Vertigini, compressione occipitale, disturbi dell'equilibrio

Gentili dottori,
mi scuso se continuo a scrivere, ma non so più quali strade tentare, e avrei davvero bisogno di aiuto.
Nell’ultimo anno mi sono sottoposta a visite ed esami che non sono serviti a chiarire la situazione, e a tuttoggi sto seguendo terapie che non mi portano alcun beneficio, e che si stanno tentando per esclusione.
Io vorrei arrivare almeno a sapere se qualcun altro avverte i miei sintomi, e se è possibile dare un nome al mio disturbo.
Riporto la sintomatologia a partire da due anni a questa parte anche se non so se i sintomi possano essere ricondotti ad uno stesso problema.
Due anni fa comincio ad avvertire in modo più accentuato i miei consueti problemi di stomaco (peso, dolore, difficoltà digestive). Mi compaiono inoltre vertigini, nausea e disturbi dell’equilibrio.
Mi accorgo quando vado in auto che non ho più il senso delle distanze, che tendo a perdermi, e che mi sento alta da terra.
I medici mi prescrivono Lexil che assumo assieme ai farmaci che prendevo in precedenza per problemi di ernia gastrica e cardias incontinente, Pantorc, Maalox e Peridon.
I disturbi però non si attenuano e progressivamente smetto di guidare, e persino di andare in bici. Le vertigini sono così forti che spesso non riesco ad uscire nemmeno se accompagnata.
Successivamente a giugno di quest’anno per alcuni giorni avverto un forte ovattamento all’orecchio destro con impossibilità a stare in piedi. Il sintomo compare simultaneamente ad un dolore fortissimo appena sotto il collo.
Dopo tre giorni il problema si attenua, ma l’ovattamento auricolare a destra rimane piuttosto intenso.
Nel giro di due mesi l’ovattamento “si sposta”, e adesso lo avverto, sempre a destra, ma dietro e sopra l’occhio, con forte senso di compressione ed intorpidimento in quella parte della testa. A questo si associa spesso l’intenso dolore sotto al collo, e invalidanti vertigini.
I sintomi peggiorano col brutto tempo, tanto che nei giorni precedenti la bassa pressione porto un collare (autoprescritto) perché i dolori sono fortissimi. Ciò che mi preoccupa maggiormente però è il senso di compressione alla testa e di intorpidimento, come se avessi sempre una parte della testa sotto anestesia.
Da un anno a questa parte i miei spostamenti sono limitati, non lavoro, e sono quasi sempre in casa. A volte provo ad uscire in auto, ma mi succede che mi devono venire a recuperare perché le vertigini sono così forti che non riesco a tornare a casa, ed ho la sensazione di mancamento.
In estate addirittura nausea e vertigini sono tanto forti da impedirmi del tutto gli spostamenti. Le vertigini ho notato che peggiorano a stomaco pieno.
Per questo motivo mi risulta estremamente complesso sottopormi a terapie che non possano essere effettuate a casa, anche perché non ho nessuno che mi possa accompagnare.
Ora la mia vita è del tutto compromessa, e non ho più la possibilità, di sottopormi ad altre visite, per problemi economici.
Inoltre poiché non si arriva ad una diagnosi, praticam
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Dr. Alberto Calvieri Dietologo, Medico di medicina generale, Specialista in malattie del fegato e del ricambio, Medico estetico, Diabetologo 450 11 14
gent.le Utente
la descrizione del suo caso merita una valutazione particolarmente attenta ed approfondita. Mi sembra di capire che tutta la sintomatologia sembra ruotare intorno alla funzione dell'orecchio, in particolare Dx, sia nella sua funzione uditiva che di controllo del senso dell'equilibrio. Al di là di una valutazione specialistica dall'Otorino che immagino sia stata già fatta, sarebbe utile eseguire una RMN encefalo e della rocca petrosa (eventualmente con mezzo di contrasto) nonchè di valutare con uno specialista maxillo-facciale che tutto sia in ordine nell'assetto cranio-massiccio facciale compresa la valutazione della giusta (o non corretta) occlusione dentaria. Un'altro esame che non trascurerei è la RMN della colonna cervicale alla ricerca di responsabilità discali del fenomeno vertiginoso. Ultima considerazione: quale peso ha il suo rigurgito esofageo? la terapia in tal senso mi sembra appropriata e forse la strada da seguire sarebbe proprio questa dopo aver escluso ovviamente le patologie centrali per le quali indicavo gli esami di cui sopra
Mi faccia sapere e le faccio i miei migliori auguri invitandola a non scoraggiarsi ed affrontare la realtà con tutte le sue energie
un saluto

Dr. Alberto Calvieri - Specialista in Scienza dell'Alimentazione
www.albertocalvieri.it