gli scendono i lacrimoni dal male che ha. Possibile che il dolore alla schiena (soprattutto verso il coccige) sia così forte se si rimane allettati per circa 2 mesi ??? Che il tono muscolare sia completamente andato a farsi friggere in così poco tempo (questa è l'ipotesi della fisioterapista) ? Non è possibile dare qualche medicina per ovviare il dolore e tenerlo sulla carozzina senza vederlo in questo stato pietoso ? So per certo (dopo tutto quello che ha passato a livello medico nella sua vita) che non è una " piattola" se piange per il male è perchè questo è molto forte. Gli abbiamo procurato il cuscino antidecubito per la carozzina ma anche così se sta seduto un'ora al giorno (e sempre con dolore) è il massimo che riusciamo ad ottenere. Cosa posso fare per aiutarlo ? Forse portarlo in un centro specializzato di fisioterapia con piscina ed attrezzature più complesse e all'avanguardia (visto che è nel reparto neuro-motorio dell'ospedale che effettivamente è vecchio )? Sono e siamo disperate... non sappiamo più cosa fare! grazie in anticipo per la risposta
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Dr. Giulio Pio Urbano Medico fisiatra, Psicoterapeuta 806 28 1
Gentile utente,

provi a confrontarsi con il medico di riferimento che segue suo cognato nella struttura dove è degente e valutare la possibilità di far effettuare una consulenza dal servizio di Terapia del Dolore possibile in quasi tutte le strutture riabilitative ed ospedali.

Diminuendo la sintomatologia dolorosa sicuramente potrà beneficiare anche il trattamento fisioterapico impostato e la resistenza nella postura seduta.

Cordialità

Urbano Giulio Pio MD
Specialista Medicina Fisica Riabilitazione
e Psicoterapia
3398917774(h16-20)
NB: il consulto NON sostituisce la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la Sua gentile e velocissima risposta, Abbiamo già chiesto l'intervento degli specialisti della malattia del dolore che asseriscono che il dolore non è così forte come dice mio cognato ma che è la Sua testa che lo amplifica così tanto, Io però non ci credo (o non voglio crederci) è per questo che chiedevo se Vi è mai capitato un soggetto che abbia così tanto dolore dopo 2 mesi di "allettamento" e se è possibile che non abbia più il tono muscolare, perchè mi rifiuto categoricamente di credere a ciò che l'ospedale dice e cioè che è mio cognato che non vuole stare seduto perchè ha smesso di lottare ( non è da lui è sempre stato un gran lottatore!!!!) . Non potrebbe avere una neuropatia a livello lombo-sacrale? Se fosse così dovrebbe avere dolore anche da sdraiato ? grazie mille anticipatamente
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Dr. Giulio Pio Urbano Medico fisiatra, Psicoterapeuta 806 28 1
Gentile utente,

tutte le sue ipotesi possono essere plausibili,

purtroppo nel consulto virtuale è impossibile riuscire anche solo ad ipotizzarne la validità,

di conseguenza deve affidarsi ai Colleghi che seguono clinicamente suo cognato e cercare con molta diplomazia, tatto ed infinita pazienza (cosa decisamente non facile), il continuo confronto con gli specialisti a disposizione nella struttura di riferimento.

In bocca al Lupo!