Richiesta urgente parere diagnostico
Gentili dottori, richiedo un parere per mio figlio ventunenne, che da quasi tre mesi, a partire dai giorni immediatamente successivi all'assunzione di paroxetina 20mg, sperimenta i seguenti sintomi:
- Visual snow in tutto il campo visivo 24/7 (vedere tramite un effetto statico)
- Miodesopsie persistenti, nere e trasparenti
- Flash occasionali agli occhi
- Palinopsia
- Fotofobia
- Occhi secchi
- Ronzio alle orecchie ingravescente 24/7, di più a quello sinistro
- Sensazione di pressione alle orecchie 24/7
- Ovattamento alle orecchie, in particolare a quello sinistro
- Ghosting vision ingravescente (diplopia monoculare avvertibile quando leggo testi bianchi su sfondo nero, quando guardo i fanali delle auto od altre sorgenti luminose, e quando guardo oggetti bianchi su sfondo scuro)
- Mioclonie su tutto il corpo, in particolare agli arti
- Parestesie alle dita
- Tremori alle dita
- Una particolare sensazione ai talloni: come se vibrassero
- Rigidità al collo
- Rigidità muscolare, un po’ più accentuata nel lato sinistro del corpo: quando mi muovo sento continui crack al livello di braccia, piedi e nuca, quando apro la bocca a livello mandibolare
- Nausea e singhiozzo occasionali
- Mal di testa (non severo)
- Dolori simili a quelli della cervicale
- Leggero senso di sbandamento/vertigini
- Reflusso gastroesofageo
I curanti negano recisamente che si possa trattare di effetti collaterali legati al farmaco assunto ed hanno aggiunto xanax 2. 5 due volte al dì. In questi due mesi, nessun miglioramento del tono dell'umore né, tantomeno, dei sintomi suelencati.
.
Rmn senza mdc e visita neurologica, eseguiti un mese fa, negativi.
Visita oculistica negativa, tranne che per occhio secco.
Esami del sangue nella norma.
Prego chiunque possa rispondere di dare qualche indicazione diagnostica o terapeutica.
Mio figlio è esausto.
Grazie mille
- Visual snow in tutto il campo visivo 24/7 (vedere tramite un effetto statico)
- Miodesopsie persistenti, nere e trasparenti
- Flash occasionali agli occhi
- Palinopsia
- Fotofobia
- Occhi secchi
- Ronzio alle orecchie ingravescente 24/7, di più a quello sinistro
- Sensazione di pressione alle orecchie 24/7
- Ovattamento alle orecchie, in particolare a quello sinistro
- Ghosting vision ingravescente (diplopia monoculare avvertibile quando leggo testi bianchi su sfondo nero, quando guardo i fanali delle auto od altre sorgenti luminose, e quando guardo oggetti bianchi su sfondo scuro)
- Mioclonie su tutto il corpo, in particolare agli arti
- Parestesie alle dita
- Tremori alle dita
- Una particolare sensazione ai talloni: come se vibrassero
- Rigidità al collo
- Rigidità muscolare, un po’ più accentuata nel lato sinistro del corpo: quando mi muovo sento continui crack al livello di braccia, piedi e nuca, quando apro la bocca a livello mandibolare
- Nausea e singhiozzo occasionali
- Mal di testa (non severo)
- Dolori simili a quelli della cervicale
- Leggero senso di sbandamento/vertigini
- Reflusso gastroesofageo
I curanti negano recisamente che si possa trattare di effetti collaterali legati al farmaco assunto ed hanno aggiunto xanax 2. 5 due volte al dì. In questi due mesi, nessun miglioramento del tono dell'umore né, tantomeno, dei sintomi suelencati.
.
Rmn senza mdc e visita neurologica, eseguiti un mese fa, negativi.
Visita oculistica negativa, tranne che per occhio secco.
Esami del sangue nella norma.
Prego chiunque possa rispondere di dare qualche indicazione diagnostica o terapeutica.
Mio figlio è esausto.
Grazie mille
Buona sera.
Vedo che suo Figlio assume un farmaco antidepressivo, che appartiene alla famiglia dei farmaci serotoninergici stabilizzatori dell' umore. Cio` significa che, sta vivendo un forte disagio psico-fisico, che di certo si riverbera a circolo vizioso con gli stati d'animo di tutti i componenti della famiglia..
Mi dice che e` gia` stato valutato da un Oculista e da un Neurologo e cio` e` importante, ma mi fa anche sospettare che tutti i termini clinici che lei mi cita provengano da una autodiagnosi fatta in Internet, visto che entrambi gli Specialisti non hanno riscontrato particolari patologie.
Non so chi gli abbia prescritto la Paroxetina , comunque, a quanto mi dice, dopo 3 mesi non si vedono miglioramenti.
Pertanto le consiglio una valutazione psichiatrica per eventualmente rivedere le dosi o cambiare il farmaco, magari in associazione a una psicoterapia.
Cordiali saluti.
