Resistenza proteina c attivata

Ho 25 anni e da quando ho 19 anni prendo la pillola anticoncezionale in dosaggio basso. nell'ultimo anno trascorso ho preso la DIANE per curare le cisti alle ovaie che mi provocavano anche acne. dopo un anno di cura ho deciso di sospenderla in quanto ho avuto evidenti miglioramenti nella pelle e non ho bisogno di un metodo contraccettivo.
A tre mesi dall'ultimo ciclo ormonale ho effettuato gli esami del sangue e ho riscontrato:

FIBRINOGENO 335mg% (150-450)
ANTITROMBINA III 104% (80-130)
PROTEINA C ANTICOAG. 99% (72-146)
PROTEINA S ANTICOAG.FREE 125% (53-128)

RESISTENZA PROTEINA C ATTIVATA 3.5 ratio nella norma > 2,40
eterozigote 1,50-2,40
omozigote < 1,50

è la resistenza alla proteina c attivata che mi mette in allarme...
ho qualcosa che non va bene?

grazie mille.
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Dr. Valentino Fontebasso Perfezionato in medicine non convenzionali, Angiologo 30
La resistenza alla proteina C attivata (ovvero il riscontro di un valore più elevato del cosiddetto "range di normalità) è oggi considerata indicativa della presenza di una patologia ereditaria chiamata Sindrome di Leiden. Niente di assolutamente allarmante, essenzialmente si tratta di una mutazione genetica relativa al fattore V della coagulazione (fattore Leiden) che predispone il suo portatore ad una maggiore probabilità di sviluppare delle trombosi venose profonde (il sangue è "ipercoagulabile"). Questa sindrome è relativamente comune (in Italia il 3-4% della popolazione)e il 90% delle persone affette presenta appunto una resistenza alla proteina C attivata.
A questo punto ritengo che lei debba approfondire la diagnosi effettuando degli esami specifici e, se confermata, dovrà adottare gli accorgimenti che in seguito le verranno illustrati (sia "cose" da evitare che eventuali terapie da praticare). Le possibilità di gestire adeguatamente questa sindrome permettono oggi di considerarla più una semplice condizione che una malattia!

Dr. Valentino Fontebasso
Flebologia Emodinamica
Fitoterapia

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Dr. Valentino Fontebasso Perfezionato in medicine non convenzionali, Angiologo 30
A RETTIFICA DI QUANTO COMUNICATO IN PRECEDENZA:
Gentile Signora, rileggendo il suo quesito mi accorgo di essere incorso in un imbarazzante errore di lettura, e pertanto Le chiedo umilmente scusa per quanto Le ho indicato e l'eventuale allarme indotto. Lei è assolutamente normale, o meglio il valore della sua "resistenza alla PCA" è normalmente elevato. Sono i valori "bassi" che indicano la presenza della mutazione genetica in questione.
Tra l'altro, avendo per abitudine scritto "riscontro di valore PIU elevato" mi sono automaticamente consolidato nell'errore.
Qualsiasi Collega meno distratto potrà confermarle l'assenza di problematiche connesse al suo esame.
Le rinnovo le mie scuse.
[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Grazie per la sua risposta e per la sua ulteriore specifica. Purtroppo non ho avuto ancora modo di fissare un appuntamento col mio medico di base, e mi scuso se insisto nel chiederle delucidazioni:
se un valore alto non è fattore di disfunzioni, per quale motivo mi è stato evidenziato nelle analisi?
inoltre, potrebbe dirmi quali potrebbero le cause di un valore elevato in questo caso specifico?
Grazie per la disponibilità.
[#4]
Dr. Valentino Fontebasso Perfezionato in medicine non convenzionali, Angiologo 30
I contrassegni indicanti valori anomali sono aggiunti automaticamente dai programmi di elaborazione e stampa dei laboratori. Questi indicatori servono solo ad evidenziare la presenza di un valore che non rientra nell'intervallo corrispondente. L'interpretazione di questa "anormalità" matematica spetta poi al medico.
Nel suo caso, il valore è quello che deve essere, cioè superiore a 2,40: l'evidenziatore forse, "ignorante" in materia, lo contrassegna solo perchè "non è" 2,40. Quindi, per concludere, il suo valore è normale ma è contrassegnato perchè l'automatismo non è in grado di interpretarlo come normale.
Cordiali saluti