Lesione dell'adduttore
Salve e vorrei ringraziare anticipatamente chi si preoccuperà di rispondermi, sono un ragazzo di 22 anni e fino a qualche anno fa ho praticato a livello agonistico pallanuoto, per circa 10 anni; una volta smesso ho cercato di mantenermi in forma anche con la classica partita tra amici ogni settimana.
Un giorno alla fine di una partita sento un fastidio alla zona dell'adduttore DX che dopo poche ore scompare facendomi pensare ad un leggero affaticamento.
Dopo questo evento che risale all'incirca a 2 anni fa , ogni volta che andavo a giocare il dolore alla fine della partita rimaneva per un tempo maggiore ogni volta , fino a quando circa un'anno e mezzo fa il dolore è diventato fisso estendendosi dall'adduttore (in particolare la zona più alta e interna della coscia) fino al pube e la zona circostante ,l'anca e a volte anche la zona del perineo; questi dolori accentuati soprattutto con movimenti laterali (a maggior ragione se sono scatti) e quando comprimo le gambe l'una contro l'altra.
Ho fatto una visita da un ortopedico che mi aveva diagnosticato una lombosciatalgia e di conseguenza le fisioterapie per quest'ultima, (dopo aver visto la risonanza magnetica nonostante non mostrasse niente)
Dopo 2 cicli ci magnetoterapia e laserterapia ritorno dal medico che avendo visto il fallimento delle terapie mi diagnostica una tendinopatia con le conseguenti fisioterapie anch'esse verificatesi inefficaci alla fine del trattamento.
Decido di cambiare medico e vado da un fisiatra che mi prescrive una ecografia, dalla quale si evidenza una lesione all'adduttore di circa 16 mm con ematoma; tornato dal medico mi prescrive 10 sedute di Tecar e alla fine dopo aver aspettato una settimana una ulteriore ecografia per vedere se si stanno avendo dei risultati.
Oggi (5 maggio 2020) ho fatto la sesta seduta di Tecar e dopo un miglioramento risentito dalle prime 4 , accuso un dolore che tende ad aumentare ritornando quasi alla stessa intensità di prima delle Tecar.
Il dolore nel corso del tempo è diventato insopportabile al punto tale che non riesco a dormire e passo lacune notti insonni.
Oltre all'aspetto psicologico di "impotenza appresa" che ne consegue, questo problema mi limita tantissimo in tutto ciò che vorrei fare.
Sono passati due anni dalla prima comparsa del dolore e volevo sapere quali fossero i metodi per curare questo mio problema, se è possibile che da sola questa lesione possa scaturire tutti dolori citati in precedenza, se è passato troppo tempo e ogni cura sarà inefficace, se potesse essere qualcosa di diverso e con quali esami accertarlo... Insomma risposte che purtroppo ancora non ho ricevuto dalle mie visite... Ringrazio a chi mi risponderà e mi scuso per la lunghezza del messaggio ma purtroppo sono disperato e non so più come e dove muovermi.
P.S aggiungo che da quando il dolore è diventato "fisso" mi sono fermato dal praticare qualsiasi sforzo eccessivo per la gamba rimanendo così a riposo.
Un giorno alla fine di una partita sento un fastidio alla zona dell'adduttore DX che dopo poche ore scompare facendomi pensare ad un leggero affaticamento.
Dopo questo evento che risale all'incirca a 2 anni fa , ogni volta che andavo a giocare il dolore alla fine della partita rimaneva per un tempo maggiore ogni volta , fino a quando circa un'anno e mezzo fa il dolore è diventato fisso estendendosi dall'adduttore (in particolare la zona più alta e interna della coscia) fino al pube e la zona circostante ,l'anca e a volte anche la zona del perineo; questi dolori accentuati soprattutto con movimenti laterali (a maggior ragione se sono scatti) e quando comprimo le gambe l'una contro l'altra.
Ho fatto una visita da un ortopedico che mi aveva diagnosticato una lombosciatalgia e di conseguenza le fisioterapie per quest'ultima, (dopo aver visto la risonanza magnetica nonostante non mostrasse niente)
Dopo 2 cicli ci magnetoterapia e laserterapia ritorno dal medico che avendo visto il fallimento delle terapie mi diagnostica una tendinopatia con le conseguenti fisioterapie anch'esse verificatesi inefficaci alla fine del trattamento.
Decido di cambiare medico e vado da un fisiatra che mi prescrive una ecografia, dalla quale si evidenza una lesione all'adduttore di circa 16 mm con ematoma; tornato dal medico mi prescrive 10 sedute di Tecar e alla fine dopo aver aspettato una settimana una ulteriore ecografia per vedere se si stanno avendo dei risultati.
Oggi (5 maggio 2020) ho fatto la sesta seduta di Tecar e dopo un miglioramento risentito dalle prime 4 , accuso un dolore che tende ad aumentare ritornando quasi alla stessa intensità di prima delle Tecar.
Il dolore nel corso del tempo è diventato insopportabile al punto tale che non riesco a dormire e passo lacune notti insonni.