Vedo che suo Figlio assume un farmaco antidepressivo, che appartiene alla famiglia dei farmaci serotoninergici stabilizzatori dell' umore. Cio` significa che, sta vivendo un forte disagio psico-fisico, che di certo si riverbera a circolo vizioso con gli stati d'animo di tutti i componenti della famiglia..
Mi dice che e` gia` stato valutato da un Oculista e da un Neurologo e cio` e` importante, ma mi fa anche sospettare che tutti i termini clinici che lei mi cita provengano da una autodiagnosi fatta in Internet, visto che entrambi gli Specialisti non hanno riscontrato particolari patologie.
Non so chi gli abbia prescritto la Paroxetina , comunque, a quanto mi dice, dopo 3 mesi non si vedono miglioramenti.
Pertanto le consiglio una valutazione psichiatrica per eventualmente rivedere le dosi o cambiare il farmaco, magari in associazione a una psicoterapia.
Cordiali saluti.
Utente
Gentilissima Dottoressa, grazie per la celere risposta. La paroxetina è stata prescritta a mio figlio da uno psichiatra, cui si è rivolto per uno stato di ansia conseguente ad un reale problema medico, di tipo dermatologico, poi risolto. Il professionista ha posto come diagnosi un disturbo ansioso con tratti ossessivi. Non essendo poi disponibile per ulteriori incontri, la nuova psichiatra ha posto come diagnosi una "depressione ansiosa", confermando la terapia farmacologica. I quesiti che quindi pongo sono i seguenti: perché, dopo due mesi, ancora non si colgono neppure minimi segni di miglioramento? È possibile che i tanti sintomi e sensazioni esperiti abbiano a che fare, banalmente, con i possibili effetti collaterali del farmaco stesso? Se così fosse, mio figlio non ne interromperebbe di certo l'assunzione, ma ne sarebbe ovviamente rassicurato. E, in ultimo, varrebbe la pena effettuare ulteriori controlli? E, se sì, quali?
Grazie mille se vorrà nuovamente rispondere!
Grazie mille se vorrà nuovamente rispondere!
Buona sera Signora.
Tenga presente che la Parixetina e gli antidepressivi serotoninergici in generale cominciano a dare benefici dopo parecchie settimane e comunque la risposta ad essi e` molto soggettiva, in quanto varia da un paziente all'altro. Inoltre, all'inizio, questi farmaci provocano parecchi effetti collaterali dei quali il paziente deve essere informato affinche` non li abbandoni. Tra l'altro non vanno sospesi bruscamente, ma scalati nel tempo. La terapia va personalizzata e per questo bisogna,a volte fare alcuni tentativi che implicano pazienza e che sono sempre affidati alle competenze dello Specialista. Per domare questi affetti collaterali, si associa spesso un Ansiolitico come quello che suo Figlio sta assumendo, ma a sua volta questo Ansiolitico non e` ben tollerato da alcuni e puo` creare effetti collaterali.
Io non sono uno Psichiatra, le parlo da medico di Medicina Generale. E come tale le consiglio di consultare uno Psichiatra diverso da quelli che hanno gia` visitato suo Figlio, ponendo in discussione sia la Paroxetina che l'Ansiolitico. INDISPENSABILI entrambi, ma forse in questo caso non ben tollerati.
Inoltre , a completamento di indagine, le consiglio:
* EEG (elettroencefalogramma)
* Elettromiografia
E ribadisco l'opportunita` di una psicoterapia di sostegno.
Cordiali saluti.
Tenga presente che la Parixetina e gli antidepressivi serotoninergici in generale cominciano a dare benefici dopo parecchie settimane e comunque la risposta ad essi e` molto soggettiva, in quanto varia da un paziente all'altro. Inoltre, all'inizio, questi farmaci provocano parecchi effetti collaterali dei quali il paziente deve essere informato affinche` non li abbandoni. Tra l'altro non vanno sospesi bruscamente, ma scalati nel tempo. La terapia va personalizzata e per questo bisogna,a volte fare alcuni tentativi che implicano pazienza e che sono sempre affidati alle competenze dello Specialista. Per domare questi affetti collaterali, si associa spesso un Ansiolitico come quello che suo Figlio sta assumendo, ma a sua volta questo Ansiolitico non e` ben tollerato da alcuni e puo` creare effetti collaterali.
Io non sono uno Psichiatra, le parlo da medico di Medicina Generale. E come tale le consiglio di consultare uno Psichiatra diverso da quelli che hanno gia` visitato suo Figlio, ponendo in discussione sia la Paroxetina che l'Ansiolitico. INDISPENSABILI entrambi, ma forse in questo caso non ben tollerati.
Inoltre , a completamento di indagine, le consiglio:
* EEG (elettroencefalogramma)
* Elettromiografia
E ribadisco l'opportunita` di una psicoterapia di sostegno.
Cordiali saluti.
Utente
Grazie ancora per la sua gentilezza! Seguiremo senz'altro i suoi preziosi consigli. Buona serata
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 542 visite dal 24/02/2025.
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