Il rischio oncologico è consistente sebbene la colonscopia
Egregi dottori,
a partire dall’autunno 2007 (in concomitanza con l’assunzione di paroxetina) ho cominciato a soffrire di stipsi, accompagnata da meteorismo e talvolta da lieve mucorrea e da striature di sangue addensate sulle venature delle feci; non raramente ho un senso di indolenzimento al colon in particolare in basso a sinistra.
Durante il mese di aprile 2008 ho effettuato una colonscopia dal seguente referto: "Agevole introduzione dello strumento. Preparazione intestinale pessima. Si conduce l'esame fino al cieco. Compatibilmente con la preparazione intestinale non si evidenziano lesioni di dimensioni notevoli".
A seguito della persistenza dei sintomi a giugno ho effettuato una visita specialistica da una gastroenterologo che mi ha diagnosticato una sindrome del colon irritabile e, in seguito a una rettoscopia effettuata in occasione della visita, una lieve proctite ed emorroidi di II grado.
Trattato per un breve periodo di tempo (ca. 10 giorni) con un antinfiammatorio steroideo in supposte, non ho però avuto alcun miglioramento.
A causa della persistenza dei sintomi (lieve mucorrea e striature di sangue sulle feci) nonché di un parziale acutizzarsi della sensazione di indolenzimento, il mio medico di base mi ha prescritto un ulteriore colonscopia che effettuerò nel mese di dicembre.
Due mesi e mezzo di attesa sono troppi? Il rischio oncologico è consistente sebbene la colonscopia di aprile non evidenziasse lesioni di dimensioni notevoli?
Grazie. Distinti saluti.
a partire dall’autunno 2007 (in concomitanza con l’assunzione di paroxetina) ho cominciato a soffrire di stipsi, accompagnata da meteorismo e talvolta da lieve mucorrea e da striature di sangue addensate sulle venature delle feci; non raramente ho un senso di indolenzimento al colon in particolare in basso a sinistra.
Durante il mese di aprile 2008 ho effettuato una colonscopia dal seguente referto: "Agevole introduzione dello strumento. Preparazione intestinale pessima. Si conduce l'esame fino al cieco. Compatibilmente con la preparazione intestinale non si evidenziano lesioni di dimensioni notevoli".
A seguito della persistenza dei sintomi a giugno ho effettuato una visita specialistica da una gastroenterologo che mi ha diagnosticato una sindrome del colon irritabile e, in seguito a una rettoscopia effettuata in occasione della visita, una lieve proctite ed emorroidi di II grado.
Trattato per un breve periodo di tempo (ca. 10 giorni) con un antinfiammatorio steroideo in supposte, non ho però avuto alcun miglioramento.
A causa della persistenza dei sintomi (lieve mucorrea e striature di sangue sulle feci) nonché di un parziale acutizzarsi della sensazione di indolenzimento, il mio medico di base mi ha prescritto un ulteriore colonscopia che effettuerò nel mese di dicembre.
Due mesi e mezzo di attesa sono troppi? Il rischio oncologico è consistente sebbene la colonscopia di aprile non evidenziasse lesioni di dimensioni notevoli?
Grazie. Distinti saluti.
Alla sua eta' il rischio oncologico e' vicino allo zero, tuttavia per porre una diagnosi corretta e' giusto indagare la provenienza del sangue e quindi eseguire una colonscopia con preparazione intestinale adeguata.Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Utente
Grazie mille per la pronta e cortese risposta, mi ha tranquillizzato. Le farò sapere non appena avrò effettuato la colonscopia.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 30/09/2008.
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