Oltre all'aspetto psicologico di "impotenza appresa" che ne consegue, questo problema mi limita tantissimo in tutto ciò che vorrei fare.
Sono passati due anni dalla prima comparsa del dolore e volevo sapere quali fossero i metodi per curare questo mio problema, se è possibile che da sola questa lesione possa scaturire tutti dolori citati in precedenza, se è passato troppo tempo e ogni cura sarà inefficace, se potesse essere qualcosa di diverso e con quali esami accertarlo... Insomma risposte che purtroppo ancora non ho ricevuto dalle mie visite... Ringrazio a chi mi risponderà e mi scuso per la lunghezza del messaggio ma purtroppo sono disperato e non so più come e dove muovermi.
P.S aggiungo che da quando il dolore è diventato "fisso" mi sono fermato dal praticare qualsiasi sforzo eccessivo per la gamba rimanendo così a riposo.
[#1]
Buongiorno, si scorge una incongruenza nell'anamnesi.
L'ematoma ancora presente a circa due anni dal presunto infortunio?
Evidentemente qualche altro evento traumatico ha interessato l'adduttore.
Comunque può essere normale, ancora a metà ciclo di TecarTerapia, una recrudescenza del dolore.
E' importante che la Tecar venga fatta utilizzando il manipolo come un massaggio drenante verso l'inguine e che si associno momenti di contrazione del muscolo interessato durante il trattamento.
Effettui anche lo stretching degli adduttori, cauto e progressivo e utilizzi una pomata tipo Hirudoid 40.000U x3 applicazioni al giorno.
La diagnosi sembra congrua con la sintomatologia per cui adesso è solo una questione di tempo e di risposta alla terapia prescritta.
Prima di riprendere l'attività sportiva effettui un allenamento differenziato con un buon riscaldamento e tanto stretching post attività.
Ci faccia sapere
Auguri
L'ematoma ancora presente a circa due anni dal presunto infortunio?
Evidentemente qualche altro evento traumatico ha interessato l'adduttore.
Comunque può essere normale, ancora a metà ciclo di TecarTerapia, una recrudescenza del dolore.
E' importante che la Tecar venga fatta utilizzando il manipolo come un massaggio drenante verso l'inguine e che si associno momenti di contrazione del muscolo interessato durante il trattamento.
Effettui anche lo stretching degli adduttori, cauto e progressivo e utilizzi una pomata tipo Hirudoid 40.000U x3 applicazioni al giorno.
La diagnosi sembra congrua con la sintomatologia per cui adesso è solo una questione di tempo e di risposta alla terapia prescritta.
Prima di riprendere l'attività sportiva effettui un allenamento differenziato con un buon riscaldamento e tanto stretching post attività.
Ci faccia sapere
Auguri
Dr. Francesco Chiaravalloti
[#2]
Utente
Innanzi tutto Ia ringrazio per la risposta e l'attenzione , mi ha tranquillizzato molto ... L'ecografia io l'ho fatta poco più di due mesi fa . Il medico mi aveva riferito che il motivo per il quale mi causava così dolore era perché le fibre muscolari non si sono potute rigenerare a causa dell'ematoma , quindi mi ha fatto intendere che c'è sempre stato , anche perché io sono sempre stato a riposo e il dolore non è mai rientrato, non ho avuto altri traumi anche perché non praticavo alcuna attività fisica . L'unica cosa che non mi hanno detto è di alternare le contrazioni del muscolo durante la Tecar .
[#6]
Utente
Salve dottore volevo tenerla aggiornata , ieri il 20 maggio ho effettuato una nuova ecografia in quanto avevo finito le Tecar una settimana prima . Dall'esame risultata che l'ematoma interno si è riassorbito e la lesione da 20mm (nel consulto precedente avevo scritto 16 erroneamente)x3.3mm si è ridotta a 10x2.2 ... Mi hanno detto di fare altre 10 sedute di Tecar e per dare la "striatura" al muscolo abbinarci 10 sedute di ultrasuono . I dolori anche se in maniera più lieve persistono ancora forse dovuto anche al tempo umido di questi giorni che di sicuro non aiuta . Volevo approfittarne per avere anche un parere di un altro medico e chiederle se veramente gli ultrasuoni aiutino e siano congrui alla risolvimento della diagnosi , mi sorge il dubbio solo perché nella prima visita non erano stati menzionati , non mi permetterei mai di fare inferenze a riguardo .
La ringrazio ancora per il supporto e le auguro una buona giornata
La ringrazio ancora per il supporto e le auguro una buona giornata
[#7]
Buongiorno, gli ultrasuoni sono un valore aggiunto alla Tecarterapia che già di per sé avrebbe un potere drenate e stimolante per il riassorbimento dell'ematoma.
Evidentemente l'ematoma potrebbe aver in parte coagulato per cui è più lungo il processo di riassorbimento e guarigione.
Ci faccia sapere l'evoluzione
Evidentemente l'ematoma potrebbe aver in parte coagulato per cui è più lungo il processo di riassorbimento e guarigione.
Ci faccia sapere l'evoluzione
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 05/05/2020.
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