Una recidiva, quindi una vera

egregi mecici
sono stato operato di ernia del disco l5 s1 4 anni fa, e sono stato bene per tutto questo periodo, fin quando circa 4 mesi fa ho avuto una forte sciatalgia che mi ha completamente paralizzato la gamba.
ho effettuato la rmn che mi ha confermato di una recidiva, quindi una vera e propria ernia sullo stesso livello, dovuta in parte ad un residuo di nucleo polposo, ed in parte a cicatrice ( cosi mi ha riferito il neurochirurgo che mi ha operato) .sono stato male per 2 mesi poi , grazie alla terapia fisica, quali laser ecc,e ginnastica posturale, ora comincio a stare meglio e avverto solo piccoli disturbi alla gamba comunque sopportabili..insomma da 4 mesi, (fase acuta) ad ora da ho notato che ci sono stati dei grandi miglioramenti!!

a tal proposito vorrei porre alcune domande: è giusto continuare in questa direzione o mi consigliate di fare altro? in futuro questi piccoli sintomi scompariranno definitivamente o dovrò convivere con essi? visto che pratico corsa potrò mai tornare a correre?
anticipatamente ringrazio
cordiali saluti
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. sig.Luigi,noto che ha cambiato postazione del suo consulto, dopo aver insistito continuamente nel forum di neurochirurgia.
Avevo volutamente evitato di intervenire nel suo ulteriore quesito postato nel forum nch il 6/6 u.s., " pur essendo stato diciamo della partita " ma adesso che lei sposta il quesito in fisioterapia devo risponderle per fare chiarezza, anche perché sono al corrente, almeno tecnicamente parlando, del suo caso clinico.
Ma sopratutto per non sembrare che vi sia corporativismo sanitario, o subdole e organizzate alleanze tra i medici del Sito e poi per non lasciarlo senza risposte tecniche, ma anche per stigmatizzare chiaramente alcune sue asserzioni.
Mi sembra più che legittimo, egr. sig. Luigi, che il collega Migliaccio, superaccreditato istituzionalmente e scientificamente, intervenga a rispondere nel forum di neurochirurgia quando e come crede, sopratutto in un caso clinico dove è intervenuto sia spontaneamente, che richiesto sovente da lei e dove lei stesso lo ha inizialmente scelto per un consulto personalizzato con email e cd private. Per cui mi sembra veramente anomala e pretenziosa la sua richiesta,anche se è finito l'idillio....ed adesso non le sta più bene il dott.Migliaccio, che di certo similmente non ne vorrà più sapere di lei .
Rimane pur sempre il consulente n°1, per impegno ed attività, del forum di Neurochirurgia di Medicitalia, indipendentemente dalle sue simpatie personali.
Andando invece al quesito tecnico Sig. Luigi, le avevo già inviato in marzo una lunga risposta anch'io, dove le spiegavo in maniera completa e molto dettagliata tutto, dando spazio alle varie possibilità diagnostiche e terapeutiche, tutte dipendenti ovviamente dall’ esame clinico - funzionale semeiologico–obiettivo, gesto medico insostituibile ed unico.
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Le avevo scritto : “ Stabilisce tutto non certo le opinioni, tutte verosimili ed accettabili, ma la situazione clinica. L' esame scrupoloso linico funzionale del rachide e degli arti inferiori, i test semeiologici clinici, e l'e.m.g. daranno delle indicazioni al riguardo, se dopo 4 anni lei ha dei deficit neurologici periferici o dei semplici segni irritativi.Se però la rmn è evidente e mostra una compressione della radice nervosa L5-S1, se l'esame elettromiografico parla di chiari segni di denervazione e lo stato clinico suo è di una lombosciatalgia deficitaria sovrapponibile o molto simile a quella di 4 anni orsono, appare logico qualunque sia la causa che comprime la radice nervosa, o una fibrosi cicatriziale o un frammento di disco residuato, che vada rimossa tale causa con l'intervento chirurgico, senza ricorrere ad altre soluzioni non chirurgiche,
( nello specifico concordo appieno con il collega Migliaccio), ma eviterei il più possibile l'intervento di artrodesi vertebrale, essendo lei molto giovane .
Credo sia un pò difficile che la fibrosi cicatriziale si sia manifestata dopo 4 anni di silenzio clinico, verosimilmente sarà un frammento discale resduato: concordo con il collega che l'ha visitato e l'ha operato su un reliquato di nucleo polposo.
Se invece l'esame elettromiografico fosse negativo, se la lombosciatalgia non fosse di chiaro stampo deficitario, ma avesse il carattere irritativo, allora andrebbe presa in considerazione l'esecuzione di cure specifiche farmacologiche e mirate di fisiochinesiterapia per ovviare alla sintomatologia clinica. Ma comunque eviterei senz'altro nel caso specifico suo, sig. Luigi,sia le manipolazioni vertebrali che le mobilizzazioni articolari che le trazioni vertebrali,mentre farei delle cure fisiochinesiche semplici ma efficaci, affidandomi ad un Fisiatra, sempre se non vi è ripeto frammento discale residuato che comprima la radice nervosa.
Così non ha senso anche l'agopuntura e similari. Ripeto ancora, dipende tutto dallo stato clinico funzionale, dall'entità dei disturbi, dallo stato dei riflessi osteotendinei, dallo stato del tonotrofimo muscolare, dalla deambulazione e da tanti altri segni clinici.
Fermo restando sempre prioritario e da rispettare il parere del consulto del collega che l'ha operato 4 anni addietro, l'ha visitato recentemente e ha valutato gli esami diagnostici er immagini .
Cordialmente “ scritto lunedì 10 marzo 2008 - ore: 7.04.54
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Ma lei, “ preso “ ……. dal Dott. Migliaccio , non ha dato molto peso alla mia risposta ad ampissimo raggio, risposta che poi si è rivelata nel tempo saggia e veritiera.
Né è valido il suo ragionamento sig. Luigi : che il collega Migliaccio ha avuto torto in quanto proponeva d’emblee il reintervento, ipotesi tutt’altro che peregrina anche se non dogmatica , e condivisibile dietro determinate e assolute condizioni clinico-diagnostiche, che lei adesso concettualmente abiura in quanto attualmente e forse temporaneamente sta bene avendo scelto di non operarsi, non lei, ma certamente e saggiamente il neurochirurgo che l’ha operato ed il fisiatra che lo sta curando; o almeno dietro loro suggerimento.
Anch’io le avevo detto di non operarsi se l’esame clinico e l’emg non lo avesseo imposto . Ed anche il dott. Migliaccio subito dopo il mio post le rispondeva usando moderazione " di fare rivalutare il tutto dal collega che lo aveva operato " infatti le ha scritto :
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“ Ringrazio il prof. Caruso per essere intervenuto sull'argomento di una disciplina che è di sua piena competenza e mi è di conforto il fatto che il Egli concorda con quanto, in modo più schematico, Le avevo anticipato.
Caro signor Luigi,faccia rivalutare il tutto (stato clinico e immagini) al collega che l'ha operata e vedrà che Le verrà proposta la soluzione migliore ........”
Cordialmente
Dottor Giovanni Migliaccio
scritto lunedì 10 marzo 2008 - ore: 8.40.06

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Ed i colleghi che lo hanno visitato avranno optato inizialmente e giustamente per un trattamento di fisiochinesiterapia. La medicina è difficilissima sig. Luigi, ed ogni patologia nasconde mille imprevisti e complicanze, indipendentemente dallo stato clinico del momento. Ma comunque ancora deve farsi in lei una diagnosi ben precisa. Perché se come confermato dalla rmn “ CANALE VERTEBRALE DI AMPIEZZA AI LIMITI DELLA NORMA
DISCO INTERSOMATICO DISIDRATATO E DI ALTEZZA RIDOTTA A L5-S1
A L5-S1 PRESENZA DI DISCRETA ERNIA DISCALE A SEDE PARAMEDIANA SN CON SVILUPPO TRA IL SACCO DURALE E LA TASCA RADICOLARE S1 “ è giusto fare inizialmente delle terapie conservative, ma non è detto che , purtroppo per lei , anche se sintomatologicamente sta molto meglio e le auguro di stare bene sempre così , purtroppo l’ernia discale , recidiva o meno, è sempre lì, incombente sulla sua radice nervosa S1 .
Quindi l’eventualità di un reintervento chirurgico per eliminare quella “ spada di Damocle “ sul suo rachide lombosacrale è sempre presente e minacciosa, indipendentemente dai suoi grandi miglioramenti, sempre che la rmn sia stata ben scritta ed interpetrata.
Fin che sta bene, sig. Luigi, può mantenersi così continuando fisiochinesiterapia : ginnastica del rachide lombosacrale, nuoto, sole, sabbiature, kinesiterapia funzionale e massoterapia.
Pertanto sig. Luigi il suo rachide lombare è “ in ciel sospeso “, ovvero è “ una navigazione a vista “ ovvero sta bene, ma non da garanzie o promette certezze, stando al referto della sua rmn ed ai disturbi da lei riferiti .
Cordialmente


Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

[#2]
dopo
Utente
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egregio prof. Caruso
la ringrazio per la sua risposta e prezioso consulto...
non avevo dubbi che qualcuno potesse rispondere alla mia domanda, anche perchè sono certo e sicuro che , chi mi risponde ,è sicuramente un professionista serio e molto competente, e di questo non posso che ringraziarvi, perchè effettivamente, rispondendomi, sottraete del tempo al vostro lavoro!il mio precedente intervento è stato solo uno sfogo,sicuramente non avevo l'intenzione di offendere qualcuno! era solo dettato dal fatto che probabilmente non volevo e non voglio sentire più parlare di intervento dopo tutto quello che ho passato e che sto passando! ( sicuramente mi può capire),
sopratutto ora che sto meglio e che riesco a condurre una vita normale. credo che il paziente debba essere capito per questo,e non essere rimproverato se fà continuamente domande.
Colgo l'occasione per chiedere scusa al dr Migliaccio per il mio sfogo, e ringrazio lei per la sua cortese ed esaustiva risposta!!
cordialmente